La chiave che apre la porta alla fede, San Nicola
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Angelo Marazzita Ieri alla messa del “settimo” per Carmelo eravamo tutti presenti, numerosi come non mai. Orgogliosi di quanto avevamo fatto. L’indomani mattina ci siamo presentati tutti dal santo protettore. Per evitare qualsiasi rimprovero del Santo ci siamo anche genuflessi davanti al Tabernacolo.
“Bene anche questo è fatto” esclamò il santo.
Ci guardammo fra noi ma nessuno capì a cosa si riferisse.
“Una curiosità, ora che Carmelo non c’è, chi vi scriverà le memorie?”
L’imbarazzo fu generale. Nessuno seppe rispondere. Il silenzio fu rotto dal Santo.
“Lui conosceva tutti e nelle memorie esaltava quello che lui intravvedeva di buono, bello, giusto”.
“… eh, qualcosa troveremo”.
“Speriamo! Quello era un modo come un altro per testimoniare la fede”.
“Lui aveva studiato”
“Non è una questione di studi. Gli studi possono aiutare. La questione è come noi stiamo di fronte a quello che ci accade, a quello che ci è donato. Guardate i dottori della legge. C’è quel brano del vangelo di Luca che riporta il monito di Gesù ai dottori della legge: «Guai a voi che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Immaginate una chiesa chiusa nella quale la gente, che passa davanti non può entrare e da dove il Signore che è dentro non può uscire. Ecco sovente molti cristiani hanno in mano la chiave e la portano via, non aprono la porta; o peggio, si fermano alla porta e non lasciano entrare”.
“Perché questo? Come mai?” “Ve lo dice Francesco «Perché non sono dei testimoni cristiani». Forse seguono la loro idea di Gesù ma non sono discepoli di Gesù. La conoscenza di Gesù si è trasformata in una conoscenza moralista. I dottori della legge chiudevano la porta con tante prescrizioni. Ad esempio, nel vangelo di Matteo Cristo si scaglia contro gli scribi e i farisei che «legano pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente».. È proprio a causa di questi atteggiamenti la gente si allontana dalla Chiesa.
“Sembra quasi una malattia”.
“E’ una malattia e anche grave”.
“Non è un pochino esagerato”.
“Voi che ne dite di chi diventa rigido, moralista, eticista e senza bontà?”
“Forse hai ragione! Ma cosa è che provoca nel cuore di quel cristiano un atteggiamento del genere?”
“Siete proprio a digiuno di quello che dite il Papa. Per Papa Francesco la risposta è semplice: «Quel cristiano non prega. E se non c’è la preghiera si chiude la porta. La chiave che apre la porta alla fede è la preghiera, perché quando un cristiano non prega, la sua testimonianza è superba. Ed egli stesso è un superbo, è un orgoglioso, è uno sicuro di sé, non è umile. Cerca la propria promozione. Invece, quando un cristiano prega non si allontana dalla fede: parla con Gesù».
Soddisfatto questo, avevamo ancora una curiosità. E con coraggio chiedemmo al Santo ma cosa volesse dire con quella frase che ci aveva poc’anzi detto “Bene anche questo è fatto”.
Apriti cielo “Ma durante l’omelia per il funerale di Carmelo a cosa pensavate, dove eravate? Non vi è stato forse detto «Oggi in questa celebrazione eucaristia oltre ad affidarlo alla misericordia di Dio lo affidiamo prima di tutto alla madonna della Salette di cui era devoto, con la speranza che la vergine Maria lo abbia già accolto nelle sue braccia di Madre, e a San Nicola affinché lo introduca e lo presenti al padre eterno?» ”
E sì, proprio così aveva detto don Giuseppe. Chi sa dove eravamo con la mente in quel momento?
Si era fatto tardi, ed era giunto il momento di salutare il santo patrono ed uscire.
Usciti dalla Chiesa, restammo sorpresi: si prefigurava una calda e piacevole giornata autunnale. Così a piedi ci incamminammo verso il cimitero per trovare Carmelo e mettere un fiore sulla sua tomba.
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Angelo Marazzita:
«La chiave che apre la porta alla fede, San Nicola. Immaginate
una chiesa chiusa nella quale la gente, che passa davanti non può
entrare e da dove il Signore che è dentro non può uscire. Ecco sovente
molti cristiani hanno in mano la chiave e la portano via, non aprono la
porta; o peggio, si fermano alla porta e non lasciano entrare» Galatro, Sabato 26 Ottobre 2013 |
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