Ognuno ha un prezzo, San Nicola!
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Angelo Marazzita
Quando muore un amico e viene celebrato il funerale ti accorgi che non tutti i funerali sono tristi. La chiesa è piena zeppa delle persone più diverse, gente del popolo, ex colleghi di lavoro, amici e nemici. Tutti hanno bisogno di ringraziarlo per aver reso migliore la propria vita. Il valore di quell’amico lo si vede lì. Poi nei giorni scorsi leggendo i giornali, ascoltando i telegiornali, si restava sbigottiti nel sentire che alcune minorenni offrivano prestazioni sessuali in cambio di una ricarica telefonica. Per complicare il tutto si aggiungeva anche la notizia che qualche madre prendeva la percentuale sui proventi della prostituzione della propria figlia quindicenne. Era troppo. Tutto diventava insopportabile e rinasceva spontanea la domanda: "Qual' è il valore della nostra vita?"
Più passavano i giorni e più la vicenda assumeva proporzioni non indifferenti. L’indagine iniziata nella capitale si allargava a macchia d’olio in tutta Italia coinvolgendo anche ragazzine sotto i quindici anni. Nei vari talk show o trasmissioni televisive in genere, psicologi, antropologi, educatori, tuttologi, tutti, tutti, appassionatamente si avventuravano in strane spiegazioni, ma sempre la solita minestra: mancanza di autostima, disagio giovanile, contrasto con i genitori. E ancora ... colpa degli educatori, colpa della nostra società tutta centrata sul mito del successo e sull'apparire etc. In piazza si chiacchierava anche di questo ma sempre la solita minestra. Forse era il caso, pensammo, di fare quattro chiacchiere con il santo patrono.
Appena ci sedemmo il santo esordì: “Che vi è successo? Siete sicuri di stare bene? Dopo anni di digiuno venite a trovarmi con una frequenza insolita?”
“E’ vero ma ... sai ogni giorno accadono cose sempre più strane, inspiegabili. Questa storia delle minorenni che si prostituiscono per una ricarica telefonica ...”
“Probabilmente quelle ragazze non sa una cosa: che il costo di quella ricarica è esattamente il prezzo della loro vita”.
“Come!” rispondemmo allibiti.
“Se si vendono per cinquanta euro, è segno che pensano di valere cinquanta euro. Ognuno ha il suo prezzo, dice un proverbio cinico ma non stupido”.
“Ma forse quelle ragazze non hanno una grande autostima”
“L’autostima è sempre il prezzo che siamo in grado di dare a noi stessi”.
“Purtroppo, casi come questo si sono sempre verificati”
“Niente di nuovo! Mai niente di nuovo!”
Abbozzammo una risposta “E sì, forse questo è il problema”.
“Ma secondo voi in cosa spera la gente che vive senza disagi, la gente che sta bene, la gente che ha capito come si fa nella vita? Se non c'è mai niente di nuovo, voi cosa siete? Siete una ricarica da venticinque euro o semplicemente degli ingranaggi di una macchina”.
Il santo patrono stava andando al ribasso ... L’amico accanto si ricordò del tema che alcuni anni prima aveva dato a scuola, una traccia per aiutare i ragazzi a scoprire un punto positivo della loro vita da cui ripartire. Si ricordava tutto perfettamente, anche se avanti negli anni: «Racconta di qualcosa o qualcuno che ti fa sentire davvero importante». Svolgimento di un ragazzo: «Niente mi fa sentire davvero importante, perché nessuno a questo mondo è così importante da essere impossibile vivere senza di lui. Io questo mondo lo guardo da un’altra prospettiva: il mondo e la vita me li immagino come un’automobile, e ogni essere umano è un piccolo pezzo di essa; qualunque pezzo manchi alla macchina si potrà sempre sostituire, a partire da una piccola vite, fino al cofano».
“In fondo, nel prezzo della ricarica con cui quelle povere ragazze si sono vendute o nel ragazzo che ha svolto quel tema che mi avete appena raccontato c'è anche l'intuizione, giusta, del nulla che è l'uomo”.
Con affanno incalzammo “Ma allora in cosa consiste il nostro prezzo?"
“Il vostro consiste tutto in qualcosa che non è vostro, e che avete ricevuto gratuitamente. Papa Francesco lo chiama «fede cristiana». Dio ha creato l’uomo dal nulla e ama questo nulla, come quelle ragazze, a tal punto da farlo diventare la cosa più preziosa dell'universo”.
"Ma allora dovremmo chiedere, gridare, di incontrare chi ci può togliere dal nulla?"
"Fate voi. C'è un brano del Cantico dei Cantici molto interessante che descrive ciò: «Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amore dell’anima mia; l’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e per le piazze; voglio cercare l’amore dell’anima mia. L’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città: “Avete visto l’amore dell’anima mia?”» (Ct 3,1-3)".
Grati per quanto ci aveva detto il santo, ci congedammo e dopo esserci genuflessi davanti al tabernacolo uscimmo dalla Chiesa. Insieme ci ripetevamo come ci piacerebbe avere qualcosa di questa passione!
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Angelo Marazzita: «Ognuno ha un prezzo, San Nicola!
Quando muore un amico e viene celebrato il funerale ti accorgi che non
tutti i funerali sono tristi. La chiesa è piena zeppa delle persone più
diverse, gente del popolo, ex colleghi di lavoro, amici e nemici. Tutti
hanno bisogno di ringraziarlo per aver reso migliore la propria vita. Il
valore di quell’amico lo si vede lì» Galatro, Sabato
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Novembre 2013 |
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