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Il sacro rito preseduto dal vescovo Mons. Nicholas Di Marzio
Brooklyn: |
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Vincenzo La Gamba
Brooklyn
- Una marea di fedeli ha sfilato lungo le vie di
Brooklyn nella grande processione del Venerdì Santo, alla quale ha
partecipato S.E. Mons. Nicholas Di Marzio, Vescovo della Diocesi di
Brooklyn e Queens. Una splendida cornice di folla, che, grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche, dopo una settimana di maltempo, ha oltrepassato le settemila unità, così come riportato dal 62.mo Distretto di Polizia di Brooklyn. I fedeli hanno compostamente pregato e cantato per tutta la processione, trasportati pure dalla lettura delle 14 stazione della Via Crucis da parte del Vescovo Di Marzio, il quale ha portato la croce (quasi due miglia il percorso) sino alla Chiesa di Nostra Signora di Guadalupe, ove è stato allestito un palco sul sagrato della stessa Chiesa. Lì, la folla è stata ricevuta dal vice parroco Rev. Roberto Adamo, con un saluto al Vescovo, ai prelati e alla folla. Subito dopo, il Diacono Dante Colandrea ha letto il Vangelo di Giovanni. È seguita l' omelia del Vescovo Mons. Di Marzio, che ha gradito, per il secondo anno consecutivo, il bagno di folla della comunità religiosa italo-americana.
Ma la sua omelia, iniziata con il riferimento alla
domenica delle Palme, una ricorrenza e segno di riconciliazione con
Dio, successivamente non solo ha fatto rivivere i momenti di dolore di
Gesù in Croce, ma è andata oltre. Ed il suo pensiero è andato a coinvolgere Terri Schiavo (la donna che ha sposato un americano di origine italiana), in coma da ben 15 anni, oggetto, in queste ultime settimane, dell' attenzione mondiale al riguardo del diritto alla sua vita; una vera difesa a favore della quale il Vescovo Di Marzio, ha usato un duro ammonimento a tutti: "Terri Schiavo è una donna "schiava" di nome e di fatto". Poi ha proseguito così: " Anche Gesù, prima di morire, ha chiesto da bere e gli è stato dato da bere. A questa donna no. Le viene vietato di bere. Non può bere, nè mangiare, deve morire. Questo è, ha affermato categoricamente, un vero "atto di morte dichiarato", perchè è il contrario della "cultura della vita", che noi come Chiesa, difendiamo apertamente. Noi condanniamo questo stato di cose, perchè tutti abbiamo il sacrosanto diritto di vivere". Alla fine, ha esortato la folla a recitare un Padre Nostro, un’ Ave Maria e un Gloria al Padre in soccorso alla sofferenza di una donna, costretta a morire, perchè così è stato deciso da altri. Parlando della sofferenza di Gesù Cristo in Croce, Il Vescovo ha ricordato, con tanta tristezza, la grande sofferenza fisica, che sta vivendo il Santo Padre Giovanni Paolo II, il quale, per la prima volta, dopo 26 anni di Pontificato, non ha potuto essere presente alla Via Crucis a Roma. "Il Pontefice - ha continuato il Vescovo Di Marzio- è l' esempio più concreto della vita attraverso la sofferenza. Egli nel lontano 11 Febbraio del 1984, ha ricordato nella sua "Salvifici Doloris", che la sofferenza appartiene a tutti e tutti devono sopportarla con dignità. Dedichiamo, stasera, al Nostro Sante Padre, una preghiera speciale, affinchè Egli possa, anche se sofferente e malato, vivere ancora più a lungo possibile". Il Vescovo ha concluso la sua omelia gridando: "Viva Gesù, Viva il Papa e Viva Terri Schiavo!", riassumendo, così, tre punti salienti di un Venerdì Santo, che non è sembrato diverso dagli altri (si ricorda sempre la Passione e morte di Gesù), ma in cui, quest' anno, si è ricordata la sofferenza; la sofferenza di una donna costretta a morire per causa degli altri, e di un uomo straordinario, come Papa Giovanni Paolo II, che riesce, a vincere (momentaneamente) la morte, pur atrocemente soffrendo da moltissimi anni a causa di malanni che lo stanno deteriorando nel corpo (ma non nella sua anima). Due concetti di sofferenza diversi, ma uguali nella sostanza, che hanno fatto riflettere i presenti, i quali hanno commentato positivamente l' omelia del Vescovo Di Marzio.
È da rilevare che la grande processione del Venerdì
Santo è stata ripresa da tutti i maggiori canali televisivi di New
York, tra i quali Channel 2, News 4, Channel 5, Eyewitness News-
Channel 7, che hanno mandato in onda, nei loro telegiornali, immagini
ed interviste della più classica delle manifestazioni religiose del
Venerdì Santo. Con essa, si vuole rinnovare il retaggio religioso
della comunità nostra, che appartiene alle tradizioni ataviche in
Italia e vedendole perpetuate, con lo stesso spirito di fede negli
Stati Uniti, acquistano un valore aggiunto. La statua del Cristo morto è stata portata a spalla da (quasi) gli stessi fedeli italo-americani, che, con smoking e cravatta nera, ripetono questo rito da 23 anni consecutivi. Seguiva la statua dell' Addolorata, appartenente pure alla Chiesa di Santa-Rosalia - Regina Pacis, i Cavalieri di Colombo, in grande uniforme, la banda di Mike Armando di Passaic (New Jersey).
Impeccabile il servizio di polizia al riguardo del
traffico cittadino, abbinato al servizio di sicurezza, diretto da
Kevin Cannaham, a cui si deve andare anche parte del merito del
successo della riuscitissima cerimonia religiosa. |
America: «Il sacro rito preseduto dal vescovo Mons. Nicholas Di Marzio. Brooklyn: settemila fedeli alla processione del Venerdì Santo», di Vincenzo La Gamba, New York, 27 Marzo 2005