Ben trovato, San Nicola


 

 

di Carmelo Cordiani

“Toh! Chi si vede. Ma come hai fatto a trovarmi?”

 

“Lo sai che, domandando, domandando si arriva a Roma. La voglia di vederTi e di parlarti mi ha messo sulle tue tracce. Ed eccomi. Come stai?”

 

“Come vedi, siamo a buon punto. Dopo una radiografia accurata, hanno iniziato una paziente ed attenta opera di bonifica che comincia a dare ottimi risultati. Mi sento più forte, se mi piego non ho paura di sfasciarmi, ci vedo meglio e, dall’orecchio sinistro comincio a percepire qualcosa. Me ne sono accorto quando i restauratori si scambiavano alcune battute spiritose. Pensavano che fossi completamente sordo e, invece ho anche sentito che mi restaurano a spese del Comune di Galatro”.

 

“Dei galatresi, vuoi dire. Sai com’è : una ritoccatina all’ICI, una al canone e consumo dell’acqua, l’addizionale comunale IRPEF, gas, telefono, RSU… e il gioco è fatto.”

 

“Anche i sindacati c’entrano?”

 

“Cosa hai capito?”

 

“Io sapevo che RSU si riferisce a rappresentanze sindacali.”

 

“Significa rifiuti solidi urbani. Spazzatura, per intenderci.”

 

“Però bisogna capire che le Amministrazioni non trovano i soldi per strada.”

 

“E allora correggiti. A spese dei galatresi.”

 

“Dai! Non essere pignolo. Piuttosto, cosa mi racconti? Come stanno i miei fedeli?”

 

“Ottima salute. Adesso sono tutti in ferie. E si festeggia.”

 

“Chi si festeggia?”

 

“Si festeggia in piazza. Teatro, canti, sfilate di moda, selezioni regionali di miss … Bisogna anche offrire una bella immagine agli emigrati. Altrimenti dicono che siamo sempre i soliti terroni. E’ un po’ come indossare un vestito nuovo per l’occasione. Poi, che durante il resto dell’anno si va con le pezze al c…”

 

“Ricominci? Parla pulito. Anzi, cambia argomento.”

 

“Mi sono sempre dimenticato di chiederti se quella reliquia venuta fuori di recente ti appartiene veramente.”

 

“E come faccio a saperlo. Ti ho detto che, come tutti, riprenderò il corpo dopo il giudizio universale. Allora, se mi manca qualche pezzetto, posso risponderti. Ma perché questa domanda?”

 

“Vedi, ci sono in giro tante figurine con frammenti di stoffe, pezzettini di capelli ed altro che, si dice, siano appartenuti a santi. La gente ci crede e le venera con  convinzione.”

 

“E cosa c’è di strano? “

 

“E se non fosse vero? Se i pezzetti di stoffa fossero avanzi di qualche sarto, o i capelli appartengono a teste di chi sa chi?”

 

“Hai ragione. Anzi, ti posso dire che il nostro ufficio DITOS…”

 

“Cosa vuol dire?”

 

“Lo sapevo che mi avresti interrotto. DITOS sta per Dipartimento Investigativo Trafficanti Oggetti Sacri. Questo ufficio, a proposito dei pezzettini di stoffa sulle immaginette di qualche santo, ha scoperto che, mettendo insieme tutti i pezzettini che sono in giro, si ricava tanta tela da vestire un intero convento di frati.”

 

“E allora?”

 

“Allora niente. Se la gente ci crede, lasciala stare. Ti ricordi la novella del Boccaccio? Quel frate faceva vedere le penne dell’Arcangelo Gabriele. La gente ci credeva, le baciava e dava l’offerta. Nessun reato. Un modo come un altro per campare.”

 

“E la tua reliquia?”

 

“Ti ho già risposto. Se credi in me, non è importante se quel frammento è mio o di un altro. Quando ti capita di vederlo, non pensare al frammento, ma a me. Piuttosto, raccontami qualche particolare, a modo tuo.”

 

“Non posso. Mi hanno consigliato una tregua. Però Ti posso dire che qualcosina è cambiata. Più calma, più tolleranza, più distensione, insomma. A parte qualche rigurgito, spiegabile con il gran caldo che ci sta tormentando dai primi di giugno.”

 

“A che punto sono i lavori delle due chiese?”

 

“Una è già agibile. L’altra pure. Vedessi la cuspide del campanile della chiesa della Montagna come luccica!”

 

“L’ hanno tirata a lucido?”

 

“Altroché! Tutta rivestita in rame. Al mattino, quando battono i primi raggi di sole, sembra la fiamma di un grosso cero slanciata verso l’alto. Fantastica.”

 

“E del mio collega?”

 

“Il solito andirivieni. Sempre più corteggiato, coccolato, “pellegrinato”. Proprio ieri ho letto un manifesto per l’appuntamento in occasione dell’anniversario, non so quale, del suo transito.”

 

“Cosa?

 

“L’anniversario del transito”,

 

“Booo!”

 

“Della morte, insomma,”

 

“E ci voleva tanto?”

 

“Non lo sai che per personaggi importanti ci vogliono parole fuori del comune? Per Te si parla di morte. Per Lui di transito. Un po’ come quando scoppia un caso di rogna in caserma. Per i soldati semplici è rogna. Per gli ufficiali è prurito cutaneo. Hai Capito? Però l’ ho visto un po' preoccupato per via di alcuni ficcanaso romani e di qualche retata di gente che, a nome e per conto suo, si divertivano senza pagare una lira di tasca propria. Ma tant’è! E’ anche scocciato nel vedersi riprodotto dovunque. Anche sulle scatole di fiammiferi. Pensa un po'! L’altro giorno mi è sembrato che anche Sant’Antonio se l’è presa.”

 

“Perché?”

 

“Perché un fedele gli ha acceso un lumino con l’immagine del collega. Non vorrei sbagliare, ma mi è sembrato che dicesse: Ma perché non vai ad accenderlo all’interessato? Pensa cosa direbbe il nostro Berlusconi se gli offrissero un mazzo di fiori con l’immagine della Bocassini!”

 

“Non è la stessa cosa. E, poi, la gente semplice non bada alle piccolezze. Anzi, nemmeno ci fa caso all’immagine impressa sui lumini. La fede ha delle sfumature che nemmeno i più abili teologi sono in grado di decifrare. La gente è convinta che più santi ha per amici, meglio è. Le gelosie appartengono agli uomini, non ai santi.”

 

“D’accordo. Ma, secondo Te, è giusto che si commerci puntando sulla fede?”

 

“E’ una vecchia tattica, condannata dalla Chiesa.”

 

“Ma non da alcuni preti che, come per la faccenda delle penne “dell’Arcagnolo Gabriele” le pensano tutte, pur di raccogliere offerte, non obbligatorie, naturalmente. Ma se non le fai!…”

 

“Cosa vuoi che sia qualche spicciolo offerto in nome di questo o di quell’altro santo. C’è di peggio.”

 

“Scommetto che ti riferisci alla pedofilia.”

 

“Ci sei. Un vero guaio! O, non si deve fare d’ogni erba un fascio. Vi sono tanti santi sacerdoti che adempiono in pieno la loro missione. Purtroppo, per colpa di qualcuno l’ombra del sospetto si slarga. Anche tra altre categorie di professionisti si verificano casi di enorme ignoranza. Non si deve pensare che tutti i chirurghi, per esempio, dimenticano garze o altri oggetti nell’addome dei poveri operati. Capita. Sempre uomini sono. E sotto la tonaca di alcuni preti, ammesso che la portino, si maschera l’uomo fragile con le sue passioni o le sue manie. Ma non ti preoccupare! Sono una categoria guardata a vista dalle nostre postazioni. La bontà di Dio è grande ed offre tutte le occasioni per un mea culpa profondo ed una rigenerazione a 360 gradi. Ma se non si correggono, altro che i carboni accesi sotto la graticola per San Lorenzo!”

 

“Ma non sarebbe più semplice un piccolo intervento del Padre Eterno? E’ possibile che querce secolari, robuste, rigogliose seccano dalla sera alla mattina e certe appendici umane sono sempre attive? Un pensierino del Buon Dio e via. Tutto rimarrebbe fermo, immobile, tranquillo, inadatto all’uso. Non Ti sembra?”

 

“Sarebbe troppo bello. Ma non è così. Rileggiti la parabola del campo di grano infestato dalla zizzania. Dopo il raccolto si faranno i conti. E la zizzania sarà messa da parte e bruciata.”

 

“Hai ragione. Mi ricordo quanto diceva il mio professore di filosofia: Opposita iuxta se posita magis elucescunt.”

 

“Bravo! E’ come dire che le persone perverse fanno risaltare maggiormente quelle sane ed oneste. D’altra parte è naturale che ci si allontani dai luoghi fetidi per avvicinarsi a quelli profumati. Proprio così.”

 

 

“A quando il ritorno?”

 

“Non lo so. Queste tre dita ancora fasciate la dicono lunga. E, poi, dovranno studiare bene il colore. Non vorrei che mi conciassero come un pupo siciliano. Sai che risate si farebbero alla prossima processione! Un po’ di pazienza ancora. Anche io ho sofferto il caldo e non vedo l’ora di prendere una boccata d’aria fresca del nostro Metramo, di sentirmi addosso il profumo di zagara e di ascoltare le voci semplici dei miei galatresi. Un po’ di pazienza ancora.”

 

“Va bene, San Nicola. Se dovessi ritardare, verrò a trovarti di nuovo. Ti saluto.”
 

 

Cordiani Carmelo:  «Ben trovato, San Nicola. “Toh! Chi si vede. Ma come hai fatto a trovarmi?”», di Carmelo Cordiani, 11 agosto 2003

Block-notes

Galatro HOME