Bloc-notes

In memoria di Maria Teresa Cordiano

SINA

"Dio vi darà la forza per capire la sua volontà... Lui Sa"
 

di Carmelo Cordiani

 

             Un capolavoro del Buon Dio, impastato di dolcezza, semplicità, umiltà e sofferenza. Tanta sofferenza.

 

         Le ha rubato anche l’amore, geloso del suo capolavoro. Rubato, portato via, strappato alla vita, quasi adolescente. Sina, allora come sempre nel suo lungo calvario della dialisi, ripeteva di avere fiducia in Dio, ché quella era la Sua volontà. “Lui sa! “ e non andava oltre.

 

         L’ ho conosciuta ragazzina, allegra, vivace, con due occhi chiari, trasparenti com’era dentro. L’ ho conosciuta alunna dell’Istituto magistrale, a metà degli anni sessanta, quando chiese il mio contributo per la lingua italiana e latina. Ero, da poco, rientrato a Galatro da Torino e apprezzai il suo interesse per le discipline umanistiche. Ricordo la sua passione per Manzoni, per Dante, per Petrarca, per Virgilio delle Egloghe, per Catullo. Ma ricordo, in particolare, il suo interesse per la vita. I temi dell’esistenza la inchiodavano alla riflessione personale, alla ricerca delle motivazioni forti che si risolvevano nella fiducia in Dio. Quando leggemmo insieme le ultime righe dei Promessi Sposi : “ I guai vengono (…); e che quando vengono o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore”, si limitò a dire : “E’ vero”. E della fiducia in Dio ne fece regola di vita.

 

         L’ ho conosciuta maestra elementare, laureata in pedagogia, per tanti anni impiegata comunale. Ma già il male le aveva ristretto l’orizzonte e accettò quel lavoro per dare senso alla sua vita.

 

         Nel 1992 l’ ho avuta in organico del mio circolo didattico. Era passata, come accennato, dall’esperienza di impiegata comunale alla scuola, ai bambini, sua passione. Sapevo già che, da quasi cinque anni, dipendeva da quella macchina alla quale doveva sottoporsi tre volte la settimana. Ci andava tranquilla. E serviva la scuola. Per non creare disagi si recava al centro dialisi nel pomeriggio. Una volta mi confidò: “Non è tanto la dialisi che mi fa soffrire, quanto l’incomprensione. Offro al Signore anche questo”. Dio, il Signore, Gesù, la Madonna… Tutti i suoi discorsi incantavano per la sua profonda fede.

  Tra i suoi impegni, il catechismo ai bambini della parrocchia. Recentemente, molto provata e sofferente, non si recava in chiesa, ma accoglieva a casa i bambini per prepararli degnamente al Sacramento della Cresima. “Siamo contenti di andare a casa della maestra Sina, mi disse un ragazzo. Ci prepara i cioccolatini, i biscotti e anche il gelato”. La maestra Sina era generosa. “Di ritorno dalla dialisi, mi confessò la scorsa estate, con questo gran caldo, avrei voglia di tanta acqua fresca, di un’aranciata, di un gelato. Non posso. Mi bagno appena le labbra. E metto da parte un euro alla volta. Poi li mando agli orfanelli”.

 

         Veniva spesso a trovare mia figlia. Le legava una profonda stima e una comune visione dell’esistenza. Parlavano a lungo della vita e dei progetti futuri. Insieme cercavano la serenità, come due crisalidi in attesa che esplodesse l’involucro, pesante e sofferente, e uscisse in tutto il suo splendore “l’angelica farfalla”. Tutte e due pronte per quel Dio in cui speravano. E’ venuta spesso, dopo un ingrato ventisei ottobre per parlare. Solo parlare. Le parole uscivano dal suo cuore, in pena per il deserto della mia casa più che per la sua vita che le sfuggiva ogni giorno. Parole che penetravano come una pioggia sottile in un terreno bruciato, ma che spariva lasciando tutto arido. “Vedrete, Dio vi darà la forza per capire la sua volontà. Dio vuole accanto a sé solo persone buone… ”. Una forza che manca ancora, cara Sina. Manca per capire il tuo sacrificio e quello di tanti innocenti di cui Dio vuole circondarsi. Manca per capire l’odio e la violenza che dominano sulla terra che tu hai lasciato. Manca per imparare a ripetere come te : “Lui sa”. Noi non sappiamo e continueremo a non sapere. Cerchiamo quel confine sottile tra l’umano e il non umano, tra la ragione che ci non dà risposte accettabili a quanto accade e ci accade- la tua sofferenza, la nostra sofferenza- e la fede che tu avevi e noi pensiamo di possedere. Una fede fragile che cade davanti al muro dei tanti perché che si affollano ogni giorno.

 

         Ricordo l’ultima volta che la vidi nella nostra Chiesa. Era festa del  Santo Patrono, San Nicola, il sei dicembre del 2003. Scendeva i gradini dell’Altare e mi sono accorto che il suo passo non era più fermo. C’era tanta gente, ma lei ha raggiunto il suo posto con fermezza, forse consapevole dei tempi brevi che le sarebbero rimasti. Ancora un po’ di bene. Ancora parole di speranza per tutti. Ancora il tempo per  ripetere con i suoi occhi pieni di luce: “Lui sa”. 
 

Cordiani Carmelo - Bloc-notes:  «In memoria di Maria Teresa Cordiano: SINA. "Dio vi darà la forza per capire la sua volontà... Lui Sa"», Carmelo Cordiani, Galatro, 16 Agosto 2004

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