Bloc-notes |
Dei poveri, degli umili è il regno dei cieli che costa poco DUE SOLDI PER IL CIELO Lo sguardo tenero di Gesù è sempre attento agli umili, ai poveri, ai pubblicani, alla povera vedova che ha dato tutto quello che aveva, senza vergogna, senza ripensamenti
|
||
di Carmelo Cordiani Gli Evangelisti Marco (12,41-44) e Luca (21.1-12) riportano un frammento della vita di Gesù dal valore inestimabile e, per il nostro modo di pensare e di agire, sorprendente.
Gesù aveva fatto il suo ingresso nella città santa: Gerusalemme. Le modalità anticipano già il contenuto del frammento. Un umile puledro preso in prestito mentre la folla gridava a gran voce:”Benedetto colui che viene, il Re, nel nome del Signore”. Predice l’assedio e la distruzione della città, mette in guardia i discepoli dall’ipocrisia degli scribi “che si compiacciono di andare in giro in lunghe vesti e ambiscono i saluti nelle piazze e i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti e divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per ostentazione” (Lc. 20,46-47). Poi si sofferma ad osservare “i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. Vide anche una povera vedova che vi gettava due spiccioli e disse: Davvero vi dico che questa povera vedova ha gettato più di tutti. Poiché tutti gli altri hanno gettato del loro superfluo per offerta a Dio, mentre essa, nella sua indigenza, ha gettato tutto il sostentamento che aveva”.
Né gli scribi, né la vedova si erano accorti della presenza di Gesù. Il Tempio doveva essere affollato. E, poi, nel Tempio si faceva di tutto, tanto che Gesù un giorno perse la pazienza e “cominciò a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio, e rovesciò le tavole dei cambiavalute e i banchi dei venditori di colombe e non permetteva che nessuno trasportasse degli oggetti attraverso il tempio” (Mc. 11,15-16).
Mi vengono in mente le solite scene osservate nei luoghi di pellegrinaggio dove tanta gente va con il cuore in pena, con la speranza di trovare sollievo alle proprie sofferenze o di gridare al miracolo, ma dove il “sacro” si vende con il beneplacito e la complicità di molti, preti compresi. Anche ai nostri giorni e sotto ai nostri occhi, la casa del Signore è diventata un “spelonca di ladroni” (Lc.19,46). I soldi! Tutto per i soldi, anche il culto. Soldi in tutte le modalità, dalle sante messe, ai ceri, alle luminarie a tempo, alle processioni. Soldi in ogni occasione, non solo nelle messe domenicali (è giusto e doveroso il proprio contributo per le spese correnti), ma anche in occasione dei funerali. E se ce ne sono due di seguito, con gli stessi partecipanti, ti vedi sotto il naso lo stesso cestino di un’ora prima. Soldi! Alcuni ministri (faccendieri!) del culto girano di persona tra i fedeli, vestiti, addirittura, dei paramenti sacri, sorridendo alle persone “generose”, perché, per loro essere generosi vuol dire dare più soldi. Uno sguardo “torvo”, invece, a chi non da o non vuole dare. E se ci fosse Gesù, oggi, tra la gente delle nostre chiese? Di fatto c’è, ma non si vede. Se si vedesse, lo sguardo torvo verso chi andrebbe?
Lo sguardo tenero di Gesù è sempre attento agli umili, ai poveri, ai pubblicani, alla povera vedova che ha dato tutto quello che aveva, senza vergogna, senza ripensamenti. Tutto! La generosità dei poveri che sono capaci di dividere un pezzo di pane con chi ha fame, che condividono le sofferenze perché le vivono sulla propria pelle, che si presentano con il cuore in mano, senza chiedere. Dei poveri, degli umili è il regno dei cieli che costa poco: Due soli spiccioli.
|
Cordiani Carmelo - Bloc-notes: «Dei poveri, degli umili è il regno dei cieli che costa poco. DUE SOLDI PER IL CIELO. Lo sguardo tenero di Gesù è sempre attento agli umili, ai poveri, ai pubblicani, alla povera vedova che ha dato tutto quello che aveva, senza vergogna, senza ripensamenti», Galatro (RC), 27 Febbraio 2010 |
|