Bloc-notes |
UNA STRANA DOTTRINA
Ancora oggi qualcuno è preoccupato della “Strana dottrina” che uguaglia tutti nella figliolanza di un unico Dio. La guerra, palese o strisciante, contro la Chiesa, tende a cancellare dalla coscienza del cittadino l’appartenenza a Gesù ma una società squilibrata che rifiuta di accettare un baricentro si frantuma
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di Carmelo Cordiani
Governatore della Bitinia, Plinio il Giovane scrive all’imperatore Traiano per chiedere come deve comportarsi con alcuni che si dicono cristiani e predicano una strana dottrina:” Non c’è alcuna differenza tra patrizi e plebei; sono tutti figli di un unico Dio”. Traiano, tollerante nei confronti del cristianesimo, rispose di lasciarli liberi a meno che non commettano fatti illeciti.
Siamo nel primo secolo dopo Cristo. Il seme del cristianesimo, fertile di amore per il prossimo, cominciava a germogliare, dopo le tempeste di imperatori precedenti. Plinio, comasco di nascita, romano di adozione, colto, avvocato, affabile, capace di trattare con le persone, amico di Tacito, era preoccupato per la “strana dottrina” che professava la parità tra patrizi e plebei. Non sorprende se pensiamo alle storiche lotte tra gli uni e gli altri e alle leggi, a volte insanguinate ( vedi i fratelli Gracchi) che cercarono di riconoscere un minimo all’infima categoria della plebe priva di ogni diritto. D’altra parte il comandamento romano: “Tu, popolo romano, ricorda: perdona chi si sottomette e disarma il superbo” aveva radicato una cultura che perdurò per secoli e, sulla base di questo comandamento, Roma aveva fatto piazza pulita di Sabini, Etruschi, Sanniti etc. estendendo il suo dominio dovunque. L’impatto con il cristianesimo comportò l’inizio di uno sfaldamento della cultura delle distinzioni, dei privilegi, delle differenze e si intraprese il lungo e difficile percorso verso il riconoscimento della dignità della persona portatrice di valori e titolare di diritti.
Il motivo reale delle persecuzioni scatenate contro i cristiani sta proprio in questa sconvolgente dottrina. A Roma pagana, politeista, poco interessava l’annuncio di un nuovo Dio, anche se differente dai molti che popolavano l’Olimpo. Ma Giove non aveva mai detto agli uomini: “Amatevi come io vi ho amato”, non aveva mai parlato di perdono, di tolleranza, di amore anche verso i nemici. Una dottrina inconciliabile con lo “stile di vita” dei romani.
La plebe romana diventò “servi della gleba” , poi “terzo stato”, “proletariato”, “terzo mondo”. Ancora oggi qualcuno è preoccupato della “Strana dottrina” che uguaglia tutti nella figliolanza di un unico Dio e li proclama eredi. La guerra, palese o strisciante, contro la Chiesa, contro il suo insegnamento che ripropone i principi del Vangelo tende a cancellare dalla coscienza del cittadino l’appartenenza a Gesù, allo “scandalo” della storia riscritta con il sacrificio della Croce. Ogni occasione è utile agli speculatori, governanti, pseudofilosofi, uomini di cultura, editorialisti, per riprocessare Cristo e relegarlo ai margini della “civiltà”. Anche le debolezze umane (perché questo è la pedofilia: malattia che si può e si deve curare e sulla quale è inutile montare scandali!) finiscono per accumulare prove nel continuo processo a Gesù colpevole di aver portato nel nostro mondo una “strana dottrina”. I sapienti del nostro tempo, ma anche di quello passato, hanno una loro dottrina che esalta il prestigio, il denaro, il successo; che alleva corruzione, concussione, violenza, parricidi, infanticidi, che organizza viaggi pedofili per ricchi sfondati, ma guai se vi incappa un povero prete. Povero perché vittima anch’egli di questa società strana che spaccia droga e pornografia, che propone modelli virtuali infatuando ragazzi e adolescenti; società abortista, divorzista, che vuole liberalizzare la droga perché ognuno può disporre del proprio corpo come meglio crede. La dottrina dominante non è strana; quella di Gesù è assurda. Poi si organizzano gare di solidarietà, raccolta di soldi (ma quanti soldi! E dove vanno a finire?), si aprono case per anziani per poi scoprire che gli ospiti vengono trascurati, legati al loro letto se non fatti fuori con la solidarietà tra infermieri e “compagnie” delle pompe funebri.
Una società squilibrata che rifiuta di accettare un baricentro: Siamo tutti figli dello stesso Dio, eredi di un unico patrimonio che non sarà diviso, ma intero perché Dio non si frantuma. La stranezza è nella dottrina umana, non in quella divina.
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Cordiani Carmelo - Bloc-notes: «UNA STRANA DOTTRINA. Ancora oggi qualcuno è preoccupato della “Strana dottrina” che uguaglia tutti nella figliolanza di un unico Dio. La guerra, palese o strisciante, contro la Chiesa, tende a cancellare dalla coscienza del cittadino l’appartenenza a Gesù ma una società squilibrata che rifiuta di accettare un baricentro si frantuma», Galatro (RC), 2 Giugno 2010 |
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