Bloc-notes
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Notre Dame de La
Salette
LA BELLA SIGNORA 3
Dopo i primi interrogatori
dei pochi abitanti degli Ablandins, sempre più interessati al racconto,
ma ancora increduli, si alternarono il parroco di La Salette, don
Giacomo Perrin, e il Sindaco Pietro Peytard. Il sacerdote non ha dubbi.
Il sindaco, invece, vuole approfondire la notizia ed inizia una lunga e
severa indagine, trattando da bugiardi i due ragazzi e ricorrendo
persino alle minacce
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Mattina del 20
settembre i due ragazzi si sono svegliati come al solito,
tranquilli, pronti a riprendere la loro attività quotidiana.
Non fu così per le poche
persone degli Ablandins che avevano sentito il racconto della
visione. Rimasero sorpresi della spontaneità, della semplicità
con cui i due ragazzi avevano riferito della visione e
soprattutto del fatto che, conoscendo solo il dialetto, si
esprimevano in lingua francese.
Dopo i primi
interrogatori dei pochi abitanti degli Ablandins, sempre più
interessati al racconto, ma ancora increduli, si alternarono il
parroco di La Salette, don Giacomo Perrin, e il Sindaco Pietro
Peytard. Il sacerdote non ha dubbi, tanto che ne parla ai pochi
fedeli proprio nella messa della domenica alla quale assisteva
anche il sindaco. Questi, invece, vuole approfondire la notizia
ed inizia una lunga e severa indagine, trattando da bugiardi i
due ragazzi. Con Melania ricorre persino alle minacce: “Se
continui a raccontare questa frottola, finirai in prigione”. Ma
la ragazza risponde con molta calma: “La Signora ci ha comandato
di dirlo e io lo dirò”. Non sono serviti nemmeno quattro scudi
d’oro in cambio di una smentita. Melania replica con candore:
“Signore, anche se mi deste questa casa piena di soldi, non
direi mai il contrario. Sono costretta a parlare”. “Sono
costretta!” Tanto forte sentiva l’invito della Bella Signora: -
Fatelo passare bene a tutto il mio popolo-. |
Tralasciamo i dettagli
dell’inchiesta, lunga, quasi un tormento per i due ragazzi che
non hanno mai fatto un passo indietro rispetto alla sera del 19
settembre. Riportiamo solo una lettera che il parroco di Corps (
La Salette ne è frazione) scrisse al Vescono di Grenoble,
Monsignor de Bruillard il 9 ottobre, venti giorni dopo la
visione. Vi si legge:
“Il racconto di questi
due fanciulli ha prodotto un effetto straordinario in tutto il
paese, anche presso gli uomini. Io li ho ( i due ragazzi )
interrogati separatamente in canonica e sui luoghi stessi dove
sono giunto dopo quattro ore di marcia penosa…Sono andato molto
lentamente nelle informazioni che ho potuto prendere. Non ho
potuto scoprire nulla che denoti imbroglio o la menzogna”.
Il vescovo, anziano, molto attento alle parole
della lettera, ma prudente, non facile alle emozioni ( era stato
uno dei sette cappellani della ghigliottina durante la
rivoluzione) risponde appellandosi al rispetto della saggezza e
della prudenza e vieta che l’avvenimento venga diffuso dal
pulpito. Ma, come abbiamo accennato, si arriverà al giudizio
dottrinale del 16 novembre 1851, data in cui da tutti i pulpiti
della diocesi di Grenoble sono stati letti gli articoli del
documento emesso dalla S.C. dei Riti. Nel primo si legge:
“Noi giudichiamo che
l’apparizione della SS. Vergine a due pastorelli il giorno 19
settembre 1846 su una montagna della catena delle Alpi, situata
nella parrocchia de La Salette…ha TUTTI I CARATTERI DELLA
VERITA’ e i fedeli hanno fondate ragioni per crederla
INDUBITABILE E CERTA”.
Ma la gente non aspettò il 1851. Già una
settimana dopo l’apparizione cominciò un via vai nel
valloncello tra il Gargas e il Planeau per vedere il luogo
esatto dove i due pastorelli avevano visto il “sole caduto”. La
prima cosa che si notò fu l’acqua abbondante che sgorgava da
quello che fino a pochi giorni prima era solo un rigagnolo,
alimentato dalle piogge. Se ne accorse anche Battista Pra, al
cui servizio era Melania, esperto di quei luoghi. Fu notata
anche dal Sindaco al quale il Signor Pra dichiarò che la fontana
presso cui è avvenuta l’apparizione, in quei giorni era quasi
asciutta. L’indomani, domenica era caduta un po’ di pioggia ma
non sufficiente per rifornire la sorgente. E fu proprio l’acqua
che aprì la serie di fatti inspiegabili, come la guarigione da
una forte affezione agli occhi di Melania Carnal e quella dello
stesso padre di Massimino, sofferente di asma bronchiale
cronica.
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E’ un dato che la gente sale
sempre più numerosa verso la montagna, attingendo alla fontana
della Signora, come si diceva. Vi partecipano categorie diverse,
campagnoli e cittadini, intere famiglie che portavano sulle
spalle i loro figli. Anche sacerdoti che, però, si rifiutavano
di celebrare la S. Messa, in attesa di decisioni da parte delle
autorità ecclesiastiche. Ma c’è anche una categoria particolare:
i solitari che preferiscono immergersi nella preghiera. Accanto
alla pietra sulla quale la Bella Signora era apparsa piangente
con il viso tra le mani, pensano al mistero della vita umana,
tanto fragile, ma continuamente oggetto di attenzione materna da
parte della Madonna. Riflettono alle due parole: FIGLI MIEI in
cui trovano conforto alle proprie miserie, alle sofferenze e
riacquistano la forza della speranza. |
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