Bloc-notes

BUON RIPOSO, SAN NICOLA!

Non c’è stata una serata di tregua: la sagra della melanzana, della capra, e dello stocco … Con il caldo pesante ci mancava anche l’odore del pescestocco. In  tutta la chiesa, almeno per due giorni, tra odore di fritto e di stocco, l’aria era irrespirabile. Poi i teatri, i teatrini, le commedie, gli amplificatori! Roba da farti passare il sonno almeno per due notti di seguito, senza pensare al pericolo d’infarto. Addirittura ho visto tremare anche la mia statua di marmo, tanto forti erano le vibrazioni che arrivavano dalla piazza

 

 

di Carmelo Cordiani

 

            Mattina del sedici agosto, il giorno dopo le scampagnate e le…abbuffate, di buon mattino, alle sette per precisione, approfittando della festività di un Santo che, per tradizione, veniva onorato l’ultima domenica di settembre, entrai un minuto in chiesa, già aperta. Avevo in mente di fermarmi un pochino davanti l’altare di San Rocco, giorno dedicato a Lui sul calendario, per poi allungare verso quello del Santo Patrono. Mi accorsi subito che qualcosa non andava. Di norma, quando mi vede, mi sorride e si dispone ad ascoltarmi. Ovviamente sono prudente ed evito quanto può infastidirLo per via delle letture fuori rigo che si è tentati di fare. Quella mattina aveva un’espressione un po’ depressa. Ho pensato che, probabilmente, si è alquanto risentito del fatto che San Rocco venisse festeggiato proprio quel giorno, quando il paese era ancora stracolmo di gente: Emigrati rientrati per un paio di settimane, ma anche turisti; infatti si vedevano in giro tante facce sconosciute. Avevo già pronta una parola di incoraggiamento: “Non te la prendere, vedrai che il sei dicembre, dietro la tua statua, ci sarà tutta Galatro per onorarti; oggi, con questo caldo, la gente se ne va al mare o in montagna. Credo che San Rocco resterà un po’ deluso”. Ma San Nicola mi aveva già letto il pensiero e mi anticipò:

 

            “ Ma cosa stai pensando? Credi che possa essere invidioso degli onori che si rendono ad un Santo? D’altra parte è anche giusto che la statua di San Rocco venga esposta oggi, tra tanta gente. Non era abituato a vederne molta. E, poi, perché relegarlo all’ultima domenica di settembre? Oggi è il suo “onomastico”, come dite voi, e la gente sarà generosamente devota”.

 

            Sentendolo parlare mi è sembrato che non fosse proprio depresso. Però non tutto non mi convinceva. E Glielo chiesi.

 

            “Mi sbaglio o qualcosa non ti è piaciuto in questi giorni?”

 

            “Intanto dai primi di agosto tu non ti sei fatto vedere in giro! Perché”

 

            “Sai benissimo che sono stato alquanto impegnato. E poi, aggiungi il caldo, il chiasso, la confusione… A una certa età si preferisce la quiete, la pace, starsene per i fatti propri a godersi gli “ozi”, ma senza vizi, stai tranquillo”.

 

            “Lo vedi? E allora perché farmi tante domande? Credi che anche a me non piace la tranquillità? Non c’è stata una serata di tregua. E la sagra della melanzana, e la sagra della capra, e quella dello stocco… Anche dello stocco, capisci! Con il caldo pesante ci mancava anche l’odore del pescestocco che, come sai, non è piacevole per niente. Pensa che in  tutta la chiesa, almeno per due giorni, tra odore di fritto e di stocco, l’aria era irrespirabile. Aggiungici i teatri, i teatrini, le commedie e quant’altro e poi giudica tu. Dimenticavo quegli ordigni diabolici che voi chiamate amplificatori! Roba da farti passare il sonno almeno per due notti di seguito, senza pensare al pericolo d’infarto. Addirittura ho visto tremare anche la mia statua di marmo, tanto forti erano le vibrazioni che arrivavano dalla piazza”.

 

            “Ma è così nel mese di agosto. Non è il primo anno, lo sai. Qualcosa bisogna pure inventare per distrarre la gente, per allietare le serate, per far smaltire le calorie che si accumulano. Cosa vorresti, che la gente andasse a dormire presto, con lo stomaco pesante? Abbi pazienza!”

 

            “Ma io non dico che la gente rientra nel proprio paese per farsi una dormita, anche se , dopo tutto il trambusto delle città, qualche ora in più di sonno farebbe bene. Ma perché tutto deve concentrarsi sulla piazza, proprio davanti alla chiesa? Si potrebbero smistare almeno le sagre. Ci sono posti più opportuni dove la gente si sente anche più libera.”

 

            “Da sempre la piazza è il luogo di convergenza dell’intero paese. Ti ricordi l’epoca dei comizi?”

 

            “Lascia perdere. Non li nominare neppure. Ne sentivo di tutti i colori e, tra me e me, pensavo: Ma perché si deve prendere in giro la gente, quando delle promesse elettorali non se ne mantiene nemmeno una? E mi facevano rabbia gli applausi dei presenti”.

 

            “Ecco! L’hai detto. Oggi, al posto dei comizi c’è dell’altro. C’è tutta quella roba cui hai accennato: Sagre di qua, sagre di là (Scusa, solo di qua; di là c’è stato soltanto il mercatino che, a quanto ho saputo, non ha realizzato molti affari), teatrini e commedie… il popolo, come un tempo, vuole “panem et circenses”.

 

            “E la crisi? Dove la mettiamo?”

 

            “Ognuno se la mette dove vuole. Sta di fatto che sulle autostrade continuano a circolare milioni di automobili, i ristoranti sono pieni, gli alberghi pure, le spiagge affollatissime…

 

            “E le Chiese vuote”.

 

            “In Chiesa non si mangia, non si beve, non ci sono teatrini (Beh! Qualche volta è successo). In Chiesa si prega e per pregare c’è sempre tempo”.

 

            “Mi sa tanto che stai diventando un po’ laico anche tu. Mi sbaglio?”

 

            “Ti sbagli. Io riferisco quanto percepisco. D’altra parte ti sei accorto anche Tu che la Chiesa è diventata una pedana molto ambita da quelli che recitano il Vangelo e si esibiscono per proprio tornaconto”.

 

            A questo punto mi è sembrato che il Santo Patrono accennasse a socchiudere gli occhi. Non mi è rimasto altro che dirGli: “Buon riposo, San Nicola”. Ed uscii in fretta.

 

 

 

Cordiani Carmelo - Bloc-notes: «BUON RIPOSO, SAN NICOLA! Non c’è stata una serata di tregua: la sagra della melanzana, della capra, e dello stocco … Con il caldo pesante ci mancava anche l’odore del pescestocco. In  tutta la chiesa, almeno per due giorni, tra odore di fritto e di stocco, l’aria era irrespirabile. Poi i teatri, i teatrini, le commedie, gli amplificatori! Roba da farti passare il sonno almeno per due notti di seguito, senza pensare al pericolo d’infarto. Addirittura ho visto tremare anche la mia statua di marmo, tanto forti erano le vibrazioni che arrivavano dalla piazza», Galatro (RC),  22 Agosto 2010

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