Bloc-notes

Notre Dame de La Salette

LA BELLA SIGNORA 8 - DA QUANTO TEMPO SOFFRO PER VOI!

 

L’indifferenza, l’apatia, la maldicenza, il senso di superiorità, la pretesa di autosufficienza, le nostre miserie … ci distraggono, ci deturpano. Siamo soddisfatti e felici della nostra vita? Come possiamo essere rigenerati? Chi ci potrà aiutare?

 

 
 

di Carmelo Cordiani

 

 

             Le festività dedicate alla Madonna sono numerose: Immacolata, Assunta in Cielo, del Divino Amore, del monte Carmelo… Ce n’è una in particolare che ricorre nel prossimo mese di settembre: L’Addolorata.

 

            La Bella Signora, dopo aver invitato i pastorelli ad avvicinarsi senza paura, esprime la sua sofferenza. E’ costretta a lasciare libero il braccio di suo Figlio, molto pesante nonostante le sue continue preghiere. Per questo soffre: “Da quanto tempo soffro per voi…e voi non ci fate caso”. Il voi, è chiaro, non è rivolto ai due fortunati veggenti, ma ci appartiene. La Madonna soffre per noi come una madre soffre per le disavventure dei figli, per i loro insuccessi, per le loro devianze.

 

            Le sofferenze della Madre di Gesù iniziano con il suo SI alla volontà di Dio che l’ha prescelta per il progetto di rigenerazione dell’uomo: “ecco la serva del Signore, si faccia di me come hai detto tu”. (Lc 1,38). L’Angelo Gabriele Le aveva detto che avrebbe concepito un figlio che sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ma era anche cosciente del peso che la sua maternità avrebbe comportato. Ne avrà conferma quando presenterà al Tempio il suo Bambino per la circoncisione ed il vecchio Simeone Le dirà: “ …Una spada trapasserà la tua anima, affinché vengano svelati i pensieri di molti cuori” ( Lc 2,35).L’epilogo sarà ai piedi della croce. La tradizione raffigura la Madre di Gesù con una spada conficcata nel cuore.

 

            Ma quello che deve far riflettere maggiormente è quanto la Madonna afferma dopo la dichiarazione della sua sofferenza: “Voi non ci fate caso!”.

 

            L’indifferenza, l’apatia, il senso di superiorità, la pretesa di autosufficienza…ci distraggono da un pensiero che dovrebbe dominare il nostro vivere: Abbiamo una Madre che prega continuamente per noi ed è “incaricata” di farlo incessantemente; abbiamo una Madre che soffre per noi che piange e non vogliamo accettare che la causa siamo proprio noi, anzi restiamo indifferenti a tutto. Cosa dovrebbe fare la Madre di Gesù prescelta per la rigenerazione dell’uomo e, quindi, presente a pieno titolo nella storia umana, di fronte alle miserie che deturpano la dignità di “figli suoi”? Nient’altro se non pregare “incessantemente”. Nel promettere la Sua insistenza nella preghiera  ci avverte che il braccio di suo Figlio è così pesante che non riesce più a trattenerlo. Una minaccia? Forse, anche se non riesco a conciliare Gesù Redentore con le minacce. Ma noi non ci facciamo caso. Diamo uno sguardo a quanto succede nel nostro mondo diventato così piccolo da farci sentire il reciproco respiro: non c’è un angolo di pace. Non si tratta di “castigo”. Quel braccio divenuto pesante lo abbiamo abbassato noi, indifferenti alle premure della Bella Signora. E’ anche comprensibile che una mamma ricorra ad un linguaggio forte di fronte a figli ostinati che non sentono il richiamo. Non farci caso aggrava la sofferenza e la preoccupazione della mamma.

 

            Nel discorso la Madonna lascia spalancata la porta della speranza: “Se si convertono, le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi”. La conversione! Un esame di noi stessi, sincero, a tutto campo, spassionato, per darci una risposta: Il mio comportamento è degno dell’attenzione di una Madre tanto premurosa? Sono proprio soddisfatto e felice della mia vita?

 

            Convertirsi non vuol dire rinunciare alla propria identità, ma ridefinirla in linea con i valori veri che danno risalto al capolavoro di Dio. Siamo tutti d’accordo che il valore per eccellenza è la vita. Che meraviglia! Eppure oggi per molti conta poco. Si uccide pure per pochi spiccioli. Ma anche senza arrivare all’estremo attentato alla vita, si può uccidere con la maldicenza, con la calunnia, con la diffamazione, con l’indifferenza, con l’apatia, con l’indurimento del nostro cuore verso il prossimo che è VITA.

 

            La ricompensa per la conversione, che non è impossibile, è notevole: “Le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano…” Una metafora che la Bella Signora utilizza per dirci che il braccio di  suo Figlio è si pesante, ma disposto ad aprirsi per l’abbraccio, come quel padre che aspettava il figlio “perduto” per festeggiarne il  ritorno. L’esperienza del “perdersi” è amara e può anche comportare il rischio del più squallido degrado, come il “figlio” che invidiava i “porci”. La Bella Signora vuol dirci che qualunque sia l’appiattimento della nostra dignità c’è sempre posto in Suo Figlio.

 

 

Cordiani Carmelo: «Notre Dame de La Salette. LA BELLA SIGNORA 8 - DA QUANTO TEMPO SOFFRO PER VOI! L’indifferenza, l’apatia, la maldicenza, il senso di superiorità, la pretesa di autosufficienza, le nostre miserie … ci distraggono, ci deturpano. Siamo soddisfatti e felici della nostra vita? Come possiamo essere rigenerati? Chi ci potrà aiutare?», Galatro (RC),  29 Agosto 2010

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