Bloc-notes

SCUSAMI, SAN NICOLA

A proposito dei tagli che l’attuale Ministro ha fatto alla scuola, il Ministro ha chiuso un po’ i rubinetti che, da qualche anno a questa parte erano continuamente aperti. Progetti regionali, progetti nazionali contributi di qua e di là, c’erano soldi dappertutto. Si è inventato di tutto. Ma dove sono finiti? In termini di didattica ed apprendimento cosa è arrivato nelle aule? E  a fine anno cosa dicono gli insegnanti ai genitori?

 

 

di Carmelo Cordiani

 

            AverLo lasciato un po’ accigliato, per via del riferimento al granturco lesso, mi è sembrato irriverente. Per questo, arrivato a casa, decisi di ritornare il giorno dopo per quel salutino che volevo risparmiarmi mattina di domenica.

 

            Mi accolse come se nulla fosse, con il solito sorriso, per niente meravigliato, anzi come se mi aspettasse.

 

            “Lo sapevo che saresti tornato a breve. E , se vuoi proprio saperlo, mi sono accorto quando te ne sei andato cercando di non far rumore”.

 

            “Perdonami, mio Santo Protettore. D’ora in poi preferisco pensarti come ti aspettano i bambini, sopra una slitta piena di doni, trainata dalle renne del Polo Nord.”

 

            “E perché? Guarda che io sono nato in una terra abbastanza calda. L’idea del Polo Nord mi fa venire i brividi”.

 

            “Si, ma ti rappresentano ben coperto, con una bella mantellina foderata di calda lana.”

 

            “Dimentichi un particolare”.

 

            “Quale?”

 

            “Il colore della mantellina”.

 

            “Che facciamo? La giriamo in politica?”.

 

            “Ma il rosso è il simbolo dell’amore!”

 

            “Per Te! Io preferisco il bianco, simbolo del candore”.

 

            “Lasciamo perdere. Candore! Hai sentito quel tale che in televisione ha accusato uno dei tuoi di avere avuto un certo vizietto?”

 

            “Da che pulpito è venuta la predica! E, poi, a me non interessano i “vissietti” né di quel tale, né degli altri”.

 

            “Senti un po’, piuttosto. Non è che sulla scuola mi hai nascosto qualcosa?”

 

            “Per esempio?”

 

            “Per esempio i tagli che l’attuale Ministro (un’altra volta usa parole più semplici; che mi rappresenta quel “titolare del dicastero! Abbi pazienza!) ha fatto alla scuola in genere”.

 

            “Anche Tu sei dalla loro parte. Ma quale tagli! Ha chiuso un po’ i rubinetti che, da qualche anno a questa parte erano continuamente aperti. Progetti regionali, progetti nazionali (evito le sigle POR e PON) contributi di qua e di là, c’erano soldi dappertutto. Si è inventato di tutto: Educazione alla salute ( e i bambini continuano ad ingrassare), educazione alla legalità (ed il bullismo prospera), educazione alla tutela dell’ambiente ( e c’è sporcizia dovunque), convegni per genitori (che continuano a litigare o divorziano)… e tanti altri. Pensa che hanno anche progettato l’educazione alla sessualità: Guardami, non girarti dall’altra parte! E sai qual è stato il risultato? Beh!, lasciamo perdere”.

 

            “Si, ma per realizzare i progetti ci vogliono soldi, non ti pare?”

 

            “Certo. Ma dove sono finiti? Non parliamo, poi, delle sale di informatica. In qualche scuola vi sono più computer che alunni. A fine anno, si ripartiscono le somme: questo a te, questi a me. E agli alunni? In termini di didattica ed apprendimento cosa è arrivato nelle aule? E’ nelle aule che dovrebbero convergere tutte le iniziative della scuola. Invece, a volte, non trovi nemmeno un pezzetto di gesso per scrivere sulla lavagna. Ammesso che si usi ancora. Sai, oggi si preferiscono le fotocopie. Le distribuisci ai ragazzi e dici: arrangiatevi”. Poi, a fine anno, ai genitori si dirà: Sapete, il ragazzo è intelligente però non si applica. Quando non si dà la colpa ai genitori che non si sono impegnati con i propri figli. Hai capito?”

 

            “Il solito scaricabarile, insomma”,

 

            “Proprio così. Ora, vedi, ci sono anche gli organi collegiali in cui partecipano i genitori e pure gli alunni negli istituti superiori. Si parlasse una volta di queste cose! Nemmeno per sogno. Dove si va in gita quest’anno? Quanti ponti possiamo fare? Prova un po’ a chiedere agli alunni che scioperano cosa vogliono? Il riscaldamento. Giusto. Banchi decenti. Giusto. Commemorare la Shoa. Non giusto, perché bisognerebbe meditarla in aula, insieme ai professori. E via di seguito. Quindi tornando da dove siamo partiti l’altra volta, ai ragazzi interessa poco la scuola. Ai professori interessa di più lo stipendio. Ai sindacati interessano gli scioperi. Tira le somme”.

 

            “In matematica non sono molto bravo. Me ne intendo più di dogmatica. E sai che ti dico? E’ vero il detto biblico: Sunt quidem inter vos multi stulti et imbecilles et dormiunt multi”.

 

            Questa volta un sorrisetto è scappato a me. Lo salutai con una lunga giaculatoria e uscii.

  

 

 

Cordiani Carmelo: «SCUSAMI, SAN NICOLA. A proposito dei tagli che l’attuale Ministro ha fatto alla scuola, il Ministro ha chiuso un po’ i rubinetti che, da qualche anno a questa parte erano continuamente aperti. Progetti regionali, progetti nazionali contributi di qua e di là, c’erano soldi dappertutto. Si è inventato di tutto. Ma dove sono finiti? In termini di didattica ed apprendimento cosa è arrivato nelle aule? E  a fine anno cosa dicono gli insegnanti ai genitori?», Galatro (RC),  23  Settembre  2010

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