Bloc-notes

CHE SUCCEDE, SAN NICOLA?

 

 Il torrente Riosecco i giorni scorsi faceva proprio spavento, come i sei dicembre di tanti anni fa, festa di San Nicola, in un frantoio vicino si continuò a lavorare. Riosecco si incavolò e scese talmente gonfio da portarsi via il frantoio

 

 

di Carmelo Cordiani

 

            Come da abitudine, a metà settimana, ho dato uno sguardo alla liturgia della parola proposta per la Domenica a venire. La prossima sarà la XXXIII del tempo ordinario. Mamma mia! C’è da riflettere seriamente. Incomincia Malachia che, dopo aver tuonato contro i sacerdoti e le colpe che compromettono la purità rituale (Ml. 1, 12 e sgg), passa a predire un giorno che arriverà “incandescente come una fornace” per incendiare i malvagi “come stoppia” ( Ml. 3, 19 e sgg). Poi arriva Luca che riferisce quanto Gesù dice alla gente che parlava del tempio elogiando le sue bellezze: “Verranno giorni in cui tutto quello che ammirate sarà distrutto e non rimarrà pietra su pietra” (Lc. 21, 6). E non si ferma al tempio; più avanti Gesù dirà ai suoi: “Un popolo si solleverà contro un altro popolo e un regno contro un altro regno. Ci saranno dappertutto terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fenomeni spaventosi e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto ciò vi prenderanno con violenza e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti ai loro re e ai loro governanti a causa del mio nome…Ci saranno segni nel sole nella luna e nelle stelle … (Lc. 21, 10 e sgg.). “Basta”, mi son detto. “Adesso provo a chiedere qualche informazione al Santo protettore”. E mi sono fermato al suo altare, come al solito.

 

            “Scommetto che un po’ di fifa ce l’hai pure tu!”

 

            “Con tutto quello che ho letto in Malachia (già la prima parte del nome indispone!) e in Luca c’è da stare poco tranquilli. Mi pare che parecchi segni sono già visibili: Ci sono i terremoti, le guerre, le pestilenze, la fame non manca, le guerre nemmeno e neppure le alluvioni. Pare anche che questo sia il secolo della persecuzione dei cristiani. Non ci manca proprio niente.”

 

            “A proposito di alluvioni, mi sembra di aver sentito che qualche giorno fa Galatro se l’è passata maluccio, o mi sbaglio?”

 

            “Altro che maluccio! Tu sei in chiesa, ben protetto, all’asciutto e non ti sei reso ben conto del disastro che c’è in giro”.

 

            “E tu pensi che io sia rimasto indifferente?”

 

            “Allora, perché dici “maluccio” e non usi un’altra parola più appropriata? Per fortuna che, dopo quasi ventiquattro ore di tempesta, s’è visto un po’ di sole. Il torrente Riosecco faceva proprio spavento”.

 

            “Lo ricordo questo torrente. Hai saputo che, tanti anni fa, il sei dicembre dedicato al mio nome e, quindi, festa patronale, in un frantoio vicino si continuò a lavorare. Riosecco si incavolò e scese talmente gonfio da portarsi via il frantoio”.

 

            “Si incavolò il torrente, o Tu?”

 

            “Adesso non ricordo bene. E’ passato tanto tempo!”

 

            “Ho capito! Ma torniamo alle profezie di Malachia e alle parole terribili di Gesù. Non si tratta tanto di aver paura; quello che non si riesce a capire è perché il Padre Eterno, creatore di tante cose meravigliose, pare che ci prenda gusto a distruggerle”.

 

            “Ma ti rendi conto delle assurdità che vai dicendo? Delle guerre tra nazioni è autore Dio? Delle alluvioni è Dio responsabile o, piuttosto, dovete cercare il motivo nello scempio che voi uomini operate violentando la natura in ogni modo? I terremoti sono fenomeni naturali. Vuol dire che la vostra terra è ancora piena di energie. Sta a voi allontanarvi dai vulcani e costruire delle abitazioni capaci di resistere ai loro capricci. Invece tirate a campare e, se crollano le vostre mura di sabbia, ve la prendete con il Padre Eterno. Volete le villette vicino al mare, che si affacciano sui laghi, in montagna in qualunque posto, anche sotto roccioni pericolosi senza badare al pericolo in cui vi cacciate. Tracciate strade dovunque, sfiancate le montagne, disboscate senza criterio, diserbate scarpate distruggendo arbusti e radici e, poi, ci mettete di mezzo chi non c’entra”.

 

            “Hai ragione!. Però non tutti sono irresponsabili. Ci sono persone perbene che pagano i peccati che non commettono”.

 

            “E allora, queste persone perbene si facciano avanti e frenino gli sfruttatori senza criterio del vostro territorio. Avete la voce per gridare agli scempi, non solo per mugolare con la paura di essere sentiti. Chi tace acconsente. O non è così?”

 

            “E’ proprio così. Si ha paura di parlare, di dire basta al “progresso” che, in nome e per conto dell’economia, delle strategie per farci sopravvivere, perché stiamo crescendo di numero ed occorrono maggiori risorse, in realtà ci sta uccidendo. Se ben ricordo, nella liturgia della domenica XXXIII è riportato anche un brano della seconda lettera di Paolo ai tessalonicesi, in cui scrive: “Il Signore faccia poi crescere voi e sovrabbondare nell’amore scambievole verso tutti (…) affinché confermi i vostri cuori irreprensibili nella santità davanti a Dio nostro Padre (…) (2Ts 3, 7).

 

            “Lo vedi? L’amore scambievole verso tutti, i cuori irreprensibili, la santità davanti a Dio…ecco le vere preoccupazioni della vostra esistenza. Al resto pensa il Buon Dio che non prende gusto ad impaurire e tormentare le sue creature”.

 

            Con queste parole piene di speranza mi allontanai dimenticando, per un poco, la melma nella quale siamo immersi. Nella mente si fece avanti la convinzione che Dio è Provvidenza. Basta crederci.

 

                      

 

 

Cordiani Carmelo: «CHE SUCCEDE, SAN NICOLA? Il torrente Riosecco i giorni scorsi faceva proprio spavento, come i sei dicembre di tanti anni fa, festa di San Nicola, in un frantoio vicino si continuò a lavorare. Riosecco si incavolò e scese talmente gonfio da portarsi via il frantoio», Galatro (RC),  6  Novembre  2010

Home