Bloc-notes |
CHE NE PENSI, SAN NICOLA?
Qual è il il significato degli eunuchi che si sono resi tali da sé? Qual è il valore della castità? Cos'è più vantaggioso per noi?
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di Carmelo Cordiani
Il brano di Matteo, riportato nel capitolo 19, versetto 10 e seguenti mi è andato un po’ di traverso. Gesù, dopo aver sentenziato: “Chi ripudia la propria moglie, non per fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio” si sente dire dai suoi discepoli: “Se la condizione dell’uomo con la donna è così, non conviene sposarsi”. Ovviamente i discepoli si attenevano a quanto aveva prescritto Mosè, cioè alla possibilità, senza se e ma, di “dare atto di divorzio e ripudiare”. Ma l’enigma, per me, viene dopo, quando Gesù, dopo aver ripetuto che non tutti capiscono il suo linguaggio, continua: “…Ci sono degli eunuchi che sono nati così dal seno della madre, e vi sono eunuchi che sono stati evirati dagli uomini, e ci sono eunuchi che si sono resi tali da sé per amore del regno dei cieli”. E conclude: “Chi può comprendere, comprenda”. Come dire: “Capisca chi può”. E siccome io non ho capito bene, mi sono rivolto, come al solito quando non mi raccapezzo, al Santo Protettore: San Nicola.
Veramente sono partito un po’ allargato, non entrando subito nello specifico. Mi sembrava male iniziare col chiedere: “Che ne pensi degli eunuchi?”; e così, dopo la giaculatoria di rito, gli dissi: “Vedo che ci sono fiori freschi sul tuo altare. E anche qualche cero in più. Sono cominciati i preparativi per la tua festa. Tra una diecina di giorni inizierà la novena, con quel canto (per me orribile!) importato da Bari. E poi le profonde riflessioni sulla tua vita, sugli esempi, sui miracoli e via dicendo”.
“Il canto, per te orribile, lo eseguono per me. Se mi piace o meno non ti riguarda. Lo cantano e lasciali cantare. La gente non si pone domande da dove viene e chi lo ha importato. Le riflessioni, se non ti dispiace, ognuno le fa a modo proprio. Tanto tu non ci vieni e, quindi, non ti riguardano”.
“Scusami! Dicevo, tanto per dire”:
“Mi sono accorto. E mi sono accorto anche che tu non sei venuto per farmi notare i fiori freschi e i ceri accesi. Hai dentro altro. Tiralo fuori”.
“Veramente si tratta di una faccenda delicata e non so se tu…”.
“Hai letto il Vangelo di Matteo, dove si parla degli eunuchi, no? Cosa vuoi sapere? Sbrigati che aspetto devoti migliori di te”.
“Se fai così, mi smonti. Abbi pazienza. Vedi, quando Gesù parla degli eunuchi che sono nati così dal seno della madre, mi vengono in mente i tanti che noi chiamiamo fr …; scusa, oggi si dicono gay”.
“E cosa c’è di strano? Sono nati così e non hanno nessuna colpa. Sono persone anche loro, intelligenti, artisti, professionisti, attori, politici…”
“E preti.”
“Dàgli! Sempre lì vai a sbattere. Anche in questo gregge, purtroppo, ci sono pecore nere che vanno recuperate perché nulla va perso nell’economia Divina”.
“Si! Ma non sarebbe meglio se in questa categoria ci fossero solo non dico evirati, privi di ogni attributo; ma persone che vivono seriamente la loro sacralità e siano orgogliosi del sacrificio volontario della propria vita”.
“Quante cose sarebbero meglio! Purtroppo le debolezze della carne, a volte, sovrastano la forza dello spirito. E tieni conto che proprio Gesù ha detto: “E’ necessario che ci siano degli scandali”. E ha anche detto: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti scribi e farisei. Fate quello che dicono e non fate quello che fanno”:
“Ma che meraviglia! Ma è proprio necessario che alcuni si evirino da soli per amore del regno dei cieli? Se il buon Dio ci ha creati così come siamo, perché dovremmo privarci di qualcosa per entrare nel regno dei cieli?”
“Non fare il finto tonto. Sai benissimo che il significato degli eunuchi che si sono resi tali da sé per amore del regno dei cieli non va letto in senso letterale. Penso che nessuno abbia tanto coraggio da operare sul proprio corpo tagli drastici e dolorosissimi. Qui si parla chiaramente del valore della castità. Vuol dire che, prescindendo dall’essere eunuchi per nascita, per interventi chirurgici in generale o “fai da te”, la castità è uno stato di liberazione che ci fa preferire il regno dei cieli. E’ un discorso, per voi, strano. Non per niente Gesù conclude: “Chi può comprendere, comprenda”.
“Quante cose non si capiscono nelle parole di Gesù! Eppure il suo linguaggio è molto semplice. Non riusciamo a comprenderlo finché non ci rendiamo conto che la sua logica è diversa dalla nostra. Per Gesù , per esempio, l’amore del prossimo è fondamentale. Per noi vale solo quando ci fa comodo e ci è vantaggioso. Per Gesù la rinuncia ai beni materiali in vista del regno dei cieli è veramente un affare. Per noi l’attaccamento a questi beni vale più d’ogni cosa. Ma quando ci convinceremo che Gesù ha detto la Verità e solo la Verità?”
“Ci vorrà del tempo. Ma capirete. E, allora, cercherete Gesù per dirGli: “Tu solo hai parole di vita”.
Mi ha talmente scombussolato che non sono riuscito ad aggiungere altro. Ho sentito dei passi che si avvicinavano al suo altare e ho pensato che veramente erano venuti devoti migliori di me. Me ne sono andato in silenzio e a testa bassa.
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Cordiani Carmelo: «CHE NE PENSI, SAN NICOLA? Qual è il il significato degli eunuchi che si sono resi tali da sé? Qual è il valore della castità? Cos'è più vantaggioso per noi?», Galatro (RC), 20 Novembre 2010 |
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