Bloc-notes

CAPISCI QUALCOSA, SAN NICOLA?

 

C'erano una volta i preparativi per il gran concerto del 2011, c'erano gli orchestrali ma non si conosceva ancora chi sarebbe salito sul podio per dirigere. Ora si ricorre al Santo Protettore per chiedere aiuto a mettere su una “famparra” con qualche piffero”

 

 

di Carmelo Cordiani

              

         Tempo fa, aggiornando un galatrese scomparso, gli dicevo che erano in corso i preparativi per il gran concerto del 2011, che gli orchestrali c’erano e che non si conosceva ancora chi sarebbe salito sul podio per dirigere. A distanza di qualche mese bisogna aggiungere che il concerto si terrà a breve, che i suonatori stanno accordando i loro strumenti e che circola il nome di un solo maestro. Ma ne occorrono due perché due sono le sinfonie in programma: una in Re maggiore, l’altra in do minore. Pare che manchi solo il maestro della seconda.

 

         Quasi a sorpresa, in un giorno infrasettimanale e in ora non sospetta, mi presentai all’altare del Santo Protettore, San Nicola, per cercare di carpirgli qualche indiscrezione. Come al solito recitai una preghierina, feci il segno della croce e mi inginocchiai verso la parte sinistra dell’altare. Sono rimasto in silenzio ad occhi bassi per qualche minuto, aspettando che il Santo si accorgesse della mia presenza e mi facesse qualche domanda. Visto che non succedeva niente mi provocai un debole starnuto e, mentre cercavo di tamponare il secondo più rumoroso, con il fazzoletto, alzai gli occhi, quasi socchiusi e sentii distintamente la voce:

 

         “Salute! Come mai oggi e a quest’ora? Mi pare che sei anche raffreddato. Alla tua età e con l’influenza che gira dovresti stare in casa.”

 

         “Scusami, San Nicola. Passavo per caso e non ho resistito al desiderio di farti una visitina. Breve perché, come vedi, non sto molto bene”.

 

         “Sei venuto per una visitina o per altri motivi? Di solito mi poni delle domande. Oggi sei a secco?”

 

         “E’ tutto a posto, stai tranquillo. Tutto calmo, normale…non ho proprio alcuna domanda da farti. Se non ti do fastidio voglio solo restare qualche minuto in raccoglimento”.

         “Per trovare il modo e le parole per chiedermi quello che hai pensato entrando? O credi che non ti ho visto quando ti stropicciavi il naso per quel mezzo starnuto? Dimmi cosa vuoi e sbrigati che aspetto visite più importanti della tua”.

 

         “E chi aspetti?”

 

         “Non sono fatti tuoi”.

 

         “Non sarà qualcuno degli orchestrali che viene a chiederti un particolare intervento o qualche lume per l’interpretazione della sinfonia, magari quella in do minore, visto che ci sono dei problemi di spartito, di battute, di andamenti, di accordi…”

 

         “Al mio altare vengono tutti perché di tutti sono il Protettore. Anche i professionisti del suono, se vuoi saperlo. Lo sai anche tu che per eseguire una sinfonia, oltre al maestro, è necessario che i vari componenti siano preparati, conoscano bene il loro strumento, entrino al tempo giusto, siano in armonia tra loro…”

 

         “E tu pensi che le due orchestre che si esibiranno a breve posseggano tutti questi requisiti?”.

 

         “Per questo vengono da me, per avere lumi.”

 

         “E tu come li illumini?”

 

         “Beh! Prima di tutto dico loro che di sinfonie ce ne sono tante. In alcune, per esempio, predominano gli ottoni (in gergo le trombe), in altre i violini, in altre ancora i flauti. Poi ci sono i bassi, i clarini (in gergo i legni). Importantissimi sono i piatti. Sai che, per esempio, se dovesse steccare un quartino (il più minuto dei legni) è difficile accorgersene; ma se sbagliano i piatti…sai che fiasco. Li sentono tutti. I piatti fanno un chiasso che non ti dico sia che vengano usati sbattuti da destra a sinistra, e viceversa, sia che si strusciano dall’alto in basso”.

 

         “Vedo che te ne intendi di sinfonie. Quindi è importante la scelta?”

 

         “E come! A seconda della sinfonia che si sceglie ci vogliono un maestro e un’orchestra all’altezza. C’è sempre la possibilità di ripiegare su una banda. Questa è più facile da gestire. Basta un maestrino e alcuni pifferi per fare rumore. E alla gente piace più il rumore che la buona musica”.

 

         Il rumore l’ho sentito distinto, ma non mi sono voltato. Ho pensato alla visita più importante cui aveva accennato il Santo. Ero curioso di vederlo e rimasi immobile al mio posto. San Nicola mi faceva segno con la mano di sgombrare, ma io niente. Quando venne a sedersi sullo stesso banco lo sbirciai. “Il solito! Me lo immaginavo che sarebbe ricorso al Santo Protettore per chiedere aiuto a mettere su una “famparra” con qualche piffero”.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «CAPISCI QUALCOSA, SAN NICOLA? C'erano una volta i preparativi per il gran concerto del 2011, c'erano gli orchestrali ma non si conosceva ancora chi sarebbe salito sul podio per dirigere. Ora si ricorre al Santo Protettore per chiedere aiuto a mettere su una “famparra” con qualche piffero”», Galatro (RC),  Domenica  27 Febbraio  2011

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