Bloc-notes |
LO SAPEVI, SAN NICOLA?
Un saltimbanco ha più successo di un bravo predicatore. Alla Università La Sapienza di Roma hanno accolto Gheddafi e non Benedetto XVI. Il Papa sarebbe andato alla Sapienza per dare il suo contributo e apprendere dalle esperienze dei dottori e degli alunni. Tutti hanno qualcosa da imparare e da insegnare. I professoroni della Sapienza sono convinti di essere “arrivati” e non accettano alcun suggerimento
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di Carmelo Cordiani
Benedetto Caetani, eletto papa da un conclave di 22 cardinali, prese il nome di Bonifacio VIII. Dispiace ricordarlo, ma ne combinò delle grosse. Pare che sia stato proprio lui a dettare la formula con cui Celestino V fece “il gran rifiuto” per ritirarsi con il suo nome di battesimo Pietro Angeleri diventato, in seguito, Pietro da Morrone, E non si limitò a farlo abdicare per sedersi sul trono pontificio, ma lo fece arrestare e rinchiudere nella rocca di Fumone, in Ciociaria, proprietà dello stesso Benedetto Caetani, dove muore nel 1296.
Nonostante le “morronate”, qualcosina di buono l’ha fatta. Per esempio ha portato il lutto dopo la morte di Celestino V (caso unico nella storia dei papi); ha iniziato la causa di canonizzazione di Pietro da Morrone, conclusa da Clemente V e, dulcis in fundo, nel 1303 con la bolla In suprema praeminentia dignitatis, fonda lo Studium Urbis, l’Università di Roma che, nel tempo, divenne La Sapienza. Chi avrebbe detto a Caetani Benedetto che a distanza di oltre sette secoli, lo Studium Urbis avrebbe ospitato il grande Gheddafi? E che avrebbe chiuso le porte a Joseph Ratzinger? E’ successo e ho voluto chiedere il “perché?” a San Nicola pur dubitando che mi avrebbe dato una risposta accettabile. Approfittando di uno spazio di tempo tra una Santa messa e l’altra (Quante se ne celebrano oggi…Mah!) mi sono accostato al suo Altare e cominciai:
“Lo sapevi, San Nicola che…”
“Lascia perdere. So cosa vuoi chiedermi. Hai dimenticato cosa vi diceva quel saggio canonico Lardone in una delle tante lezioni di teologia morale? Te lo ricordo io: Un saltimbanco ha più successo di un bravo predicatore. La gente è fatta così; preferisce divertirsi piuttosto che impegnarsi in discorsi seri.”
“Vuoi dire che alla Sapienza si sono divertiti con il colonnello?”
“E cosa credi, che abbiano commentato qualche Sura del Corano, ammesso che l’abbiano letto?”
“E quali temi hanno affrontato per divertirsi?”
“Nessuno. Hanno solo fatto parlare l’ospite. Non conoscono l’arabo, non hanno capito un tubo, Gheddafi si era convinto di essere un professorone ed è andato a ruota libera. Alla fine è stato molto applaudito e, pare, che qualche dotto abbia commentato: Ma guarda un po’ quante cose sa quest’uomo!”
“Quindi ha tenuto una vera lezione?”
“Certamente.”
“E come mai i sapienti dello Studium Urbis non hanno voluto che saperne di Benedetto XVI?”
“E me lo chiedi? Con Gheddafi erano certi di non fare brutta figura; con Ratzinger si sarebbero accorti di essere ancora scolari. E, quando mai un professore accetterebbe di sedersi sui banchi degli alunni?”
“Se ben ricordo, un Grande dell’antichità affermava di “sapere di non sapere”; d’altra parte l’università, si dice, è il luogo dove la cultura cresce mutuandosi. Quanti professori affidano agli alunni ricerche che, poi, vengono utilizzate per monografie, approfondimenti, pubblicazioni varie!”
“Ecco la differenza. Il Papa sarebbe andato alla Sapienza per dare il suo contributo e apprendere dalle esperienze dei dottori e degli alunni. Tutti hanno qualcosa da imparare e da insegnare. La verità è frutto di reciproci scambi. I professoroni della Sapienza sono convinti di essere “arrivati” e non accettano alcun suggerimento. Siccome erano sicuri che il Colonnello non aveva niente da dire, lo hanno accolto. Vedrai che il prossimo Venerdì Santo si incolleranno davanti al televisore per seguire Benedetto XVI che parlerà di Gesù di Nazareth. E vedrai pure che nessuno dei sapienti della Sapienza azzarderà una domanda.”
“Secondo te quale argomento avrebbe trattato Ratzinger se fosse stato accolto?”
“Credo che avrebbe affrontato il tema dibattutissimo della Verità verso cui tendono la ragione e la fede. I sapienti avrebbero sostenuto che solo la ragione è titolata a scoprire la verità. Ratzinger avrebbe evidenziato degli scogli di fronte ai quali la ragione fa cilecca.”
“Quali scogli, secondo te?”
“Chi sono, da dove vengo e dove vado. Semplice, no? Al primo scoglio avrebbero risposto dichiarando il proprio nome e cognome; al secondo avrebbero fatto riferimento al cavolo e al terzo avrebbero concluso: Boh!”
Mi accorsi che San Nicola aveva abbozzato il suo solito sorrisetto ironico e mi alzai per salutarlo. Pochi passi sul sagrato ed ecco una vecchina che, col rosario in mano, si avvicinava all’entrata della chiesa. La salutai e, senza che le chiedessi qualcosa mi disse: “Vado a stare un poco in pace con il Signore”. Mi venne in mente che la vera “Sapienza” è il luogo in cui si incontra Dio.
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Cordiani Carmelo: «LO SAPEVI, SAN NICOLA? Un saltimbanco ha più successo di un bravo predicatore. Alla Università La Sapienza di Roma hanno accolto Gheddafi e non Benedetto XVI. Il Papa sarebbe andato alla Sapienza per dare il suo contributo e apprendere dalle esperienze dei dottori e degli alunni. Tutti hanno qualcosa da imparare e da insegnare. I professoroni della Sapienza sono convinti di essere “arrivati” e non accettano alcun suggerimento», Galatro (RC), Venerdì 1 Aprile 2011 |
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