Bloc-notes |
COME RISORGEREMO, SAN NICOLA?
Perché siamo a questo mondo? Senza alcuna prospettiva “oltre” rimaniamo imprigionati nelle vicende umane che, a conti fatti, sono più sconcertanti che piacevoli. Ci rialziamo e, poi, ricominciamo. E finiamo per non avere più il coraggio di presentarci a Lui. La nostra vita è una continua altalena tra il bene ed il male e ci rendiamo conto che pendiamo più dalla parte del male. Quando pensiamo alla resurrezione ci domandiamo se, anche per noi, vale la pena risorgere. Cosa ci fa Dio con noi? Gli conviene farci risorgere?”
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di Carmelo Cordiani
Per un cristiano non dovrebbero esserci dubbi: “Credo nella resurrezione della carne, la vita eterna. Amen”. Ma mentre, nel Credo, si attestano queste verità, forse, si pensa ad altro. Per Gesù è certo. E’ risuscitato, dopo tre giorni, come aveva predetto. Lo hanno visto, lo hanno rivisto, qualcuno, per accertarsi, ha anche messo il dito nelle piaghe della crocifissione, lo sentiamo presente nella nostra storia. D’altra parte, come dice Paolo di Tarso, se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede. Che senso avrebbe credere in un “morto”? Cosa può dirci un morto se non ricordarci un tempo ormai passato?
Ma noi risorgeremo? Se quel “credo” non assume un valore profondo, una certezza, rimane il buio della morte. E resta l’interrogativo del perché siamo a questo mondo. Senza alcuna prospettiva “oltre” rimaniamo imprigionati nelle vicende umane che, a conti fatti, sono più sconcertanti che piacevoli.
Ne ho voluto palare con il mio Santo Patrono, San Nicola. Ero entrato in chiesa per una breve adorazione al Santissimo esposto per le quaranta ore. Solo alcune persone anziane intente a raccontare i fatti propri all’unica persona che può dare conforto: Gesù che aspetta, mantenendo la promessa “Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed io vi darò sollievo” (Mt. 11,29).
Dopo una breve adorazione al Padrone di casa, mi sono avvicinato all’altare del Santo e, sottovoce, lo salutai.
“Hai scelto un momento sbagliato. Perché non parli con Lui, oggi? Se se ne accorge, mi rimprovera”.
“Solo qualcosina, sottovoce. Gesù sta ascoltando quel gruppetto. Non penso che ci vedrà. Sai cosa vorrei domandarti?”
“Come risorgerete, scommetto”.
“Perfetto”.
“Risorgerete, stai tranquillo. Quelle persone stanno parlando con Gesù risorto; ma anche tu poni delle domande ad un “risorto”, altrimenti cosa vieni a fare? Io sono morto e risorto. Come? E’ semplice. Dio è creatore di vita, non di morte. Il frammento di tempo, conclusivo del vostro percorso terreno, è indispensabile per risorgere. La vostra paura non è tanto la morte quanto il dopo”.
“Ti sbagli. Abbiamo paura sia della morte che del dopo. Questa paura, se vuoi proprio saperlo, aumenta man mano che si va avanti negli anni”.
“Ho capito. I capelli bianchi, gli acciacchi con tutto quello che comportano ti creano apprensione”.
“ Altro che apprensione. Chiamala col suo nome.”
“Però dimentichi che Dio è misericordioso. Se fosse giudice severo Gesù non vi avrebbe parlato del figliol prodigo, dell’adultera, della samaritana, nessuno avrebbe riferito l’episodio del buon ladrone…Mettiti bene in testa che Dio ha mandato suo figlio per i peccatori, per quelli come te, tanto per essere chiari. Quale paura? E’ misericordioso con tutti, senza eccezione. Chiede solo che ognuno riconosca la propria debolezza, che si renda conto di camminare su un percorso sbagliato che allontana dal bene. Fate un po’ di retromarcia, andate incontro a Gesù, “non abbiate paura”, vi aspetta come quel padre attendeva il figlio andato via di casa per sperperare la sua eredità. Vedi, quando avrete esaurito le vostre esperienze non vi resta altro che ritornare da dove siete partiti. C’è Dio nella vostra vita. Quando ve lo dimenticate e andate in giro come sbandati Dio vi aspetta e, prima ancora che riconosciate i vostri colpi di testa, vi viene incontro con una veste nuova, quella della dignità che avete lasciata da qualche parte. La settimana santa è il tempo del rientro nella casa di Dio. Ci sarà festa per ciascuno di voi”.
“E’ facile dirlo! Ma come si fa? Ci rialziamo e, poi, ricominciamo. E finiamo per non avere più il coraggio di presentarci a Lui. La nostra vita è una continua altalena tra il bene ed il male e ci rendiamo conto che pendiamo più dalla parte del male. Quando pensiamo alla resurrezione ci domandiamo se, anche per noi, vale la pena risorgere. Cosa ci fa Dio con noi? Gli conviene farci risorgere?”
“Devo dirti che stai dando i numeri. Ma cosa ti salta in testa di pensare se a Dio conviene farvi risorgere? E cosa pensi che sia venuto a fare sul vostro mondo? Per il gusto di farsi crocifiggere? E’ venuto per amore, per redimervi, perché vi ha creato cosi belli che vi vuole altrettanto belli nel suo cielo. Non si tratta di convenienza, ma di amore. Capisco che voi siete così ancorati alla terra e vorreste rimanere sempre nelle vostre case, con la vostra famiglia, con i vostri amici, con le vostre sofferenze. Vivere sempre, ad ogni costo, senza bisogno di altra vita. Ma le cose non stanno così nella mente di Dio. Vi vuole con sé, rigenerati dalla resurrezione. Convinciti.”
“Hai ragione, San Nicola. Con la fede non si discute. Credo.”
Uscendo ho notato che le persone del gruppetto continuavano il loro colloquio con Lui. Ho pensato che parlavano delle stesse cose discusse tra me e San Nicola, con una differenza: erano persone semplici che capivano molto più di me.
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Cordiani Carmelo: «COME RISORGEREMO, SAN NICOLA? Perché siamo a questo mondo? Senza alcuna prospettiva “oltre” rimaniamo imprigionati nelle vicende umane che, a conti fatti, sono più sconcertanti che piacevoli. Ci rialziamo e, poi, ricominciamo. E finiamo per non avere più il coraggio di presentarci a Lui. La nostra vita è una continua altalena tra il bene ed il male e ci rendiamo conto che pendiamo più dalla parte del male. Quando pensiamo alla resurrezione ci domandiamo se, anche per noi, vale la pena risorgere. Cosa ci fa Dio con noi? Gli conviene farci risorgere?” », Galatro (RC), Giovedì 21 Aprile 2011 |
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