Bloc-notes

SAN BRUNO 2011

 

 

di Carmelo Cordiani

              

         Tutto diventa abitudine, nella vita. Anche i fiori per la ricorrenza di un evento importante o un lumino acceso davanti alla tomba di un amico. Si sa benissimo che dentro non c’è vita. Campeggia, però, una foto che ti invita a parlare e che si fa sentire.

 

         San Bruno 2011, come gli altri precedenti, quando Bruno Marazzita era il personaggio più amato e più odiato dai galatresi e dopo quel sette dicembre 2002 che fermò il suo tempo. Ma cosa si può augurare ad un amico ormai nell’eternità, al quale il nostro tempo è qualcosa così piccola e meschina che può anche non interessare? Ma tant’è! Si è sempre tentati di parlare con un amico scomparso convinti che, vedendo le nostre cose da una dimensione immensa, le riporti al giusto valore, prive di quelle scorie che le appesantiscono, le inaspriscono, le intrecciano in maniera così complicata da rendercele incomprensibili. Come dire: Noi siamo i protagonisti delle nostre azioni, ma non riusciamo più a capirle.

 

         Due chiacchiere alla buona, verso le undici e trenta di oggi, sei ottobre 2011, festa di San Bruno. Il riferimento al lago era d’obbligo, tanto per iniziare. Un sorriso, come per dirmi che, anche se nel lago fino alla cintola, ormai non gli faceva né caldo né freddo. Non potevo che dargli ragione. Però conoscevo il tasto debole. E l’ho toccato.

 

         “Sai che, ormai, siamo ridotti come il mosto cotto. Quattro vecchi rimbambiti e alcuni giovani in cerca di qualcosa che non c’è. E i soliti ed inutili litigi. C’è chi accusa e c’è chi risponde con altre accuse. A mio giudizio, che non conta, ognuno recita il “mea culpa” ma nessuno si pente. Non dico che si pretende di vedere qualcuno cosparso di cenere; ma sarebbe bello che, invece di tanto inchiostro, si trovasse un bel tavolo sul quale mettere a nudo i problemi del paese, parlarne, proporre, discutere e decidere. Per il bene, si intende. Ma questa non è solo la nostra piaga. E’ un malessere generale che ha come alimento il pettegolezzo, le insinuazioni, i sospetti, le accuse…Cui prodest? A nessuno. Nemmeno ai protagonisti che si complicano la vita e rischiano di rimetterci anche in dignità. Certo è passato molto tempo, le cose sono cambiate, la politica è diventata un affare: La tua Galatro non c’è più. Aumenta il numero delle case che si chiudono, le strade sono sempre più illuminate ma deserte, durante l’estate si anima con lodevoli iniziative di persone che amano ancora il proprio paese e vorrebbero trattenere per sempre tutti quelli che riprendono la strada del rientro. Rari nantes, caro Bruno. Non si sa perché queste persone non creano entusiasmo e sono guardate come intrusi per chi sa quali motivi. Invece sono da ammirare, da incoraggiare. Ma per ammirare ed incoraggiare chi si sforza di creare del bene bisogna essere grandi di animo. Ma siamo piccini, attaccati al nostro orticello che, in definitiva, diventa sempre più incolto e non ci soddisfa. La solidarietà, l’amicizia, l’apertura all’altro…cose smarrite o rimaste infondo a qualche cassetto. E’ questione di persone sbagliate al posto giusto? Non credo. Per me è solo questione di disponibilità e di impegno comune per un bene comune, nella convinzione che se tutti stiamo bene ognuno sta bene, Viceversa no. Mai.”

 

         Ovviamente non potevo aspettarmi la risposta. Ma un accenno di sorriso mi convinse che il galatrese Bruno condivideva la mia chiacchierata. Lo salutai con il solito “ciao”, aggiungendo un accrescitivo che non è il caso di ripetere.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «SAN BRUNO 2011 ... come gli altri precedenti, quando Bruno Marazzita era il personaggio più amato e più odiato dai galatresi e dopo quel sette dicembre 2002 che fermò il suo tempo. Ma cosa si può augurare ad un amico ormai nell’eternità, al quale il nostro tempo è qualcosa così piccola e meschina che può anche non interessare?  Si è sempre tentati di parlare con un amico scomparso convinti che, vedendo le nostre cose da una dimensione immensa, le riporti al giusto valore, prive di quelle scorie che le appesantiscono, le inaspriscono, le intrecciano in maniera così complicata da rendercele incomprensibili », Galatro (RC),  Giovedì  6 Ottobre 2011

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