Bloc-notes |
"MA E’ PROPRIO VERO, SAN NICOLA?" Il deserto fiorirà, come un campo fiorirà. Coraggio! Non temete! Egli viene a salvarvi
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di Carmelo Cordiani
Ad ascoltarlo ti viene la pelle d’oca. Il canto è tratto da Isaia (Is. 35 ); la musica di Marco Frisina: “Il deserto fiorirà, come un campo fiorirà. Coraggio! Non temete! Egli viene a salvarvi.”
Il canto mi è tornato in mente martedì scorso, festa di tutti i santi, durante la messa delle 9.30, mentre si leggeva un passo dell’Apocalisse in cui si parla della visione della “gran folla, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua” (Ap. 7, 9 e sgg). L’autore continua precisando che questa gran folla “stava ritta davanti al trono e davanti all’agnello”. Tutti “indossavano vesti bianche e avevano palme nelle loro mani. Tutti gridavano a gran voce: La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono e all’Agnello.”
Una “gran folla che nessuno poteva contare”! “Quanta speranza, allora!”, mi dicevo. “Dio non è, poi, tanto severo e tanto tirchio da riservare il suo paradiso a pochi. Il paradiso! Ma cos’è questo paradiso di cui tanto si parla nella Scrittura? E come è possibile che quella gran folla fosse vestita di bianco? E cosa significa: “Il deserto fiorirà?” Non saranno tutte belle parole, un sogno che, come gli altri “muore all’alba”? Molta carne al fuoco da cuocere con San Nicola, patrono di Galatro. E mi avvicinai al suo altare il giorno dopo, dedicato alla commemorazione dei defunti. La chiesa era deserta. La gente affollava il cimitero. Anzi alcuni s’erano portata una sedia per sostare a lungo davanti alla tomba dei propri cari e per scambiare anche due parole con i vivi che erano rientrati in paese per l’occasione.
“Se cerchi il significato di “paradiso” puoi consultare un vocabolario” entrò secco San Nicola.
“Scusami! Dammi almeno il tempo di prendere fiato. Te l’ho già detto che me ne manca un po’. La fretta mi ha fatto dimenticare che devo scalare marcia…e qualche volta riprendo il mio solito passo. E mi manca l’aria. In una nota di un testo critico ho letto che “paradiso” vuol dire “giardino”. Anzi la voce greca “paradeisos” (Lc.23,32), tra gli altri significati, vuole anche indicare un “giardino cinto di siepe. Non sarà la ricostruzione di un certo Eden dopo la profanazione di Adamo?
“Ed Eva. Non dimenticartelo!”
“E chi lo dimentica. D’altra parte il buon Dio poteva anche pensarci un pochino, prima di togliere una costola ad Adamo! Ma non distrarmi. Son venuto a chiederti se è proprio vero che nel cielo c’è quella moltitudine che nessuno può contare. Non è vero, quindi, che il paradiso è riservato a pochi eletti”. “E dove sta scritto? “
“Nel Vangelo: “Com’è stretta la porta e angusta la strada che conduce alla vita e sono pochi quelli che la trovano”. (Mt.7,14) Come la mettiamo?”
“Vedi, il segreto è proprio nel verbo “trovano”. Per trovare qualcosa bisogna cercarla. Per essere accolti nel giardino, per fare parte della moltitudine vestita di bianco, per essere eletti…bisogna volerlo. Dio non violenta la volontà di nessuno. Ha creato l’uomo libero e lo rispetta”.
“Vuoi dire che sta a guardare quello che combina? E che non muove un dito nemmeno quando è causa di disastri?”
“Voi vorreste un Dio a misura umana. Quando succedono catastrofi di cui siete voi i responsabili vorreste che Dio intervenisse con la sua potenza. Una sfida! Proprio come quella che i passanti davanti a Gesù crocefisso gli rivolgevano: Se sei veramente il figlio di Dio, scendi dalla croce. Invece di cercare di abbassare Dio ai vostri livelli, perché non andate voi verso Dio? Tante volte ti ho detto che non si deve andare lontano per incontrare Dio. E’ dentro di voi. Basta saperlo ascoltare. Basta bussare alla sua porta e lo troverete a braccia aperte, come quel padre che aspettava il figlio andato via da casa. Hai citato un passo dell’Apocalisse e ti sei dimenticato che nel Vangelo dello stesso giorno veniva riportato il discorso della montagna. Un vero capolavoro! (Mt. 5,3). “Beati i pacificatori…i miti…quelli che hanno fame e sete della giustizia…”
“Sapessi quanta ne abbiamo, di questi tempi!”
“E date la colpa a Dio se alcuni uomini di legge sono persecutori e non giudici imparziali? Che la strada sia stretta non vuol dire che sia impraticabile, Ci sono delle difficoltà, è vero. Alcune non dipendono da voi, ma dal limite delle vostre capacità. Tante ve le procurate con le vostre mani. Create voi stessi gli ostacoli e non avete nemmeno l’accortezza di chiedere aiuto a Dio, di dirGli che avete sbagliato. Pretendete solo che vi tiri fuori dai pasticci e, se le cose non cambiano, cominciate a dubitare della sua esistenza. Dio non sta a guardare. Aspetta che lo cerchiate, con umiltà, con il cuore puro, cioè semplice, chiamandolo per nome: Padre, come vi ha insegnato Gesù. E allora vi accorgerete che veramente il deserto fiorirà”.
“Quindi è vero che il paradiso è pieno di una folla che non si può contare ?”
Ho avuto l’impressione che San Nicola si fosse stancato di confermarmi quanto aveva già detto. Decisi di salutarlo con un inchino e la giaculatoria di sempre. Passando davanti al Tabernacolo notai la solita vecchina che, in ginocchio e con gli occhi fissi alla porticina del piccolo appartamento di Gesù, muoveva le labbra. Non si è accorta della mia presenza né io avevo sentito qualcosa quando era entrata in chiesa. “E’ nel silenzio” mi dissi che si ascolta la parola di Dio, quella che ci garantisce di far parte della moltitudine vestita di bianco che davanti al trono dell’Agnello canta: “La salvezza appartiene al nostro Dio.” Uscendo, al canto della folla, mentalmente, aggiungevo quello ci Frisina; “Il deserto fiorirà, come un campo fiorirà. Coraggio! Non temete! Egli viene a salvarvi”.
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Cordiani Carmelo: «"MA E’ PROPRIO VERO, SAN NICOLA?" Il deserto fiorirà, come un campo fiorirà. Coraggio! Non temete! Egli viene a salvarvi», Galatro (RC), Sabato 5 Novembre 2011 |
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