Bloc-notes |
"Quale futuro, san Nicola?"
La morte è già misteriosa per noi viventi e lo diventa ancora di più quando ad andarsene sono i giovani. In tale circostanza l’unica riflessione convincente per un cristiano è: Dio io ti credo, ma continuo a non capirti
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di Carmelo Cordiani Me la sono portata dentro per più di un giorno, man mano che si avvicinava la conclusione del 2011, ma non mi sentivo di rivolgere la domanda al Santo patrono di Galatro. Sapevo già che mi avrebbe risposto che non legge la sfera di cristallo e che il futuro è nelle nostre mani. Guai, poi, a metterci di mezzo Dio; mi avrebbe ripetuto che Lui non c’entra nelle nostre decisioni che sono sempre frutto delle nostre scelte. Ma, un discorso tenuto da un prete in occasione di una morte tragica e prematura, mi ha spinto fino all’altare del Santo dove mi sono recato ripetendo mentalmente le parole ascoltate per timore di dimenticarne qualcuna.
“Cosa c’è a quest’ora? Ti senti male e sei venuto per una raccomandazione? Sai che non ne faccio.”
“Veramente non mi sento ancora pronto. Quindi non ho bisogno di alcuna raccomandazione.”
“Cosa vuol dire: Non mi sento ancora pronto?”
“Vedi, poco fa ho sentito una riflessione durante la Santa Messa in suffragio di un giovane morto tragicamente. Si affermava che Dio chiama quando una persona è pronta.”
“E allora?”
“Io non mi sento pronto e quindi non mi chiama. Pertanto non mi serve una tua raccomandazione.”
“E allora perché sei venuto?”
“Per dirti che bisognerebbe evitare di coinvolgere Dio nelle nostre vicende. Che ci sia un disegno che non riusciamo a decifrare è un conto, ma che ci chiami quando siamo pronti non mi va anche perché ognuno si guarderebbe bene di essere pronto. Già stentiamo ad accettare certe mazzate che ci arrivano improvvise, inattese e inspiegabili. Mettere Dio di mezzo alimenta la nostra diffidenza nei suoi confronti. Una persona potrebbe essere pronta e farsi, che ne so, un viaggetto in macchina, in moto…Dio la chiama senza nemmeno aspettare, eventualmente, la conclusione del viaggio. Tante volte ne chiama anche cinque in una volta, come è successo alcuni giorni fa. Ti sembra un’ottima idea quella della chiamata solo per il fatto di essere pronti? Nessuno è più pronto di un bambino innocente; e allora? Non è questo il senso della parabola delle dieci vergini cui faceva riferimento quel prete a conferma di quanto ha trito e ritrito. Lì non c’è stato nessun incidente; semplicemente un ritardo dello sposo. Le vergini erano tutte pronte con la lampada accesa; lo sposo se l’è presa con comodo e cinque fanciulle sono state tagliate fuori”.
“Adesso ti metti a spiegare a me le parabole del Vangelo.”
“Ma è così, scusa! Mi vuoi ammettere che, se lo sposo si fosse sbrigato, tutte e dieci le vergini avrebbero partecipato al banchetto? Allora mi sorge il sospetto che l’abbia fatto apposta.”
“Ma non dire cretinate! Ti ho tante volte detto che Dio cammina accanto ad ogni persona nel pieno rispetto delle libere scelte. So a cosa ti riferisci ed evito qualsiasi commento. Tante volte, pur di toccare il cuore degli ascoltatori, si pasticcia anche su cose serie o si inventano metafore come si faceva un tempo in pieno barocco. Mi pare di aver sentito definire le preghiere “correnti ascensionali”. Non c’è bisogno di salire in alto per trovare Dio; Egli è “vicino; è con voi; è dentro di voi.”Devi cercare di capire.”
“Io capisco una sola cosa: La morte è già misteriosa per noi viventi e lo diventa ancora di più quando ad andarsene sono i giovani. In tale circostanza l’unica riflessione convincente per un cristiano è: Dio io ti credo, ma continuo a non capirti.”
“Tanti eventi non si capiscono e siete tentati di attribuirli a decisioni prese da Dio. Quando non si capisce qualcosa l’unico atteggiamento intelligente è il silenzio. Dio vi ascolta nel silenzio e, nel silenzio, vi risponde.”
“Se è così evito di porti la domanda che volevo farti.”
“Quale?”
“Quella relativa al nuovo anno. Ma non rispondermi che non sei Frate Indovino.”
“Mi fai sorridere. Conosci in partenza la mia risposta e mi rivolgi ugualmente la domanda. Certamente: Il nuovo anno sarà come lo deciderete.”
“Diciamo meglio: Come lo decideranno…i tecnici. Ormai la tecnica ha preso il posto della ragione.”
“Perché, secondo te, prima dei tecnici dominava la ragione?”
“Nemmeno per sogno. Anzi, una ragione c’era: quella di riempirsi le tasche alla faccia del popolo italiano.”
“Non solo in Italia è successo. In tutto il mondo. Dove domina l’egoismo non c’è ragione che tenga. Se, poi, all’egoismo, aggiungi la scristianizzazione (perché solo Gesù ha insegnato ad aprirsi agli altri, senza distinzione di ceto sociale) che sta dilagando in tutto il mondo, hai un quadro completo per capire da solo quale sarà il vostro futuro”
“Allora vuoi dire che il buon Dio non muoverà un dito per venirci incontro?”
“Chiedete e vi sarà dato; bussate e vi sarà aperto, lo ha detto Gesù. Pregare, ecco cosa si deve fare per un futuro tranquillo. Ma vai a dire queste parole nelle sedute dei grandi politicanti! Si mettono a ridere. Diranno: Possibile che con la preghiera si risolvono i problemi? Intanto non ci hanno mai provato ed è certa una cosa: che con tutti i loro parti d’intelligenza hanno sempre peggiorato le cose.”
“A dire il vero nemmeno i preti insistono sulla preghiera. Parlano di altro; per esempio delle punizioni di Dio se non si va a messa la domenica, se si commettono altri peccati, adombrando quella immagine di Padre che Gesù si è sforzato di costruire.”
“Lascia stare i preti, Anche loro sono figli del vostro mondo. Sono pochi gli eletti. Molti sono stati chiamati e hanno risposto facendosi due calcoli rapidi. Cercate la parola di Dio dove è stata scritta e mettetela in pratica. Non perdete tempo sul resto. Per quanto riguarda la riflessione “Dio chiama quando uno è pronto”, nessuno dovrebbe esserlo più di alcuni. Eppure sono ancora in piedi. Augura anche a questi un anno migliore”.
“Hai ragione! Un anno migliore per tutti. Ecco il segreto…”
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Cordiani Carmelo: «"Quale futuro, san Nicola?" La morte è già misteriosa per noi viventi e lo diventa ancora di più quando ad andarsene sono i giovani. In tale circostanza l’unica riflessione convincente per un cristiano è: Dio io ti credo, ma continuo a non capirti», Galatro (RC), Domenica 1 Gennaio 2012 |
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