Bloc-notes

"STIAMO FRESCHI, SAN NICOLA!"

 

Siamo in quaresima. Ma di digiuno non se ne parli nemmeno. Si fa un piccolo sacrificio mercoledì delle ceneri e il venerdì, astenendosi dalla carne e accontentandosi di un misto di gamberetti, calamari, qualche porzione di aragosta, e un pezzettino di cernia.  Il prof. Monti ci ha costretto a stringere la cinghia e così ci aiutiamo con qualche cosina sostanziosa al posto della carne. Ma la penitenza non consiste nella sostituzione dei piatti...

 

 

di Carmelo Cordiani

 

Nel primo capitolo Marco riferisce che Gesù, dopo il battesimo nel Giordano, fu sospinto dallo Spirito nel deserto dove rimase quaranta giorni con le fiere e gli Angeli lo servivano. Luca aggiunge che Gesù durante i quaranta giorni non mangiò nulla e, quando i giorni furono terminati, ebbe fame. (Mc. 1, 12 – Lc. 4, 1) Io mi sono subito chiesto cosa Gli servivano gli Angeli, dal momento che non mangiava. A meno che non fossero lì come guardia del corpo, visto che si è presentato satana per tentarlo. E siccome  l’unico punto debole era la fame satana Gli disse di trasformare le pietre in pane. Ovviamente Gesù  non ha abboccato, come si dice, pur avendone il potere. A Cana si comporterà diversamente, ottenendo ottimo vino dall’acqua, su richiesta di sua Madre e non per tentazione di satana.

 

Siamo in quaresima. Anche qui quaranta giorni, ma di digiuno non se ne parli nemmeno. Ad essere proprio generosi si fa un piccolo sacrificio mercoledì delle ceneri e il venerdì, astenendosi dalla carne e accontentandosi di un misto di gamberetti, calamari, qualche porzione di aragosta, e un pezzettino di cernia.

 

“Ma che bel menu di quaresima!”

 

Era San Nicola che, come al solito, aveva fretta di rimproverarmi, avendo già letto quanto mi passava per la testa mentre porgevo il doveroso saluto a Gesù.

 

“Vedi, san Nicola! Io stavo pensando a come vanno le cose nel nostro mondo oggi. Ma ci pensi se per quaranta giorni dovessimo fare penitenza o digiunare come ha fatto Gesù nel deserto? Già il prof. Monti ci ha costretto a stringere la cinghia! Stiamo freschi se non ci aiutiamo con qualche cosina sostanziosa al posto della carne. Cosa hai trovato di strano nel menu?”

 

“E me lo chiedi? Non è il menu ad essere strano, ma sei tu. Non capisci che la penitenza non consiste nella sostituzione dei piatti, ma nella mortificazione della carne. Sai che bella penitenza con un piatto prelibato come quello che ti è passato per la testa!”

 

“Se non sbaglio Gesù ha detto che non è quello che entra nella bocca che contamina, ma quello che esce. Quindi se io mi faccio gli affari miei, sto zitto, non rispondo alle provocazioni come ha fatto un carabiniere in val di Susa, posso mangiare quello che mi pare, eccetto la carne che la chiesa  proibisce. Se vuoi sapere qualcos’altro vorrei proprio conoscere il menù dei “prelati” in questo periodo. A quanto pare sono quasi tutti ben messi. Non vorrai dirmi che per quaranta giorni digiunano. Mangiano, mangiano, stai tranquillo. E non si accontentano di qualche scatoletta di tonno. Loro non se la sentono di stare freschi. Ma quel tale professore ha pensato anche a loro, con qualche nuova tassa da pagare come fanno tutti gli italiani. Il guaio è che siamo sempre noi a pagare, noi poveri cristiani. Vedrai che nelle prossime prediche si parlerà di generosità, o qualcuno ripeterà la famosa frase “no soldi, no chiesa.”

 

“Hai finito di dire cretinate?”

 

“Per te sono cretinate? Hai visto che anche tu sei tenuto al caldo. E chi paga? Sempre pantalone.”

 

“Tanto per cominciare le stufe non sono state sistemate per me, ma per i fedeli. Io non ho bisogno di essere riscaldato.”

 

“Tu no, ma qualcuno si. La salute è salute, caro mio Protettore. Un raffreddore, una lombosciatalgia, un torcicollo…sai com’è ti metterebbe fuori uso. E chi ti paga? Al calduccio si “lavora” meglio.”

 

“Ma a te che vieni a chiacchierare solo con la fantasia, cosa importa se sono al calduccio o se sto fresco? Sono anni che non ti vedo.”

 

“Hai ragione, però non provocarmi. Sai benissimo perché. Ti dà fastidio se vengo solo con la fantasia? Vuoi che adoperi questo grande patrimonio che il buon Dio ci ha regalato per impegnarlo altrove? Ci avete insegnato che quello che conta è lo spirito. Quindi non è necessario che tu mi veda materialmente. Anche Voi, adesso, siete puri spiriti, non vi vediamo, veneriamo la vostra immagine scolpita in una statua. E allora? Dovrei dirti che sei assente dalla mia vita? Se non fossi un santo ti direi che ti stai sbagliando.”

 

A questo punto mi è sembrato che San Nicola prendesse un po’ di tempo per trovare una risposta. Intanto si era aggiunta la solita vecchina che, in assenza del suo preferito, aveva familiarizzato col Patrono. Vedendola alquanto sciupata, le chiesi se faceva qualche digiuno in occasione della quaresima. “Il digiuno si, ma non per la quaresima. Sapete, con quei quattro soldi di pensione non  ce la faccio a mangiare tre volte al giorno. Mi accontento di una sola volta. Vuol dire che le  altre due le raccomando al Signore per la quaresima. San Nicola lo sa. Io non faccio del male a nessuno e questo mi vale per penitenza.”

 

“Lo vedi? La gente semplice trova sempre buone soluzioni.”

 

“Non è che le trova; è costretta a trovarle. Che, poi, uno faccia di necessità virtù è un’altra cosa. Anzi sai che ti dico? Per noi, come siamo messi, la quaresima altro che quaranta giorni! Chi lo sa se finirà e quando finirà. Forse, forse, adesso che hanno messo le mani in tasca anche a voi, va finire che, da gente semplice, troverete qualche buona soluzione. E ci guadagneremo anche noi. Per esempio, perché non suggerite un’idea geniale al Professore tanto per farci togliere qualche tassa? L’IMU, per cominciare. Già il nome è terrificante. Lo sai che fa rima con una nostra espressione dialettale?”

 

“Quale?”

 

“Chimmu…”

 

“Fermati lì. Saresti capace di aggiungerci qualcosa di più terrificante”.

 

Però, tutto sommato, San Nicola ha abbozzato un sorrisetto. Ne approfittai per lasciarlo sereno in compagnia della vecchina che aveva qualcosa di più interessante da discutere.

 

Non mi dimenticai della genuflessione passando davanti al tabernacolo e mi venne spontaneo di dire sottovoce a Gesù: “Hai visto? Pagherai l’affitto anche Tu”. Raggiunsi l’uscita senza voltarmi. San Nicola mi avrebbe sicuramente detto che, alla fine, saranno gli altri a pagare.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"STIAMO FRESCHI, SAN NICOLA!". Siamo in quaresima. Ma di digiuno non se ne parli nemmeno. Si fa un piccolo sacrificio mercoledì delle ceneri e il venerdì, astenendosi dalla carne e accontentandosi di un misto di gamberetti, calamari, qualche porzione di aragosta, e un pezzettino di cernia.  Il prof. Monti ci ha costretto a stringere la cinghia e così ci aiutiamo con qualche cosina sostanziosa al posto della carne. Ma la penitenza non consiste nella sostituzione dei piatti...», Galatro (RC), Sabato 3 Marzo 2012

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