Bloc-notes

"SCUSA, SAN NICOLA"

 

 

di Carmelo Cordiani

           

Un po’ per il gran caldo, un po’ per via di un intoppo che mi sta tenendo inchiodato a casa, da tempo non scambiavo due parole con il Santo protettore di Galatro, San Nicola. Ma ieri, venerdì diciassette agosto, verso le ore diciassette ( e poi dicono che il diciassette porta iella!) ce l’ho fatta; sono uscito, ho raggiunto l’altare del Santo, abbiamo chiacchierato un po’ e sono rientrato a casa. Tutto in mezz’ora.

 

Com’era prevedibile, la vecchina era già inginocchiata all’altare di San Rocco, felice perché il giorno prima la statua, restaurata di fresco, era stata portata in processione per il paese. E lei sempre dietro, con la corona del rosario in mano e un foglio di carta tanto stinto da sembrare un pezzo di pergamena. Non si è accorta della mia presenza, tanto che, arrivato davanti all’abitazione di Gesù, ho fatto una lunga genuflessione ripetendo mentalmente quanto aveva lasciato scritto: Voi tutti afflitti e affaticati, venite a me ed io vi ristorerò. “Eccomi, Signore. Sono venuto. Ora tocca a Te mantenere la parola!”

 

“Perché, hai dei dubbi?”

 

“Scusa, San Nicola, se sono stato assente tanto tempo. Sai come sono combinato. Ma adesso dimentico tutto e voglio sentirti parlare.”

 

“Io ho poco da dirti. Sento che il paese è in festa e mi fa piacere. E’ anche un modo per dimenticare la crisi. Poi, magari, si continua a stringere la cinghia, mettendo da parte qualche euro per l’anno prossimo. Tu, piuttosto, cosa mi racconti?”

 

“Avrei molto, ma, come vedi, non sono in condizioni di parlare a lungo.

Tu sei il Santo Patrono, ma la mamma di Gesù è stata tanto onorata. Con il titolo di Madonna del Carmine, è stata portata il processione per tutte (quasi!) le vie del paese. Devo confessarti che quella statuina mi fa tanta tenerezza, ma mi rattrista. Proprio settanta anni fa, mentre usciva dalla chiesetta per la processione, si spegneva una vita che lasciò un cucciolo di cinque anni senza sorriso. Ma quel volto mi ispira tanta fiducia. Avessi visto quanta gente in canti e preghiere. In testa il solito tamburo con la grancassa. E, poi, la banda. E, poi, la gente che si inginocchiava al passaggio del statua. E, poi, l’immancabile cafone, con il suo sporco linguaggio, convinto che si può permettere la qualunque. Pensa che ha acquistato il marchio DOP.”

 

“Ma, come? Non si diceva DOC?”

 

“Una volta. Non è d’origine controllata perché va a ruota libera. E’ d’origine protetta perché nessuno si decide a prenderlo a calci in c… e togliercelo dalle p…. Ma è così: L’omertà non è solo nella mafia.”

 

“Vedo che non ti dai pace. Rileggiti la parabola della zizzania; a suo tempo sarà estirpata. Lo ha detto Gesù e la sua parola è Vangelo. Pensa, piuttosto, alla gente semplice, a quella che si accoda nelle processioni con fede, che prega a modo suo, senza vergogna delle proprie pene e debolezze. Quelli che cercano e trovano nella fede la forza per andare avanti, che anche nelle bufere della vita ripetono “Sia fatta la volontà di Dio”. Questi trasformeranno il mondo, questi aiutano la Madre di Gesù a tenere fermo il braccio di suo Figlio, che è diventato tanto pesante, come ha detto la Bella Signora di La Salette. I cafoni finiranno sommersi dalle loro volgarità e le loro lunghe tiritere saranno dimenticate.”

 

Mentre il Santo mi parlava, mi sono girato verso la vecchina che continuava imperterrita a guardare la statua di San Rocco.

 

“Vedi com’è tranquilla quell’anima semplice? Non ti posso dire cosa sta dicendo; violerei la privacy. Ma ti posso assicurare che non fa altro che pregare, per il bene di tutti, anche per quelli che fanno del male. Pratica il Vangelo, anche se non l’ha mai letto tutto. E, poi, non è proprio indispensabile aver letto i Vangeli. E’ vero che sono la parola di Gesù, ma non sono Gesù. La sua persona vale più delle sue parole. Ed è a questa persona che dovete ispirarvi nei vostri giudizi. A questa persona che si è sacrificata per voi, che ha sofferto per voi, che è morta per voi. Crocifissa, hai capito? Per voi. E voi, spesso, andate dietro a stupidate dimenticando il grande miracolo della redenzione. D’ora in poi guarda solo le cose belle della vita, le persone buone, le anime semplici. Non impicciarti di altro. Lascia a Dio il compito di giudice: giusto e misericordioso, come hai osservato in altra occasione.”

 

Mi rendevo conto che San Nicola aveva solo ragione. Ci pensai un po’ e poi:

 

“Te lo prometto.”

 

Mi sono alzato per uscire proprio mentre la vecchina aveva deciso di interrompere con San Rocco, dando l’appuntamento per il giorno dopo. Sul sacrato, togliendosi il velo dalla testa ( solo le vecchine, ormai, vanno in chiesta con il velo!) mi disse: “Da molto che non vi vedo. Cosa avete?” – Un po’ di indisposizione” le dissi. “Il caldo di questi giorni mi dà tanto fastidio”- “Io vengo anche con il caldo. Non riesco a stare lontana dal mio Santo, anche se, ad essere sincera, il colore che hanno dato alla statua non mi piace. Troppo scuro”. “ Non fermatevi al colore. Col tempo schiarirà. Qualcuno ha detto che la statua è stata restaurata in una località marittima. Un po’ di tintarella. Ecco tutto.”

 

La vecchina sorrise e ci salutammo.   

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"SCUSA, SAN NICOLA?". Un po’ per il gran caldo, un po’ per via di un intoppo che mi sta tenendo inchiodato a casa, da tempo non scambiavo due parole con il Santo protettore di Galatro, San Nicola... D’ora in poi guarda solo le cose belle della vita, le persone buone, le anime semplici. Non impicciarti di altro. Lascia a Dio il compito di giudice: giusto e misericordioso, come hai osservato in altra occasione», Galatro (RC), Sabato  18 Agosto 2012

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