Bloc-notes

"GRAZIE, SAN NICOLA"

 

 

di Carmelo Cordiani

Veloce, veloce, sia perché s’era fatto tardi e perché non vedevo l’ora di allungarmi su un letto a casa mia.

 

Che brutto viaggio, quello di andata! Bruttissimo e con poche speranze di ritorno. Avevo pregato l’autista del 118 di attraversare Galatro alla chetichella. Per non disturbare, ovvio. E così  è stato. Ma, come si sa, nei piccoli paesi non ci vuole molto perché una notizia si diffonda e, magari, sarà anche arrivata alle orecchie di qualche anima pia che s’è detto: “Fusse ca fusse la vorta bona?” Per adesso la “vorta bona” è toccata ad altro.

 

Mio figlio non voleva fermarsi. “Papà, non c’è tempo per un minuto in chiesa. Andiamo a casa, riposati”. Ma conosce la mia testardaggine e non c’è stato niente da fare.

 

“Ti ringrazio, Gesù! Sei un vero amico. Quante volte ti ho invocato, pensato e ho anche avuto paura di presentarmi a Te e di essere preso a schiaffi. Tu non sei vendicativo; ci mancherebbe. Ma, quella volta, quando sei entrato nel tempio e hai scacciato i profanatori, quelli che vendevano e compravano,  rovesciato le tavole dei cambiavalute e i banchi di venditori di colombe (Sapessi quanti altri oggetti si vendono al posto delle colombe!) hai mostrato un volto severo. E quando hai distinto il buon pastore dal mercenario? E quando ti sei scagliato contro chi scandalizza, non solo i piccoli,ma gli adulti che vorrebbero sentire la Tua parola e non le volgarità che nascono dagli animi perversi e corrotti? Si! Una macina da mulino al collo e l’abisso.”

 

“Se non ti alzi subito, rischi di restare inginocchiato.”

 

“Hai ragione, San Nicola”.

 

Feci il segno della croce, salutai Gesù ripetendo “Grazie, Grazie” e raggiunsi l’altare del Santo Patrono. Aveva ragione: Se fossi rimasto ancora inginocchiato avrei dovuto chiedere aiuto a mio figlio che mi avrebbe rimproverato.

 

“Ti trovo un po’ meglio!”

 

“Ma come fai a dirlo? Ho il fiato corto, qualche linea di febbre, mi tremano le gambe e mi dici che mi trovi meglio? Lo sai da dove sto rientrando?

 

“Certo che lo so e ti posso dire che ti aspettavo. Mi ha aggiornato la vecchina che hai visto tante volte in preghiera all’altare di San Rocco. E, poi, quasi ogni sera si è presentato al mio altare un ragazzino. Non mi ha detto una parola. Si sedeva un minuto e se ne andava.”

 

“E oggi non s’è visto?”

 

“No! Sapeva che saresti venuto tu. E allora?”

 

“E, allora, caro San Nicola prima di tutto ti ringrazio. Un grazie più grande di questa chiesa in cui, mi pare, c’è un profumo diverso”.

 

“E’ il nuovo detersivo che hanno adottato le persone che oggi pomeriggio hanno pulito questa vostra casa.”

 

“Strano! Non sapevo che ci fosse in commercio un detersivo così profumato. Devo dirlo a mia moglie. Questo profumo mi piace. Non sai quanto. Voglio dirti una cosa e, poi, ti saluto. Mi fermerò un po’ di più la prossima volta. L’altra mattina ho sentito un sacerdote che commentava un brano del Vangelo in cui si parlava di Gesù che ha trascorso una notte in preghiera perché, tra i tanti discepoli, doveva scegliersi gli apostoli.”

 

“E cosa trovi di strano? Gesù ha pregato sempre durante la sua vita.”

 

“Di strano niente. Ma se, voi vescovi, pregaste un po’ di più prima di operare certe scelte, non ti sembra che nella vigna del Signore arriverebbero buoni vignaioli?”

 

Non ho aspettato la risposta di San Nicola, perché è entrato mio figlio, mi ha preso di peso e mi ha detto di uscire. Mentre raggiungevamo il portale mi sono girato verso San Nicola che ha aggiunto:”Fa bene tuo figlio a portarti via”

 

 

 

Cordiani Carmelo: «GRAZIE, SAN NICOLA. Che brutto viaggio, quello di andata! Bruttissimo e con poche speranze di ritorno», Galatro (RC), Giovedì  13 Settembre 2012

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