Bloc-notes

"LA FEDE E’ BELLA, SAN NICOLA!"

 

 

di Carmelo Cordiani

 Tante volte Gesù, nel Vangelo, invita ad avere fede. Matteo ci parla della tempesta improvvisa scatenatasi sul lago di Tiberiade mentre Gesù ed alcuni suoi discepoli si trovavano su una barca. Tra il pericolo di essere coperti dalle onde e la presenza del Maestro, i discepoli erano più preoccupati del pericolo. D’accordo, c’era quello stesso Gesù che aveva operato tanti miracoli, ma le onde crescevano. “Signore, salvaci! Siamo perduti”. Salvaci! Poi, tu, fa quello che vuoi. L’importante è che noi tocchiamo terra. “Perché siete paurosi, uomini di poca fede?”  (Mt. 8, 23). Marco ci parla del cieco di Gerico il quale, saputo che c’era Gesù Nazareno “si mise a gridare e a dire: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me”. (…) Gesù gli rivolse la parola, dicendogli: Che cosa vuoi che ti faccia? Il cieco gli rispose. Rabbuni, che ci veda. E Gesù gli disse: Va, la tua fede ti ha salvato; E subito recuperò la vista”. (Mc. 10, 47). Più avanti, lo stesso Marco (11, 23) riporta un’affermazione di Gesù per noi assurda: “Abbiate fede in Dio. In verità vi dico che se uno dirà a questo monte: Sollevati e gettati nel mare, e non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà concesso”.

 

Noi ci dichiariamo credenti, ma, quando le cose vanno storte, dimentichiamo che Gesù è nella nostra stessa barca. Non solo, ma dubitiamo della sua stessa esistenza. Quante volte capita di sentire: “Se Dio c’è veramente, perché permette tanto male?”. Ovviamente non facciamo caso alla contraddizione di ciò che diciamo. Dio non può permettere il male. O è buono e, quindi, con il male non c’entra, o è cattivo. In questo caso avremmo il diritto di girargli le spalle. Cosa farcene di un Dio cattivo?

 

Porre una domanda in tal senso a San Nicola sarebbe come darsi dell’ignorante in partenza. Invece ho voluto approfittare di una definizione di “Fede” data da un pellegrino intervistato a Lourdes: “La fede è bella!”. Pensavo fosse la solita uscita, non trovando altro. Invece, riflettendo, mi sono reso conto che l’aggettivo “bella” accanto alla parola “fede” dà un valore ed un colorito tutto umano. Mi venne in mente la definizione di Tommaso d’Aquino che parla di sostanza di cose create e sussistenza delle cose che non si vedono. Difficile e “poco umana”. “La fede è bella!”: e con questa semplice affermazione mi ero genuflesso davanti al tabernacolo prima di raggiungere l’altare del Santo patrono, San Nicola. Ho aggiunto solo: Gesù, le parole semplici sono quelle che dicono molto. Tutti capiscono cosa vuol dire “bello”. E’ bello il sorgere del sole, è bello un fiore che sta sbocciando, è bello il sorriso di un bambino che ancora non sa parlare, il mare, il viso di una mamma, anche solcato dalle rughe. Per noi “bello” è coinvolgente.

 

“Però anche tu, spesso hai dubitato”.

 

“Mio santo protettore, se ben ricordo mi hai confidato che anche i santi hanno conosciuto momenti di confusione. Essendo umani hanno sofferto, sono stati perseguitati, derisi…In tali situazioni, come me e tanti altri, hanno gridato: “Cristo, dove sei?”

 

“E avete atteso la risposta? Se aveste avuto un po’ di pazienza avreste sentito: “Sono qui, accanto a voi, non temete, abbiate fede.” Le stesse parole che ha rivolto ai discepoli impauriti per la tempesta sul lago.”

 

“I discepoli, però, lo vedevano e potevano fare a meno di preoccuparsi.”

 

“Appunto. Se si sono sentiti perduti in presenza fisica di Gesù, non c’è da meravigliarsi di voi che dubitate. La fede! Ecco il segreto. Qualcuno ha affermato che la fede è cieca. Invece ci vede benissimo. Non si tratta di un assenso rinunciando a capire qualcosa. Se fate attenzione anche nelle situazioni più intricate potete trovare una certa razionalità, se non altro la non assurdità. Quanti eventi la vostra scienza non riesce a spiegare! Ciò non vuol dire negare l’esistenza degli eventi. I filosofi si sono scervellati per capire cosa c’è dentro il meraviglioso giocattolo dell’universo. E cosa si nasconde nel mistero della vita. Quella parola difficile di Tommaso d’Aquino “sussistenza” ti riporta proprio a quell’elemento che sfugge alla vostra ragione, ma che la vostra stessa ragione riconosce come vitalità delle “non parventi”. Un semplice assenso: Dio, ci sei! E i vostri dubbi diventerebbero certezze in virtù della bellezza della fede”.

 

“Hai ragione, San Nicola. Spesso ci complichiamo la vita perché chiudiamo gli occhi davanti all’evidenza. Ci dichiariamo cristiani, ma viviamo lontani da Gesù. La nostra fragilità è tale da dimenticare questo nostro grande amico, anche se lo vediamo accanto. Come i discepoli.  Ci aggrappiamo ad altro, ma non a quella mano sicura. Cerchiamo conforto negli amici che, purtroppo, vivono le nostre stesse ansie e, per quanto si sforzino di dirci una parola buona, finiscono per comunicarci le loro pene. Se intromettessimo Gesù le cose diventerebbero più semplici.”

 

E guardai la vecchina a colloquio con il suo Santo prediletto. “Chissà, mi son detto, se qualche volta si è dimenticata del grande amico Gesù?”

 

“Prova a chiederglielo” mi suggerì San Nicola mentre mi alzavo per uscire. Ma ho preferito lasciarla assorta nella sua preghiera. “Anche se le è successo, continuai nella mia mente, adesso l’ha ritrovato”.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"LA FEDE E’ BELLA, SAN NICOLA!". Noi ci dichiariamo credenti, ma, quando le cose vanno storte, dimentichiamo che Gesù è nella nostra stessa barca. Non solo, ma dubitiamo della sua stessa esistenza. Quante volte capita di sentire: “Se Dio c’è veramente, perché permette tanto male?”. Ovviamente non facciamo caso alla contraddizione di ciò che diciamo. Dio non può permettere il male. O è buono e, quindi, con il male non c’entra, o è cattivo. In questo caso avremmo il diritto di girargli le spalle. Cosa farcene di un Dio cattivo? », Galatro (RC), Mercoledì  26 Settembre 2012

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