Bloc-notes |
"PARI O DISPARI, SAN NICOLA?"
|
||
di Carmelo Cordiani Trecentosessantacinque giorni per sbarazzarsi del vecchio, con botti da perforare i timpani. Il nuovo 2013, invece, a battesimo con le bollicine. A impallinarlo si attende il prossimo 31 dicembre. Eppure, a ben pensarci, del vecchio si conoscono gli avvenimenti spiacevoli, ma anche quelli felici perché la vita questo è: Un’alternanza di gioie e dolori, di alti e bassi, di giorni sereni e altri tempestosi. Esserne usciti è già positivo. Ma il nuovo? Ai debiti del vecchio si sono aggiunte, fresche di annata, le nuove tasse: Canone TV (altrimenti come faremmo ad ascoltare le falsità dei politici?), pedaggi sulle autostrade, gas, il carrello della spesa…Su tutto domina la signora inflazione, che tanto signora non è.
Passando davanti al presepe allestito all’ingresso della chiesa intitolata al Santo Protettore di Galatro, San Nicola, rivolgendomi a quell’incanto di Bambinello adagiato sulla paglia tra Mamma, Papà, il bue e l’asinello mi venne da dirGli: “Se scegliendo di nascere in una grotta hai voluto insegnarci la povertà, ci sei riuscito. Siamo ridotti all’osso. Però devo dirTi che, quando sono arrivati i Re dell’Oriente, ti hanno trovato in casa. Così recita il Vangelo. Quindi, in pochi giorni hai migliorato il tuo stato. A noi mi sa tanto che l’IMU ci sfratterà per relegarci in qualche capanna. Tu sorridi, ma è così”.
“Ma cosa vai a parlare di IMU ad un Bambinello così tenero! Non ti può capire. I Magi Gli hanno portato oro, incenso e mirra e tu gli parli di IMU?”
“Caro San Nicola, magari Gli potessimo portare l’IMU! Forse ci alleggerirebbe di un grosso peso. Ma Gesù è povero e Giuseppe non saprebbe come pagarcela. Ti sembra giusto che uno, dopo aver fatto tanti sacrifici per costruirsi una casa debba pagare l’affitto, cioè l’IMU? “
“Perché non vai a chiederglielo a chi l’ha inventata?”
“Perché mi risponderebbe che bisogna fare sacrifici per sanare il debito pubblico. Anche gli ammalati ci sono dentro. Invece di essere sanati devono sanare. L’ironia è che questo stramaledetto debito cresce man mano che aumentano le concussioni, le corruzioni, gli arrotondamenti degli stipendi della miriade di deputati, senatori, governatori regionali, inservienti, autisti, presidenti (della Repubblica compreso), managers, amministratori, assessori e così via. Milioni di sanguisughe che non smettono di salassare i poveri diavoli che siamo noi. Ricordi quando quel comico ha spiegato la Costituzione Italiana? Ha detto che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro; che tutti i cittadini hanno pari dignità, senza distinzione di razza, sesso, religione etc. e che lo Stato deve rimuovere gli ostacoli di natura economica e sociale che, di fatto, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Ora ci troviamo con una Italia piena di disoccupati, di esodati, di scioperanti per fame, di gente che va a frugare tra i rifiuti dei mercati per raccattare qualche foglia di lattuga e un po’ di frutta malandata, di disperati costretti a rubare del cibo nei supermercati. Intanto gli aspiranti al prossimo imbroglio si riempiono la bocca di promesse: Daremo lavoro, abbatteremo le tasse, ritoccheremo l’IMU, abbasseremo di un punto l’IRPEF…”
“Senti, se non la smetti di andare avanti con queste lettere una dopo l’altra, io non ti seguo più. Vi siete complicata la vita, ecco il vero dramma. Se tornaste un pochino alla semplicità del Vangelo non ci sarebbe alcun bisogno di inventare rebus per dire le cose. Il sole del buon Dio sorge sul campo del giusto e dell’ingiusto, riconosce a tutti il godimento degli stessi diritti. La vostra logica, sul campo dell’ingiusto, stenderebbe un telo impenetrabile ai raggi del sole. Dio no, per non essere accusato di ingiustizia. I vostri governanti, di fatto, tendono a nascondere la povera gente e si vantano di impegnarsi a risolvere i loro problemi. E’ il trionfo dell’egoismo: Mors tua vita mea. E’ sempre stato così.”
“Ecco perché Gesù ha detto: I poveri li avrete sempre con voi! Non c’è verso che le cose cambino. I poveri servono per ingrassare i ricchi.”
“Non attribuire a Gesù cose che non ha mai detto. In quella circostanza non ha voluto condannare qualcuno alla povertà, ma constatare che, di fatto, nel mondo ci sarebbero stati dei poveri. Altrove grida contro i ricchi e dice che, per loro, l’ingresso nel suo regno è molto, molto difficile. La povertà di cui parli tu è un calcolo preventivo, a volte una convenienza. Cosa farebbero, per esempio, i sindacalisti senza i poveri? Cosa predicherebbero i vostri uomini politici se le cose andassero bene? Devono, per forza, creare grossi problemi per promettere di risolverli.”
“E’ quello che si sente continuamente in giro. Tutti dicono le stesse cose, fanno le stesse promesse, si riempiono la bocca di libertà, di uguaglianza, di giustizia sociale. Una volta eletti mettono tutto nel cassetto, continuano a parlare di crisi e non muovono un dito per risolverla.”
“Ai vostri politici non conviene risolvere le crisi. Anzi le creano. Nel torbido pescano meglio.”
“A proposito, ho sentito dire che anche nella chiesa tira un venticello a favore di qualcuno che tanto bene non ha fatto. Pare che sottobanco ci sia stato uno scambio di favorucci che ha allettato qualcuno che conta. Per fortuna non si tratta del Capo.”
“Può anche succedere. Non credo, però, che si vivono tempi in cui eventuali suggerimenti vengono presi in seria considerazione. Basta pensare alle prediche domenicali. Non trovi un fedele che si ricordi cosa è stato detto. La chiesa si regge sulla parola di Gesù e non su quello che dicono i vari monsignori. Ricordalo.”
“Ora io mi domando: Dopo tutto questo bailamme, come andrà a finire tra un mesetto?”
“Il solito gioco: Si metteranno in circolo e tireranno. Pari o dispari? Se pari ci proverà uno; se dispari un altro. Il risultato, però, sarà sempre lo stesso. Continuerete ad impinguare i politici che avrete eletto.”
Sono uscito dalla chiesa con le idee più confuse. Ripassando davanti al presepe mi sono fermato solo un attimo per concludere: “Caro Piccolino, vedi un po’ se riesci a mettere un tantino d’ordine in questo mondo nel quale sei venuto. Altrimenti potevi fare a meno di scomodarti.”
|
|
|
Cordiani Carmelo: «"PARI O DISPARI, SAN NICOLA?" Caro Bambinello se scegliendo di nascere in una grotta hai voluto insegnarci la povertà, ci sei riuscito. Siamo ridotti all’osso. Però devo dirTi che, quando sono arrivati i Re dell’Oriente, ti hanno trovato in casa. Così recita il Vangelo. Quindi, in pochi giorni hai migliorato il tuo stato. A noi mi sa tanto che l’IMU ci sfratterà per relegarci in qualche capanna. Tu sorridi, ma è così», Galatro (RC), Lunedì 7 Gennaio 2013 |
|