Bloc-notes |
"CHE FIGURA, SAN NICOLA!"
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di Carmelo Cordiani Pensavo di trascorrere il solito spazio seduto, tranquillo, ai piedi dell'altare del Santo patrono. Invece mi è toccato immaginare tutto: La chiesa,il tabernacolo di Gesù per una breve genuflessione, il banco, l'altare. Non parliamo della vecchina e di Carletto! Troppo lontani. In carne ed ossa è difficile rappresentarsi qualcuno. I particolari si dissolvono. I santi, invece , sono puri spiriti e li richiami con estrema facilità. Mi è successo mentre scorrevano, disordinate e confuse, le proiezioni delle elezioni "democratiche" del 25 scorso. Poi, sul tardi, i risultati del Viminale. Mamma mia che disastro!
"Questa volta Tu non c'entri", mi venne di dire a Gesù nella breve genuflessione. "Non potevamo pretendere che mandassi i tuoi Angeli messaggeri, magari con le spade sguainate, nelle cabine per spostare la matita degli elettori. Nel caso, su quale simbolo l'avresti spostato?"
"Hai una bella faccia tosta", tuonò forte San Nicola, tanto che, nel silenzio assoluto della mia mente, ebbi un attimo di smarrimento e non sapevo cosa rispondere. Chiesi scusa a Gesù per l'improvvisa intrusione, raccomandandoGli di dire al Santo patrono che mi lasciasse tranquillo vedendomi genuflesso in prossimità del tabernacolo. Ma il Santo continuò:
" Ti sembra giusto chiedere al Signore da che parte sta in politica? Non Gli bastano le grane caserecce?"
"Scusami, di quali grane parli? Se vuoi saperlo anche le caserecce fanno parte di una politica sgangherata. Se hai buona memoria ricorderai che la santa madre chiesa ha passato seri guai quando i politici hanno messo il naso nelle faccende tutte spirituali che, poi, si sono dimostrate tutte un affare. Sono successe molte cose perché gli addetti ai lavori hanno spalancato le porte a "cattocomunisti" o "comunistelli di sagrestia", come furono chiamati un tempo, senza che alcuno muovesse un dito. Quelli che oggi si avvicineranno alle porte di Pietro, non verranno a cantare il Te Deum, ma l'uselin della comare che proprio lì vuole volare. Tranquillo."
Il Santo patrono mi sembrava completamente assente, per cui provocai un forte colpo di tosse per attirare l'attenzione.
"Ho capito benissimo dove vuoi arrivare", commentò dopo una lunga pausa. Tanto lunga che avevo pensato di chiudere il colloquio. Si vede che, solo nel pensiero, non riesco a mettere a fuoco la figura del santo. Pensare di riprendere il discorso al rientro, nemmeno per sogno. E chi lo sa, quando? Inoltre, sarebbe stato demotivato e il Santo mi avrebbe risposto: "Ancora"!
"Voglio arrivare agli italiani che abbiamo fatto una pessima figura. Devo confessarti che io non ho votato e sai perché. Anche ammesso, il mio contributo non avrebbe modificato il quadro. Due voti in più per il Sig. Ber...( ho detto il Sig...quindi non ti puoi confondere con l'altro Ber...che, per me, tanto signore non è) non avrebbero fatto maggioranza. Tanti hanno scelto l'avventura, cavalcando la protesta. Ma sai quanti motivi ci sono oggi per protestare? Resteranno a bocca asciutta, perché quei politici che dovevano arrendersi perché "circondati", sono sempre al loro posto e finiranno per circondare quell' animaletto fastidioso che Pinocchio ha schiacciato con una ciabatta ben assestata."
Mi sembrò che la battuta era piaciuta. Sul volto del Santo comparve un sorriso largo che fuorusciva anche dalla folta barba. E io ne approfittai.
"Scusami l'indiscrezione. Ho saputo che il Papa intende ritirarsi sul monte".
"E cosa c'è di strano?Ci va per pregare e ognuno è libero di scegliersi il luogo."
"Volevo solo sapere, se lo sai, di quale monte trattasi. Il Sinai? Il Tabor? L'Ararat?"
"Cosa cambierebbe, secondo te?"
"Beh, sul Sinai Mosè ha ricevuto la legge, due volte, visto che la prima gli è andata male. Sul Tabor, Gesù si è trasfigurato. Sull'Ararat si è arenata l'arca, dopo il diluvio. Se si tratta del Sinai, vuol dire che Benedetto non ce l'ha fatta, con quella gran voglia di rinnovamento. Figurati se tutte quelle teste rosse (mammamia quante ce n'erano l'altro giorno in San Pietro!) avrebbero accolto con umiltà i suggerimenti del Capo! Se sale sul Tabor, una trasfigurazione non ci starebbe male. Ma non come quella di Gesù, evanescente anche se risplendente come il sole. Di un vero deutch, con tanto di baffetti. Mi dispiace, ma ci vorrebbe. Infondo anche Gesù ha usato la frusta. Sull'Ararat cosa andrebbe a fare? L'arca, dopo il diluvio, si era ridotta ad un rottame. Non parliamone. Non credo che Ratzingher sia, ormai, inservibile. Anzi, sono convinto che, non solo con la preghiera, terrà d'occhio i porporati in conclave. Quando si griderà (si griderà perché qualche sordo si trova dovunque, anche nella cappella Sistina!) <exstra omnes>, vedrai che Benedetto troverà qualche anfratto per restare a portata d'orecchi. E lui non è sordo."
"C'è la presenza dello Spirito Santo che non ha bisogno di anfratti per nascondersi."
"D'accordo. Ma sai com'è? La prudenza non è mai troppa. Una volta circolava una barzelletta in cui si diceva che il Padre Eterno sa tutto, eccetto quello che frulla nella testa dei preti. Figuriamoci in quella dei porporati."
"Ma è possibile che i porporati ti dànno alla testa?"
"E' il rosso, capisci, che non mi è mai piaciuto."
"Ma se è il simbolo dei martiri di Gesù!"
"Si, ma anche dei milioni di altri martiri in un regime tutto vestito di rosso."
Mi ha distratto una telefonata da parte di un amico con il quale non ho potuto scambiare nemmeno una parola per via di quel difettuccio in comune con qualche porporato.
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Cordiani
Carmelo:
«CHE
FIGURA, SAN NICOLA! "Scusami, di quali grane parli? Se vuoi saperlo anche le
caserecce fanno parte di una politica sgangherata. Se hai buona memoria
ricorderai che la santa madre chiesa ha passato seri guai quando i politici
hanno messo il naso nelle faccende tutte spirituali che, poi, si sono dimostrate
tutte un affare. Sono successe molte cose perché gli addetti ai lavori hanno
spalancato le porte a "cattocomunisti" o "comunistelli di sagrestia", come
furono chiamati un tempo, senza che alcuno muovesse un dito. Quelli che oggi si
avvicineranno alle porte di Pietro, non verranno a cantare il Te Deum, ma l'uselin
della comare che proprio lì vuole volare. Tranquillo."», Galatro
(RC), Giovedì 28 Febbraio 2013 |
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