Bloc-notes |
"PERCHE’ PER MARIAM, SAN NICOLA?"
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di Carmelo Cordiani
Nostalgia? No. Voglia di casa. Voglia di quello spazio in cui tu ti puoi muovere anche al buio, dove senti i profumi che non incontri altrove, dove anche l’aria che respiri ti sazia, secca, umida che sia, dove ti senti protetto, dove distingui ogni rumore, dove ti piace l’inverno freddo e l’estate afosa, dove, a suo tempo, ti inebri di zagara….dove tutto è diverso. Anche altrove sei con i tuoi, ma non sei nella tua casa. I tuoi e la tua casa sono due distinti. Se uniti diventano casa.
Con questo flusso di pensieri, era inevitabile che mi ritrovassi nell’ampia chiesa dedicata a San Nicola, protettore di Galatro. Entrando andai dritto verso la porticina infondo a destra, dove è stato relegato il Padrone di casa. Una volta era al centro dell’altare maggiore, ma, si sa, hanno ritenuto meglio appartarLo. “Gesù mio” dissi genuflettendomi, "è vero che tu sei dovunque, ma , per me, questa è chiesa. Trovarti qui, parlarti in quest’angolino, è diverso. Mi pare che ti capisco meglio. Non è questione di dialetto. Tu non parli alcun dialetto. Le tue parole vanno diritte al cuore e le capiscono tutti, specialmente quelli che hanno tanto bisogno di sentirti.”
“Quando hai finito, ricordati di passare da qui”.
“Tranquillo, San Nicola, ma lasciami ancora dire qualcosa a Gesù.” Sbirciando l’altare di San Rocco, mi è sembrato di vedere la sagoma della vecchina e, mi dispiace dirlo, ho provato un po’ d’invidia. “Beata te”, dissi tra me e me, che vieni in questa chiesa quando vuoi. Abiti a quattro passi”.
“Perchè la invidi? Devi solo avere ancora un po’ di pazienza. Poi tornerà il sereno.”
“Grazie, mio protettore". Ho avuto l’impressione che anche Gesù volesse dirmi di pazientare. Però mi venne in mente una domanda che si era quasi affievolita. Perché ad Jesum per Mariam?
“E ci vorresti arrivare prima per Nicolaum, per Pium, per Franciscum, per… che ne so? Proprio tu non dovresti rivolgermi questa domanda. Hai dimenticato cosa ha detto Gesù morente, guardando Giovanni ed indicando sua madre ai piedi della croce? Ecco tua madre. E alla madre, Ecco tuo figlio. E hai dimenticato anche come la Bella Signora, a La Salette, ha accolto i due pastorelli: Venite avanti figli miei … E salutandoli ha aggiunto: Ebbene, figli miei, fatelo passare a tutto il mio popolo. Figli miei, mio popolo…non ti dicono niente?”
Con un tuffo nel passato, mi ritrovai improvvisamente ai piedi del Merlana (1), in quell’angolo meraviglioso della terra del Poverello, Salmata, alle spalle del Subasio, vicina alla Via Flaminia, sulla quale ho conosciuto gli assi del ciclismo, Coppi e Bartali, al quale ho porto un’arancia sulla salita della fonte del Coppo e dove ho visto sfrecciare Tazio Nuvolari nella mille miglia. Ho ritrovato il viale alberato di tigli, intensi di profumo nel mese di maggio, quando un grappolo di apostolini, a sera, recitava in coro il Rosario, alternandolo coi canti ormai scomparsi dal repertorio dei chitarrari. E mi ritrovai in ginocchio ai piedi della Bella Signora, rappresentata mentre si solleva da terra guardando verso il cielo, dove anche noi rivolgevamo lo sguardo, con la certezza di incontrare, un giorno, chi ci aveva chiamati figli. Ricordati o nostra Signora de La Salette, vera madre….Una preghiera che recito ancora, con quel bambino che mi porto dentro e che non farò mai morire”.
“Lo vedi? Chi, più di una madre, può avere cura dei figli? A Lei dovete rivolgervi, con Lei dovete insistere, come fanno i bambini con le loro madri. A furia di chiedere la stessa cosa, finiranno per averla. A volte dicono di no, ma, poi, cedono. Sono mamme, capisci, il capolavoro del creato. Gesù poteva entrare nel nostro mondo senza che nessuno sapesse da dove fosse spuntato. Ha voluto una madre, dalla quale si è fatto accarezzare, dalla quale ha preso il latte, caldo, dolce, perché doveva crescere come tutti i bambini di questo mondo. Vuoi che una madre non sia la più valida mediatrice con il suo Figlio?”
“Non vorrai dirmi che, d’ora in poi, dovrei smetterla di rivolgermi a Te e cambiare altare? Certo che la madre ha un potere più forte, ma i santi sono amici che hanno conosciuto le nostre gioie e le nostre sofferenze e anche, scusami, le nostre debolezze. Ci rivolgiamo a loro con più familiarità. La madre di Gesù, spesso, ci appare più lontana e abbiamo un po’ di timore ad avvicinarla. Ci rimprovera, perché non facciamo altro che appesantire il braccio di suo Figlio, come ha ripetuto a La Salette”.
“C’è un solo modo per alleggerire quel braccio. Ricordi cosa ha chiesto la Bella Signora ai pastorelli? Quando non potete dite almeno un Pater ed un’Ave, ma quando potete ditene di più. La preghiera, capisci. Pregare il buon Dio perché sia sempre benevolo, perché perdoni, perché vi accolga sempre come figli eredi del suo regno. In quanto a Maria voi la invocate come Mediatrice, Ausiliatrice, Riconciliatrice…titoli che la rendono particolarmente sensibile ai vostri bisogni, alle vostre richieste. Onoratela e non limitatevi a chiedere di stare bene, di avere fortuna, ma preoccupatevi di crescere dentro, mantenendo quella tensione amorevole che vi renderà sereni e vi farà stare bene con voi stessi e con gli altri.”
S’era fatto tardi. La sagoma della vecchina era scomparsa e mi ritrovai solo, continuando a sentire la voglia di casa, in cui il pensiero non smetteva di fluire.
(1) – Montagna dell’appennino umbro-marchigiano, di fronte a Salmata, località tra Nocera Umbra e Gualdo Tadino.
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Cordiani Carmelo: «"PERCHE’ PER MARIAM, SAN NICOLA?" Entrando andai dritto verso la porticina infondo a destra, dove è stato relegato il Padrone di casa. Una volta era al centro dell’altare maggiore, ma, si sa, hanno ritenuto meglio appartarLo. “Gesù mio” dissi genuflettendomi, "è vero che tu sei dovunque, ma , per me, questa è chiesa. Trovarti qui, parlarti in quest’angolino, è diverso. Mi pare che ti capisco meglio. Non è questione di dialetto. Tu non parli alcun dialetto. Le tue parole vanno diritte al cuore e le capiscono tutti, specialmente quelli che hanno tanto bisogno di sentirti.”», Galatro (RC), Domenica 28 Aprile 2013 |
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