Bloc-notes

"BARABBA ANCHE NOI, SAN NICOLA!"

 

 

di Carmelo Cordiani

 Una vocale  ripetuta, tre consonanti uguali, una diversa, quanto basta per rendere famoso un personaggio, più famoso, per dire, di Marcaurelio che di consonanti ne ha quattro e le vocali ce l’ha tutte. BARABBA. Si, proprio quello che Pilato aveva cercato di proporre alla folla di giudei inferocita, per tentare di liberare Gesù. Non c’è stato verso. BARABBA! Liberare Barabba e condannare Gesù.

 

In occasione della consueta visita nella chiesa dedicata a San Nicola, mi venne a mente questo particolare, ma non ne parlai con Gesù, mentre mi genuflettevo. Gli avrei procurato un dispiacere. Forse il Santo patrono mi aveva letto il pensiero quando mi sollecitò ad alzarmi. Accortosi che non mi andava tanto di interrompere così presto un brevissimo colloquio con Gesù, aggiunse che lo faceva per il mio bene. “Non devi rimanere genuflesso a lungo”, mi disse. “C’è pericolo che debba chiedere aiuto per alzarti. La genuflessione deve essere breve. Ricordi quando, nella cerimonia del Venerdì Santo il celebrante cantava: Flectamus genua? Voi rispondevate subito: Levate. Quindi si genuflette, si piegano le ginocchia e ci si alza.”

 

“Scusami, sai. Non è che, adesso, ti metti a contare anche i minuti che trascorro con le ginocchia piegate. Volevo ricordare un particolare a Gesù.”

 

“E meno male che non l’hai fatto. Gli avresti provocato un dispiacere. Sai che gusto, quando s’è visto accanto a Barabba!”

 

“Eppure, a ben pensarci, Gesù è andato in croce per salvare anche Barabba. O mi sbaglio? Anzi, sai che ti dico? Se al posto del ladrone ci fosse stato Barabba, sono certo che se lo sarebbe portato in paradiso.”

 

“Beh! Andiamoci piano. Un conto è un ladrone che, forse, aveva rubato per sfamarsi e un altro è un sobillatore, disposto a tutto. Certo, la misericordia di Gesù va oltre le nostre supposizioni. Ma non hai un argomento più interessante da propormi? Proprio Barabba ti è venuto in mente?”

 

“Vedi, devo dirti che non hai capito dove voglio arrivare. Barabba e Gesù: Il male ed il bene. La folla ha scelto il male. Proprio come facciamo noi quando dobbiamo decidere. Paolo di Tarso ha dichiarato che conosce le cose migliori, ma sceglie quelle peggiori.”

 

“Ogni volta che scegliete il male ab-usate della vostra libertà. Cioè usate la libertà per uno scopo diverso da quello che dovreste. La libertà non si esercita nella scelta tra bene e male, ma nell’ambito del bene. Il bene ha una ricchissima gamma di tonalità che possono raggiungere l’ottimo. Essere liberi, allora, vuol dire orientare sempre la volontà verso il meglio. Per esempio: Rispettare l’altro è un bene. Fare una donazione del proprio sangue è meglio. Dare un proprio organo è ottimo. Capito?””

 

“In teoria ho capito. Ma in pratica continuo a chiedermi perché il male su questa terra. Siamo ancora alla faccenda della mela? Possibile che il serpente continua a rompere? E perché si rappresenta l’Immacolata che schiaccia il piede del serpente? Non ce la fa a farlo crepare una volta per sempre?”

 

“Il dilemma male-bene è sempre stato un rompicapo per l’uomo. I grandi pensatori hanno cercato di dare delle spiegazioni, ma facevano acqua da tutte le parti. Ricordi il Demiurgo di Platone? Non si è mai saputo da dove l’ha tirato fuori.”

 

“E il demonio da dove è spuntato? Possibile che Lucifero, l’Angelo più bello, sia diventato tanto perfido?”

 

“Ci sei arrivato. Dio ha dato ad ogni la creatura libera. Anche agli Angeli. E Lucifero era il più bello. Siccome s’era messo in testa di diventare superiore a Dio, si è ribellato, insieme ad altri colleghi. Ovviamente in difesa di Dio è intervenuto un esercito di Angeli, Lucifero è stato buttato fuori dal Paradiso e, da quel momento, non solo ce l’ha con Dio, ma cerca di metterGli contro l’intera umanità. Ha cominciato con Adamo e continuerà finché ci sarà un solo uomo sulla terra. La tattica che usa è la stessa che ha fatto cadere Eva. “Mangia la mela, così conoscerai il bene ed il male”. Bella scoperta! Siccome né Adamo e né Eva conoscevano il male dopo la mela l’hanno provato e continuano a provarlo ogni volta che ab-usano della propria libertà. Quindi il male non ha una propria consistenza, ma è allontanamento dal bene. Se orientate la vostra volontà verso ciò che è bene non commetterete mai il male. Non so se hai capito che il male è una vostra scelta, allo stesso modo come i giudei hanno scelto Barabba.”

 

“Tutto quello che dici fila, ma non metti in conto che partiamo già svantaggiati, cioè siamo imperfetti. E non ci siamo fatti da soli. Cosa vuoi che venga fuori da un essere creato già imperfetto? La perfezione è un bene, si o no? Quindi, secondo me, non è che ci allontaniamo dal bene. Nasciamo già lontani e non è colpa nostra.”

 

“E il sacrificio di Gesù? L’hai dimenticato? Gesù si è incarnato ed è morto in croce proprio per colmare il vuoto dell’imperfezione. Se teneste presente che Gesù è accanto a voi per condurvi verso il bene, Gli tendereste la mano e sareste sempre tranquilli di non cadere nel male. Solo Gesù fa superare lo scoglio della mela. Questa è stata la volontà del Padre. Non impantanarti nelle definizioni. Non andresti lontano. Cerca di vedere ogni cosa con più semplicità. Verrà un giorno in cui, come noi, conoscerete il dritto del disegno di Dio. Ora lo osservate dalla parte in cui si intrecciano tanti fili e non capite a cosa servano. Allora vi renderete conto della grandezza di Dio e anche del perché vi ha creato imperfetti. La perfezione va conquistata e consiste nell’avvicinarsi sempre di più a Dio. Capito?”

 

Se gli avessi risposto che non ero del tutto convinto e che mi rimaneva ancora il dubbio sul perché del male, avrebbe tirato in ballo la chiave di lettura di tutto l’universo: La fede. Quasi senza volerlo, mentre mi allontanavo verso l’uscita, mi sorpresi a recitare, tra me e me: “Credo in unum Deum, Patrem omnipotentem, factorem coeli et terrae, visibilium omnium et invisibilium… Il sacrista, non riuscendo a decifrare il mio labiale, mi ha domandato se mi sentissi male. “Benone”, gli risposi. E mi affrettai ad uscire.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «BARABBA ANCHE NOI, SAN NICOLA! “Eppure, a ben pensarci, Gesù è andato in croce per salvare anche Barabba. O mi sbaglio? Anzi, sai che ti dico? Se al posto del ladrone ci fosse stato Barabba, sono certo che se lo sarebbe portato in paradiso”», Galatro (RC),  Martedì 7  Maggio 2013

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