Bloc-notes

"QUANDO FINISCE, SAN NICOLA?"

 

 

di Carmelo Cordiani

 

Il prete, nell’omelia, si era impantanato nella ricerca di una qualche idea per farci capire come Dio possa essere uno e trino. Ovviamente abbondava in parole e non trovava una conclusione. Mi venne spontaneo: “Ma quando finisce” e fissai il Tabernacolo cercando qualche risposta più rasoterra.

 

“C’è tanta urgenza della tua presenza, mio Signore, in questo mondo alla deriva”!

 

“E’ già presente, da un bel pezzo. Ti sei dimenticato?”

 

“Lo sapevo che mi avresti interrotto. Non solo sei il Santo protettore di Galatro, ma dei galatresi che se ne vanno in giro, non sempre per turismo. Hai sentito anche tu quel poverino ingarbugliatosi nel Dio uno e trino. Ci sono cose più drammatiche da trattare, chiedendo il soccorso di Dio. Anzi, se è trino è meglio. L’unione, come si dice, fa la forza.”

 

“Non dire cretinate e non sfiorare nemmeno l’ironia. Dio è Dio. Punto. O ci credi o girati dall’altra parte.”

 

“Non posso girarmi. Mi sto rendendo conto che l’uomo, più si allontana da Dio, più va cancellando quell’immagine meravigliosa e quella somiglianza che lo rende unico. Piano, piano si spegne anche la luce della ragione e diventa disumano. E ne combina di tutti i colori. Hai sentito anche tu di quella povera Fabiana. E’ successo dalle nostre parti. Nei vari salotti dei nostri mezzi di comunicazione l’orribile morte della poverina, non ancora sedicenne, è stata commentata da criminologi, sociologi, psicologi…Ognuno tirava in campo una sua spiegazione. Disadattamento, famiglia, scuola, società, come se la colpa va cercata sempre lontano. C’era anche un sacerdote. Ha detto la sua, ma non ha speso una parola chiara per sottolineare che è urgente invertire la rotta e cercare Dio. Il mondo sta diventando un tritacarne. Perdonami se aggiungo che delle due una: O Gesù si decide di intervenire o suo Padre osserverà dall’alto la nostra lenta ed inesorabile distruzione. E allora? “

 

“Se la metti così, sei fuori strada. Dio si è fatto carne, è venuto ad abitare tra voi, ma voi non lo avete accolto. Nonostante il vostro rifiuto, Dio fatto carne, Gesù, è rimasto tra voi, è vicino a voi, è dentro di voi. Finché non lo accoglierete diventerete sempre più disumani e vi brucerete vivi, come è successo a Fabiana. Se quel ragazzo avesse pensato a Dio, anche per un solo attimo, non sarebbe stato così feroce.”

 

“E Dio? Se ben ricordo ha fermato la mano di Abramo che stava per compiere il sacrificio di suo figlio Isacco, su ordine supremo. Non ha, invece, fermato quella di Caino che si è scagliato contro il fratello Abele. Non solo, ma dopo aver chiesto a Caino: “Dov’è tuo fratello?” ha aggiunto: “Nessuno tocchi Caino”. Come la mettiamo? Va a finire che spenderà una buona parola anche per l’assassino di Fabiana e lo difenderà in tribunale.”

 

“Stai andando oltre quanto ti è consentito. Ricordati che Dio è Padre misericordioso che perdona e non si stanca mai di perdonare, come ha sottolineato anche papa Francesco. Dio conosce la vostra fragilità perché è stato proprio Lui a crearvi fragili. Se vi avesse concesso la perfezione vi sareste sentiti così autosufficienti da fare a meno di Dio stesso. La vostra, così detta, civiltà vi ha allontanato da Dio, educandovi a sostituirlo con il benessere, con il successo, con il denaro. Avete costruito l’uomo-mostro che continua a sfidare Dio in una lotta dalla quale uscirà sempre più perdente. Le vostre cronache abbondano sempre più di violenze, omicidi, stupri, aggressioni e quant’altro. Anche Fabiana sarà presto dimenticata per passare al commento di altra atrocità. E si riuniranno i salotti, ma nessuno avrà il coraggio di gridare ad alta voce: “Cerchiamo Dio invece di altre risposte.”

 

Mi ha riportato all’ascolto della Santa Messa il canto: “Te lodiamo, Trinità” e mi resi conto che il celebrante aveva proprio finito di rompersi il capo sul grande mistero. Seduta accanto a me una signora con un bambino in braccio. Il piccolo era impegnato con un pupazzetto che faceva la spola tra le manine e la bocca. “Cosa vuoi che gli interessi se Dio è uno e trino”, mi dicevo. Il calore della sua mamma e quel pupazzetto gli bastano per essere tranquillo. Quanto vale la semplicità! E anche l’incoscienza! Quando crescerà comincerà a domandarsi il perché di tante cose e si troverà senza risposte.”

 

“Cosa vuoi dire con la parola “incoscienza”?

 

“Niente, San Nicola. Tanto, a mettercela tutta, non mi convinco. Continuo a credere con il tormento del dubbio. Quando capirò?”

 

“Quando ritornerai come quel piccolo che continua a portarsi il pupazzetto in bocca, tranquillo in braccio alla sua mamma.”

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"QUANDO FINISCE, SAN NICOLA?". Il prete, nell’omelia, si era impantanato nella ricerca di una qualche idea per farci capire come Dio possa essere uno e trino. Ovviamente abbondava in parole e non trovava una conclusione. Mi venne spontaneo: “Ma quando finisce” e fissai il Tabernacolo cercando qualche risposta più rasoterra», Galatro, Giovedì 30 Maggio 2013

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