Bloc-notes |
"SENTI QUESTA, SAN NICOLA!"
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di Carmelo Cordiani
“Scusami, mio Signore, se non mi sento di seguirti lungo le strade di Galatro, Tu pellegrino, una volta l’anno, per amore. Scendendo ho notato un altarino, pronto ad accoglierti e ho notato anche dei balconi adornati, per renderti onore, come i tappeti che ti hanno steso lungo le strade di Gerusalemme, al tuo ingresso, prima del supremo sacrificio della croce. Per un momento sono tornato indietro di tanti anni, quando, di altarini, se ne preparavano di più, forse perché la gente semplice desiderava che ti fermassi davanti le loro case, per parlarti a cuore aperto, per raccontarti la propria storia, quella che si può confidare solo a Te. Perché Tu hai parole di vita. E mi venivano in mente il palio, il piviale, l’omerale del sacerdote, i fiori di ginestra che le bambine spargevano sul tuo cammino, il tantum ergo, i canti popolari, o che giorno beato il ciel ci ha dato… Anche stasera la gente ti aspetta. Penetra nel cuore di ciascuno, leggi le pieghe più nascoste, perché non si ha il coraggio di dirti tutto. Quando ci si allontana troppo, il ritorno diventa penoso. Però devo dirti che l’odore d’incenso lasciato in questa chiesa prima di uscire in processione, non è lo stesso di un tempo. Allora era piacevole…”
“La Cina! L’hai dimenticato? Per caso hai visto qualche candela in giro? Anche sull’altare due lumi a petrolio. Niente più “lampe”, e i lumini in giro per la chiesa, altro che cera. Un grasso che non si sa a chi è appartenuto”.
“San Nicola mio protettore, dicendo queste cose mi fai ritornare in mente quanto ti ho detto molto tempo fa.”
“Non ricordo.”
“Che fine fanno i cinesi quando muoiono? Mai un funerale coi palloncini, con le lanterne colorate che si portano dietro anche quando vanno in bagno. Tutti omologati, con lo stesso taglio di vestiti, altro che cravatta…Però, per certi aspetti sono da ammirare. Un pugno di riso e via. Scioperi? Non se ne parla. E, poi, hanno eseguito alla lettera quanto ha detto Tuo Padre: Crescete e moltiplicatevi. Sono proprio tanti e devono arrangiarsi a costo di taroccare ogni cosa. A proposito: La farina per confezionare le ostie, da dove arriva?”
“Tranquillo. C’è Gesù che sorveglia. E’ farina di buon grano, controllato passo, passo.”
“Passiamo ad altro, perché ho qualcosa di molto importante su cui discutere. Pochi giorni fa un mio caro collega, (* ) partendo dalla parousia è arrivato a Papa Francesco. Pensa te! E si è posta la domanda se quel Cristo che ha promesso il ritorno su questa terra, non sia proprio lui, Francesco. Infatti, mi diceva, lo incarna perfettamente: semplice, umile, amante della vera povertà evangelica, aperto a tutti, vicino agli ammalati, alle persone che soffrono, ai bambini…Ha imposto anche le mani per esorcizzare un poveretto, con grande “scandalo” di alcuni porporati. Va tra la gente, senza preoccuparsi dei pericoli. Anche Gesù si muoveva senza scorta tra i giudei che, più di una volta, hanno tentato di farlo fuori.”
Devo confessarti che avevo dimenticato la stessa parola, “parousia”, per cui oltre a seguire le riflessioni del collega, tutte interessanti, mi sono riservato di aggiornarmi sul tema e sono andato ad attingere dal Vangelo. Anzi, prima, ho voluto ripescare il significato della parola “paruosia”. E Rocci mi ha risposto: Presenza, essere presente. Ma come? Giovanni conclude la sua apocalisse con “Ecco,vengo presto. Amen. Vieni Signore Gesù (Ap.. 22, 20). Matteo ci dice che, come la folgore esce dall’oriente e sfreccia fino ad occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo (Mt. 24, 27) E più avanti aggiunge che nessuno, nemmeno gli Angeli del cielo. conosce il giorno della Sua venuta. Solo il Padre. (Mt. 24, 36). Altro riferimento, difficile da decifrare, ho trovato nella seconda lettera ai tessalonicesi (2 Tessal. 2, 3-4) dove si mettono in guardia i cristiani sul mistero della iniquità (apostasia…uomo della iniquità) che è già in atto. Si aggiunge che il giorno del Signore non è alle porte. Allora, mio Santo protettore, dobbiamo accettare il significato di “presenza” o di “attesa?.”
“Sia l’uno che l’altro. Se Gesù non fosse presente tra voi, perché la gente va dietro al sacerdote il giorno del Corpus Domini? La gente ci crede, sai. E’ proprio convinta che in quell’Ostia, custodita nell’ostensorio, c’è Gesù. E, poi, quante volte ti ho detto che Gesù non vi lasciato orfani, ma è rimasto accanto a voi per sostenervi nel difficile e tortuoso percorso di fede? E’ anche vero che verrà, per giudicare i vivi e i morti, come recita il nostro credo. Essere presente e attendere, con la lampada accesa come le vergini prudenti. Ed è bellissimo vivere nell’attesa di poter, un giorno, partecipare al banchetto divino, con Gesù capotavola e tutti i fedeli che hanno avuto la perseveranza di aspettarlo, anche nei momenti più drammatici dell’esistenza.”
“Ci sarai anche Tu, San Nicola?”
“Certo.”
“E Tu pensi che avrò la grazia di partecipare anche io? “
“Perché non dovresti? Chi te lo impedisce?”
“La zavorra di questa vita che mi pone continuamente domande alla quali non so rispondere.”
“Prova a chiedere, umilmente, aiuto a Gesù. Resterai sorpreso delle sue risposte.”
Mentre uscivo ho incrociato la vecchina che tornava in chiesa dopo un breve tratto di processione. Era stanca e, come me, preferì aspettare il ritorno al solito banco, davanti la statua del suo San Rocco. L’ho salutata e stavo per chiederle cosa pensava della parousia.
“Non farlo”, tuonò San Nicola. Potrebbe prenderla per una parolaccia e darti del cafone. La salutai e mi affrettai ad uscire.
(*) – Il collega ha nome e cognome: Rocco Dimatteo che ringrazio per la bontà di leggermi.
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Cordiani Carmelo: «"SENTI QUESTA, SAN NICOLA!"... Scendendo ho notato un altarino, pronto ad accoglierti e ho notato anche dei balconi adornati, per renderti onore, come i tappeti che ti hanno steso lungo le strade di Gerusalemme, al tuo ingresso, prima del supremo sacrificio della croce. Per un momento sono tornato indietro di tanti anni, quando, di altarini, se ne preparavano di più, forse perché la gente semplice desiderava che ti fermassi davanti le loro case, per parlarti a cuore aperto, per raccontarti la propria storia, quella che si può confidare solo a Te. Perché Tu hai parole di vita. », Galatro, Domenica 2 Giugno 2013 Corpus Domini |
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