Bloc-notes |
PERCHE’ ULTIMI, SAN NICOLA?
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di Carmelo Cordiani
“Certo, non sei stato molto tenero con gli scribi e i farisei. Matteo ci riferisce tutte le invettive contro questa casta. Me ne viene in mente una: Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli in faccia agli uomini! Difatti,voi non vi entrate, ma non lasciate entrare neppure quelli che vorrebbero. (Mt.23, 13). Eppure sei entrato più volte nelle case dei farisei. Per esempio, quando,di sabato, sei andato in casa di uno dei capi dei farisei, per prendere cibo. (Lc. 14, 1 ). Mentre ti stavano osservando, hai guarito, di sabato!, un idropico, ribadendo che non è l’uomo fatto per la legge, ma viceversa. Se solo se lo ricordassero i nostri giudici! Quando prendono di mira una persona, inventano una legge per mandarla in galera, anche se innocente. La legge: questa spada sulle nostre teste!”
Questo ed altro recitavo tra me e me, mentre ero genuflesso davanti al tabernacolo. La chiesa dedicata al Santo protettore, San Nicola, era deserta per via della novena in preparazione della festa della madre di Gesù, venerata con il titolo di Maria SS.ma della Montagna. Potevo parlare anche ad alta voce. Mancava pure la vecchina, a quell’ora intenta a cantare: Madre, Montagna, mistica…con tutto il resto. Bisogna sapere che le novene per le festività della Madre di Gesù, sono seguite dai fedeli di Galatro, sia “quartaroti” che “madonnisi” (1).
“Vorrei sapere perché hai tirato di nuovo in ballo i farisei”.
“Niente di particolare, mio Santo Patrono. Solo perché, proprio in casa di un fariseo, Gesù ha dato una grande lezione di vita. Infatti, dopo aver guarito l’idropico, dice: Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non avvenga che (…) sia stato invitato uno più ragguardevole di te e chi ha invitato te (…) venga a dirti <Cedigli il posto>. Ma quando sei invitato va a metterti all’ultimo posto (…) perché ognuno che si innalza sarà abbassato, e chi si abbassa sarà innalzato. Come vedi la logica di Gesù è completamente opposta alla nostra. Noi ci si affanna una vita per alzarsi di qualche centimetro (Alcuni anche di un metro) e, poi, ci vediamo sbattuti all’ultimo posto. In altra circostanza, come ci racconta Matteo, ai discepoli che chiedevano chi fosse il più grande nel regno dei cieli, Gesù risponde con determinazione: Se non cambiate e non diventate come i fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli. (Mt. 18, 2 ).”
Mentre balbettavo queste parole con San Nicola, pensavo agli altolocati della nostra società, laica, ma anche religiosa. “Che bello, mi dicevo, se un giorno abbiamo il piacere di sentire dalla voce di San Pietro, per esempio: <Onorevole, si metta in coda e lasci passare questo povero “sciancato”>. Oppure: <Eminenza, si metta da parte, vade retro, per cedere il posto a questo umile sacerdote di Campagna>. Ovviamente ci sarà chi contesta. “Ma come, dirà, nelle omelie non ho fatto altro che elogiare Gesù, acclamarlo, invitare la gente a seguirlo.” “D’accordo, risponderà Pietro. Voi avete compiuto tutte le vostre opere per farvi notare dalla gente. Avete ambito il primo posto nei conviti e i primi seggi nelle sinagoghe, per ricevere i saluti nelle piazze ed essere chiamati rabbi dalla gente. (Mt. 23, 9 ). Qui vige un’altra regola; quella che avete predicato, ma non avete seguito: La regola dell’umiltà, della semplicità, del distacco dai beni materiali, dell’autentico spirito evangelico che riconosce l’altro come prossimo da amare.”
“Senti un po’, San Nicola, la faccenda degli ultimi non mi convince. Possibile che tra i tanti guai che ci affliggono dobbiamo metterci da parte se ci siamo sacrificati per un posto in prima fila? Se i primi diventano ultimi e questi i primi, mi sai dire che fine faranno i primi diventati ultimi?”
Per un attimo mi è sembrato che San Nicola si fosse disorientato con il gioco di parole primi ultimi, ultimi primi. Ma si raccapezzò subito dicendomi che non avevo capito un bel nulla.
“Non hai capito che Gesù ha dettato una norma di vita. Voler primeggiare ad ogni costo, infatti, significa calpestare tanta povera gente. Il vostro non è un gioco onesto. E’ anche umano migliorare la propria posizione, cercare di alzarsi di qualche centimetro, come hai detto. Tu. Non è umano costruire una società a strati che collochi i più deboli in basso, per ultimi, tanto per usare il linguaggio del Vangelo, e i più forti molto in alto. Questi imporranno le loro regole che, tradotte in parole più semplici, aumenteranno il distacco tra poveri e ricchi. Di questo si tratta. Leggi i giornali, segui le notizie dai mezzi di comunicazione: Si parla di multinazionali, di imperi economici, di paradisi artificiali, etc. Roba da potenti che si sono, ormai, piazzati in prima fila. Questi, parola di Gesù, saranno retrocessi. Saranno gli ultimi, mentre la povera gente passerà per prima.”
“E i primi diventati ultimi, che fine faranno? Non entreranno nel Regno dei Cieli?”
“Non porti queste domande, lascia che sia Gesù a valutare e giudicare. Ricordati che Dio è padre misericordioso e non vuole che vada disperso un solo uomo, redento dal sangue di suo Figlio. Non entrare mai nelle esclusive competenze di Dio.”
“Hai ragione. Ma sai qual è il sospetto? Che chi è rimasto ultimo per una vita, un giorno, si trovi accanto a qualche pezzo grosso, a uno di quelli che si è tanto affannato per arrivare primo, calpestando chi gli stava davanti. E questa, per me, è una bella fregatura.”
“Non essere volgare e ricorda una cosa: Dio è misericordioso anche con te. Non guardare come si comporta con gli altri. Hai dimenticato la parabola degli operai nella vigna raccontata da Matteo? Il capo di famiglia è uscito a tutte le ore per cercare operai. Alcuni hanno iniziato a lavorare di buon mattino, altri a metà mattinata, altri poco prima di sera. Tutti hanno ricevuto la stessa paga. Per la vostra logica quel padre di famiglia non è stato giusto. Infatti, gli operai della prima ora mormoravano contro il padrone, dicendo che gli ultimi avevano lavorato solo un’ora e avevano ricevuto la stessa paga. Il padrone risponde che del suo poteva disporre come meglio credeva, che aveva rispettato la paga pattuita, che non poteva essere giudicato cattivo essendo stato buono con tutti. E conclude che gli ultimi saranno i primi, e i primi ultimi.( Mt. 20, 15). Senti a me, dammi retta: Non metterti mai in prima fila. Rischi di essere retrocesso.”
Con questo bel consiglio mi alzai per uscire.
“Si può sapere casa ci fai qui? Perché non sei nella chiesa della Madonna della Montagna, dove si cantano i versetti, con tanta fede?”
Carletto non rispose. Come al solito mi saltò al collo come per dire: La Madonna non ha bisogno di me. Tu si.”
(1)“quartaroti”, “madonnisi” |
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Cordiani Carmelo: «PERCHE’
ULTIMI, SAN NICOLA? “Senti un po’, San Nicola, la faccenda degli
ultimi non mi convince. Possibile che tra i tanti guai che ci affliggono
dobbiamo metterci da parte se ci siamo sacrificati per un posto in prima fila?
Se i primi diventano ultimi e questi i primi, mi sai dire che fine faranno i
primi diventati ultimi?”», Galatro,
Sabato 7 Settembre 2013 |
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