Meditazioni

La "colomba" della pace?

Un prodotto del cuore

di Vincenzo La Gamba



Sebbene questo  l'anno "A" in cui si proclama il Vangelo secondo Matteo, oggi si  legge, invece, il Vangelo secondo Giovanni che altro non è se non una profonda riflessione sul tema dell'Epifania.


"Ecco l'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo!" frase che ricorre spesso durante la celebrazione dell'Eucarestia.


Frase imparata a memoria e che a volte non si afferra nel vero significato. Il simbolo dell'Agnello in questo Vangelo non è altro che il ritratto del Servo di Dio annunciato dal profeta Isaia, che morirà in croce per espiare i peccati dell'umanità e giustificare i peccatori.


Il Vangelo di oggi tratta nuovamente il Battesimo di Gesù per opera del quale Cristo Gesù inizia ufficialmente il disegno di Dio. Giovanni l'Evangelista, a differenza degli altri tre Evangelisti, non racconta come è avvenuto il rito battesimale di Gesù nel fiume Giordano bensì ci indica in Giovanni Battista, che molti credevano fosse il Messia, il "testimone" del significato di questo grande evento.


Nelle parole "Ecco l'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo", Giovanni il Battista consuma il proposito della sua missione in terra "testimoniando che è Gesù e non lui ad essere riconosciuto come il Messia". L'altra testimonianza di Giovanni il Battista  è questa: "Ho visto lo Spirito Santo scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di Lui" quasi a definire Gesù come il Servo che si immolerà per Dio e che attraverso lo Spirito Santo è stato riconosciuto come "l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo".


In più viene ad avverarsi quello che Giovanni il Battista ha sempre sostenuto, cioè lo Spirito Santo sarebbe solo disceso sull'eletto di Dio il quale avrebbe battezzato il mondo per mezzo dello stesso Spirito Santo. Quello che si manifesta chiaramente nell'odierno Vangelo è la tenera testimonianza di Giovanni il Battista verso Gesù Cristo venuto in terra come l'Agnello e Figlio di Dio, che toglie i peccati del mondo!


Una volta confermato ciò, il Figlio di Dio ha ufficialmente il compito di redimere chi ha peccato mentre noi cattolici non dobbiamo mai dimenticare che l'Eucarestia è assemblea e banchetto di peccatori.


In essa è perdonato e tolto il nostro peccato, affinché anche noi, come Giovanni il Battista, "testimoniano" realmente la nostra fede attraverso l'azione dello Spirito Santo che discende su di noi. Non testimoniando la nostra fede, non siamo in grado di discernere l'opera dello Spirito Santo per cui si diventa peccatori due volte. Per testimoniare bisogna essere partecipi di qualche cosa. Successivamente, divenendo testimoni bisogna raccontare la verità.


In questo Vangelo la verità è Dio ed il suo Servo Gesù. Insieme formano lo Spirito Santo che è la loro diretta unione. Tutti e tre formano il mistero della santissima Trinità. E' appunto in questo Vangelo di Giovanni che avviene per la prima volta l'apparizione dello Spirito santo che poi fondamentale si ripete il giorno della Pentecoste, giorno in cui si tiene a battesimo la Chiesa che in termini catechistici siamo noi, credenti cattolici. In sostanza Giovanni il Battista è il primo "testimone" della Chiesa cattolica in cui noi ci identifichiamo come discepoli di Cristo Gesù, sempre che discende su di noi lo Spirito Santo, l'elemento invisibile che ci accompagna da oltre duemila anni attraverso cui noi instauriamo un rapporto diretto con il Padre ed il Figlio.


Nella fattispecie Giovanni il Battista testimonia che "ha visto lo Spirito Santo scendere su Gesù come una colomba". Viene da domandarsi se effettivamente per avere e ricevere la pace, sia essa esteriore quanto interiore, bisogna "vedere una colomba". Chissà quante ne manderemmo nella Terra Santa, luogo di guerra, così come nell'Afghanistan e bel Kosovo. Ma se i nostri occhi non vedono colombe è un brutto segno. La colomba come simbolo di pace è un prodotto dei nostri cuori che trasmettono agli occhi l'elemento che non è visibile ma la cui presenza invisibile è "testimonianza" della nostra fede.

New York, Domenica, 20 gennaio 2002