Meditazioni

«Cresciamo nel battesimo  che purifica dal peccato»
 

 
di Vincenzo La Gamba



Il Battesimo di Gesù viene raccontato dall'Evangelista Marco con tratti apocalittici: cieli aperti, lo Spirito che discende a forma di colomba; la voce del Padre: "Tu sei il Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto" ( Mc 1, 6b-11).

Il Battesimo è il segno della salvezza, il punto di partenza, l’inizio di tutta la fede cristiana. In esso siamo immersi nel Battesimo di sangue del Cristo.  La Chiesa ci insegna pure che con il Battesimo siamo portati alla Santità, perchè, in sostanza, siamo purificati dal peccato.

Allora perchè Gesù è stato battezzato nelle acque del Giordano da Giovanni il Battista, se Egli era senza peccato?

Fondamentalmente perchè Gesù, venuto in terra, aveva preso su di sè i peccati degli altri. Ecco perché diciamo e proclamiamo durante l'Eucaristia: "Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo".

Dio, infatti,  concede a noi, rinati dall'acqua e dallo Spirito Santo, di vivere sempre nel Suo amore e di essere interiormente rinnovati a Sua immagine.

Come completamento del Battesimo vi è il Sacramento della Cresima, che assieme all'Eucaristia, è il sacramento dell'iniziazione, cioè di essere e cominciare a vivere da cristiani. La Cresima è il sacramento dello Spirito. San Paolo ci ha ammonito dicendo: "Non spegnete lo Spirito" (1 Ts 5,19).

È quindi lo Spirito che ci dà la consapevolezza della nostra scelta filiale da parte di Dio.

Più delle volte si perde lo Spirito pur essendo battezzati. Si cresce nel Battesimo. Talvolta una crescita fisica è a danno di quella spirituale. Ad una crescita mentale non necessariamente corrisponde una crescita religiosa-cristiana.

Succede che chi è stato battezzato e a cui  "si è spento lo Spirito", si allontana da Dio e dalla Chiesa.

"Ribattezzare" chi ha perso lo Spirito può essere meno difficile di quanto si pensi, ma certo difficile è per chi "lo Spirito si è spento da sempre".

Troppe le crisi spirituali che attanagliano i credenti oggi come in passato. La società separa più che unisce.  È in questa società che bisognerebbe spruzzare l'acqua battesimale ogni giorno per fare crescere la pianta dell'amore, della carità e della fede.

Spetterebbe a noi, ogni giorno, rinnovare la Pentecoste battesimale per avvicinarsi a Dio e farLo albergare nei nostri cuori per recuperare la nostra identità cristiana.

Per arrivare a questo battesimo universale occorre agire come Gesù di Nazareth: operare per il bene altrui ed adoperarsi per gli indifesi e i più piccoli.  Secondo la tradizione teologica, noi abbiamo i doni e i carismi che lo Spirito di Dio infonde nei nostri cuori.  Tutti e due sono  uniti dallo Spirito per la testimonianza ed il profetismo, cioè per annunciare la salvezza agli altri, così come fece Giovanni il Battista nella sua opera di purificare le genti dal peccato con l'acqua del Giordano, ancora  simbolicamente il vero segno della salvezza.
Ed in modo apparentemente poco giusto per gli ingiusti è necessario lavorare per loro.

Sopratutto per i poveri di spirito onde perpetuare la fede e l' amore tra gli uomini di buona volontà.
L'azione dello Spirito che agì nel Battesimo del Signore, nell'odierna Liturgia, sia portatrice, in questo inizio del 2003, di pace, serenità ed amore tra gli uomini e tra i popoli di diverse religioni.

Ricordiamoci, oggi come sempre, che il battesimo è un dono, non un peso.
 

 

Meditazioni: «Cresciamo nel battesimo  che purifica dal peccato»,  di Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 12 Gennaio -  Battesimo del Signore