“DISTRUGGETE QUESTO TEMPIO ED IO LO RIEDIFICHERO’ IN TRE GIORNI”
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di Vincenzo La
Gamba Questa Basilica é la Cattedrale di Roma e come tale é la Cattedrale del Papa, che é il Vescovo di Roma. Venne dedicata il 9 Novembre dell'anno 324. Celebrando questa festa si celebra la fine della persecuzione dei Cristiani, grazie alla conversione dell'Imperatore Costantino, che ha permesso, fino ad oggi, il culto della nostra religione in tutto il mondo. Celebrare l'anniversario della cattedrale, madre di tutte le Cattedrali, quindi, é un segno che trascende i confini di Roma. Significa soprattutto celebrare il Signore, che ha istituito la Sua Chiesa per radunare nell'unità, sotto il segno di Pietro e dei Suoi successori, i figli di Dio dispersi. Il brano Evangelico odierno narra l'indimenticabile storia di Gesù, che caccia i mercanti dal Tempio. É l' unica volta in cui viene descritto Gesù irato ed arrabbiato, qualcosa che si riscontra pochissime volte nelle Sacre Scritture. Perché Gesù era irato? Per il fatto che si scambiavano soldi per comprare la merce? Niente di tutto questo, perché le monete romane e greche servivano a comprare la valuta usata nel Tempio. Era forse la vendita degli animali nel tempio? Nemmeno ciò, perché gli animali servivano come dono ad essere sacrificati. Giovanni racconta che questo incidente avvenne prima della festa della Pasqua, quando, per l'appunto, molti pellegrini si recavano in città per la festa, molti dei quali visitavano il Tempio e offrivano i loro voti. Ecco perché c'erano, quelli che oggi chiamiamo banchieri, a fornire la valuta-cambio del Tempio, assieme, ovviamente, ai mercanti di bestiame, che vendevano ogni tipo di animale. Questo commercio, permesso dalle autorità religiose di quel tempo, assieme al Sommo Sacerdote Caifa, per fare concorrenza al mercato gestito dal Sinedrio nei pressi del Cedron, scatena la dura reazione di Gesù per il carattere prettamente profano assunto dalla festa della "Pasqua dei giudei". Il gesto di Gesù va, comunque, letto alla luce dei testi profetici: "Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e presto entrerà nel Suo Tempio il Signore che voi cercate" (Ml 3,1) ed ancora "In quel giorno non vi sarà più nessun mercante nel Tempio del Signore degli eserciti" (Zc 14, 21). Quello che accade durante questo incidente é che Gesù chiama Dio, per la primissima volta, "Il Padre Mio", come per significare che Suo Padre, non basta onorarLo con offerte di bestiame e di denaro. Il Padre Suo vuole un culto spirituale ed interiore da vivere nell'amore, cioé vuole essere adorato in "spirito e verita" (Gv 4,23). Alla richiesta di un segno, Gesù risponde promettendo il più grande dei segni: la Sua Risurrezione: "Distruggete- si legge nell'odierno brano Evangelico- questo Tempio ed Io in tre giorni lo farò risorgere".
Nessuno aveva afferrato il significato delle Sue parole
e l'Evangelista precisa: "Egli parlava del Tempio del Suo corpo", cioé
Gesù dopo la Sua Crocifissione sarebbe risorto in tre giorni. Anche i
discepoli di Gesù non compresero il significato profondo del Maestro.
Ma dopo la Risurrezione di Gesù furono illuminati dallo Spirito Santo
su tutto quello che Gesù aveva detto loro e "credettero alla Scrittura
e alla parola della da Gesu".
Oggi per la nostra edificazione, nell'occasione della
dedicazione della Basilica Lateranense, la storia della purificazione
del Tempio ci fa ricordare la natura delle nostre Chiese come luoghi
in cui noi fedeli cristiani ci riuniamo per celebrare la morte e la
Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. |
Meditazioni: «DISTRUGGETE QUESTO TEMPIO ED IO LO RIEDIFICHERO’ IN TRE GIORNI», di Vincenzo La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 9 Novembre 2003 - Dedicazione della Basilica Lateranense