Meditazioni

Avvenga di me quello hai detto
 

 

di Vincenzo La Gamba


"L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della Sua serva", sono le nobili parole della Vergine, che visitando la casa di Zaccaria, saluta Elisabetta, sua cugina, che, a sua volta, esclama: "Benedetta tu fra tutte le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!".

Fra quattro giorni sarà Natale, la festa del nostro Salvatore, festa in cui Maria presenta il frutto meraviglioso, prodotto dal suo seno, che porta la salvezza per il mondo intero.

Maria, prima di partorire nell'umile capanna, rappresenta, prima della festa di Natale, la viva testimonianza di come una donna semplice sa sperare ed accogliere le promesse di Dio.

Dopo la nascita del Salvatore Ella rappresenta la madre delle madri, privilegiata da Dio, madre speciale che ha dato la luce un Bambino speciale.

Chissà quanto volte la Vergine Maria, affascinata da Dio, ha incarnato con grande gioia ed umiltà l'attesa e parallelamente la fede d'Israele, ma sono le parole: "Avvenga di me quello hai detto", rivolte al Signore, che suggellano la completa accettazione della volontà divina.

Alcuni sostengono che per Maria fosse chiaro il piano di Dio. In questo caso non avrebbe avuto bisogno della fede.

Maria non ebbe, invece,  sin dal principio una fede terminale della luce piena, nè la rivelazione pasquale del mistero di Dio nè, ancora di meno, la visione diretta di Dio.

La sua fede cresceva e maturava progressivamente con gli eventi della salvezza che essa, fedelmente, conservava nel suo cuore e rileggeva spesso con la fede.

La fede di Maria, infatti, è stata rischiosa (se così si può definire) come è più della nostra, proprio per la sua vicinanza al mistero di Dio.

Vivendo tanto vicino a Gesù, capisce che il suo mistero la supera completamente e che solo la fede può raggiungere la sua altezza.

Le Sacre Scritture comprovano che quanto più l'uomo si avvicina al mistero enorme di Dio, come appunti i mistici ed i santi, tanto più si sente sommerso e colto di sorpresa come un povero mortale.

Prendiamo questo esempio: con Dio accade lo stesso che con i grattacieli di New York. Da lontano sembrano piccoli, man mano che ci avviciniamo all'Empire State Building percepiamo meglio l'altezza dell'edificio più alto di New York e salendo verso l'ultimo piano ci rendiamo conto della bellezza di Manhattan e dintorni.
In questa situazione si è trovata Maria e dalla prospettiva della fede ha dovuto vivere la bellezza della sua grande maternità divina.

Perciò ha avuto bisogno di ratificare il suo "Avvenga" iniziale. Immersa in molti interrogativi, capendo ben poco di ciò che stava per accadere, Maria è stato un efficace strumento di Dio per fare conoscere Suo Figlio alla storia e all'umanità.

Tutto questo fa più grande Maria e la rende (lungi dallo sminuire la Vergine) più vicina a noi come modello di fede per la Chiesa peregrina nel mondo.

Ma noi, al contrario di Maria, abbiamo bisogno di credere e con fermezza in modo da raggiungere la maturità di una fede adulta perché quella infantile resta tale per tutta la vita.

Nostro dovere, ma, anche, nostro diritto è approfondire, studiare la fede cristiana, non per razionalizzarla, ma per fortificarla con l'aiuto della grazia di Dio e dello Spirito Santo.

"Credere ad occhi chiusi", così come si diceva una volta, non basta più. Con i tempi moderni più si è intelligenti più si è ignoranti e l'ignoranza religiosa è sempre di più un serio peccato del cristiano.

Dato che la fede è un dono di Dio, dobbiamo chiedere al Bambino Gesù, che deve  nascere a giorni, un bel regalo di Natale, che non ha bisogno di essere incartato perché non si compra nei negozi, ma consegnato comunque al cuore di ognuno di noi: una fede sempre più grande e più personale per affrontare con grande serenità le nostre quotidiane problematiche.

Su esempio e per intercessione di Maria, madre di tutte le madri, ripetiamo ogni giorno la preghiera degli Apostoli: "Signore, aumenta la nostra fede!".

Buon Natale ai nostri lettori!
 

 

Meditazioni: «Avvenga di me quello hai detto»,  di Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 21 Dicembre  2003 - Quarta di Avvento