Convertitevi perché il Regno dei Cieli è vicino |
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Vincenzo La Gamba La materia di riflessione di questa domenica è molto vasta. Nella prima lettura, Isaia parla del "popolo che camminava nelle tenebre e vide una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata". La seconda lettura calza a pennello, perchè Paolo narra di divisioni che serpeggiano nella comunità di Corinto e, di riflesso, questo è un tema attuale della nostra Chiesa, dove molti fedeli rappresentano una comunità di persone non perfette. L' unione dei cristiani è quella che esorta Paolo quando si appella ai Corinzi: "Non vi siano divisioni tra di voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di intenti", perchè, in verità, Cristo non può essere diviso". Il Vangelo di Matteo, invece, tratta il tema di "pescatori di uomini", cioè entriamo nel vivo dell' inizio del ministero di Gesù.
Dei tre temi,
scelgo oggi quello profetico di Isaia (prima lettura), perchè mi
sembra di un rinnovato interesse, cioè tratta della conversione, che
non vuole essere da parte di Dio un linguaggio perentorio o minatorio:
"Convertitevi o sarà peggio per voi", ma viene a visitare direttamente
l'uomo entrando nella sua storia, condividendo il suo stato di
precarietà, ai fini di poterlo avvicinare in modo del tutto familiare
attraverso la via della salvezza. Questo discorso sulla conversione è Cristocentrico, nel senso che, se Cristo Gesù non è al centro della nostra esistenza, è inutile parlare di conversione, perchè Cristo Gesù sarà "assente" dai nostri cuori. Per parlare di Lui e convertirsi a Lui, significa "sentirLo dentro" e convincersi che Egli "esista" e non può essere assente da noi. Più che pescatori di uomini, così come ci narra il Vangelo odierno di Matteo (scritto quasi 2000 anni fa), noi dobbiamo essere "testimoni" moderni di un Gesù che vive in noi, per noi e con noi.
Più che Maestri,
quindi, abbiamo bisogno di noi stessi come testimoni, perchè è inutile
evangelizzare gli altri se non prima evangelizziamo noi stessi. Come?
Con l' esempio, le opere, l' amore verso il prossimo. Non solo leggere
e sentire i brani evangelici e scordarsene dopo essere usciti da
Chiesa, ma mettere in pratica l'essenzialità della parola di Dio per
"trasformare" noi stessi nella stessa misura in cui Gesù ci invita a
convertirci. Insomma Dio non è un lampione, ma la "luce" che si emana dal lampione.
Certamente la
conversione, il mutamento, l'operare un reale cambiamento, non sarà
mai un atto compiuto una volta per tutte. Bisogna avere la costanza e
perseveranza di non cadere nella strada buia, intrisa di pericoli,
lotte, incertezze, dubbi, occasioni di smarrimento spirituale. Però è
anche vero che Colui che è la "luce" non può farci scoraggiare e
deprimere. Fondamentalmente non bisogna mai abbattersi di fronte agli
insuccessi. Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? |
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Meditazioni: «Convertitevi perché il Regno dei Cieli è vicino», Vincenzo La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 23 Gennaio 2005 - Terza Tempo Ordinario |