Polvere eri e polvere sarai |
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Vincenzo La Gamba E’ in uso da qualche tempo in Italia la "Cristo-terapia", un modo di raggiungere Cristo per riuscire "a dimorare", come direbbe San Giovanni, sotto la luce del Risorto. Questa terapia la si può adottare durante questo periodo quaresimale e, in particolar modo, attraverso la "tentazione", che non è la sola parola chiave dell' odierno brano evangelico. Accanto ad essa dovremmo collocare un' altra espressione molto importante: "combattimento spirituale". La "Cristo-terapia" non è altro che l’imitazione di Cristo in tutto e per tutto. Specie quando Satana si fa largo per tentarci di seguirlo. Badate bene che Satana attacca chi è molto vicino a Cristo: Padre Pio ne è l' esempio più lampante, perchè il Frate delle stimmate "le prendeva veramente da Satana" ma, il bello è, che non ha mai fatto vincere Satana con le sue tentazioni. Se si è tentati è perchè siamo essere umani (prima di diventare Santi, come è avvenuto con Padre Pio). Gesù ci insegna che le tentazioni si possono vincere se rinunciamo a Satana, quindi al male. Nel Vangelo odierno, assistiamo ad una delle pagine più sublimi mai narrate, perchè dimostra la piena umanità di Cristo, che "soffre le tentazioni". Da parte nostra aggiungiamo che c'è anche l' utilità della tentazione, nel senso che sappiamo cosa è la tentazione. Essa è una prova, un momento di rischio dal quale possiamo uscire vittoriosi solo se mettiamo alla prova l' adesione a Dio. La tentazione ci si presenta come una sorta di sofferenza, come un momento di lotta e di "combattimento spirituale". Tuttavia, se guardiamo più a fondo, la tentazione ci offre una dimostrazione di manifestare il nostro amore a Dio nella maniera più incondizionata, al di là delle sofferenze. Forse non c'è, nella vita di ogni essere umano, un momento più grande di quello in cui, si diventa sordi alla lusinghe di Satana, e si aderisce incondizionatamente a Dio. Proviamo a pensare che l' inizio di questa quaresima del 2005, non è una tentazione di convincerci che Satana è il nostro amico, ma è di essere tentati a credere che Dio non è nostro nemico. Purtroppo la tentazione di vedere Dio come nemico esiste; anzi è più comune di quanto potrebbe apparire a prima vista. Molti credenti pensano, per esempio, che le norme della Chiesa sulla vita coniugale, sulla disciplina ecclesiastica, sulle relazioni pre-matrimoniali e la contraccezione, sul rispetto della vita dal momento del suo concepimento fino a quello del suo termine naturale, siano una specie di imposizione che impedisce all' uomo di vivere e realizzarsi nella felicità. Questa si che è una grande " tentazione". Ed è pure, aggiungo io, una grande sfida alla Chiesa, cioè mostrare a tutti la bellezza del disegno di Dio, e fare vedere che solo in una vita basata sulla legge di Cristo, l' uomo trova la sua pienezza. D' altro canto Gesù nel deserto sceglie che tipo di Messia vuole essere, cioè come esercitare la Sua missione, come assolvere il Suo compito con il Padre che l' ha mandato. tra di noi Ed esclude il pane, una visione che esaurisce la vita nella materialità, esclude il potere e dominio, proposta sempre attuale nella nostra quotidianità, e rifiuta una visione magica di Dio. Ecco allora questi 40 giorni di rettifica, di revisione, di essenzialità, per ritrovare il senso di ciò che stiamo facendo, per chiederci se, alle volte, anche noi ci siamo lasciati andare con la storia dei beni, del potere e di un Dio magico, cose che continuamente ci vengono proposte come soluzione ai nostri problemi. Mercoledì scorso delle Ceneri abbiamo iniziato il cammino con un gesto: l' imposizione delle ceneri ascoltando la frase: "Guarda che sei polvere e morirai polvere".
Ce ne
ricordassimo quando indaghiamo sul senso della vita! Il delirio di
onnipotenza che talora prende la nostra umanità, verrebbe guarito da
questa semplice considerazione:.. siamo polvere! Che altro
aggiungere? |
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Meditazioni: «Polvere eri e polvere sarai», Vincenzo La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 13 Febbraio 2005 - Prima di Quaresima |