Meditazioni

Via, Verità e Vita,
per fare Vincere il bene sul male
 

Vincenzo La Gamba

Con le odierne letture ci riallacciamo al tema della Liturgia della scorsa settimana, che ci presentava Cristo come "porta" e "guida" del gregge. Nel brano evangelico di oggi, ci viene rammentato che Egli ci conduce alla Verità, perchè Egli medesimo è verità. In sostanza Dio è la verità perchè appunto Dio.

In Lui si riscontra tutto il vero che l' umanità ha cercato, cerca e cercherà sempre. Sempre la scorsa settimana si rilevava che bisogna sempre perseverare nella verità, perchè così facendo ci riallacciamo alla nostra esistenza, che è la Vita. Quindi Verità e Vita ci conducono a percorrere la giusta Via.

Ecco le "Tre grandi V" della nostra esistenza: Via, Verità e Vita, per fare Vincere il bene sul male.

Nella dimensione di Cristo, infatti, non ha senso che ci poniamo timori o paure di sorta, poichè siamo coscienti di avere dalla nostra parte il Dio verità che nella Verità ci fa persistere. Per comprendere davvero il significato dell' odierna lettura è necessario stabilire quattro punti cardini che ci conducono alla "Tre V" sopra descritte: non bisogna temere il passato, visto che non possiamo tornarci indietro; non bisogna ricordare le parole altrui che ci hanno offeso e sconfortati, perchè non potranno più offenderci del male che ci hanno già procurato; non bisogna temere la tensione del presente, giacchè sotto lo sguardo di Dio tutto si realizza in meglio; non bisogna lasciarsi turbare dalle ansie quotidiane, visto che il futuro appartiene a Dio.

Riporre la nostra fiducia nel Cristo è come affermare "Colui che era, che è e che viene".  E questo ancora per il semplice fatto che Egli è il Dio-Verità, nel quale nutriamo la viva fede di tutta la nostra esistenza: "Nulla ti turbi, nulla ti spaventi; a chi ha Dio nulla manca", dice la Scrittura.

Di una cosa, tuttavia, dovremmo avere timore. Di che cosa? Ce lo indica la Seconda Lettura di Pietro: dire che Cristo è Verità equivale ad affermare che Egli è anche "pietra angolare", ovvero elemento fondamentale sul quale si edifica l' intero popolo dei credenti. Ne deriva che anche noi assieme a Lui costituiamo l' edificio spirituale, come pietre vive, interconnesse, fra di noi e Lui. Osserviamo attentamente come è costruita una casa. Se le pietre, i mattoni non fossero tra di loro interconnessi, non si verificherebbe quella coesione necessaria con la quale è stata concepita l' intera struttura portante. Ebbene, è necessario che anche fra di noi, pietre vive del Signore, si realizzi l' unione portante attraverso un certo tipo di cemento che è lo...... Spirito Santo, per potere testimoniare agli altri la verità.

Tutto è basato su un disegno concepito da Dio, il quale è architetto e direttore dei lavori, cioè di come un progetto si intende, in modo che l' edificio non crolli se il materiale spirituale non è di quelli buoni.

Sempre il disegno di Dio è il disegno dell' uomo, l' uomo nelle sue dimensioni più profonde, quelle che toccano il nocciolo della vita ed il suo destino di felicità. Gesù nel Cenacolo, quasi un Testamento prima di lasciare i Suoi, svela la Sua profonda connessione con Dio e quindi -nei nostri confronti- la Sua singolare ed unica posizione di tramite e mediatore.

Per mezzo di Lui a noi si manifesta il "Dio Invisibile"; per mezzo di Lui noi abbiamo accesso al Padre in una comunione piena di vita. Questo per rafforzare che Gesù è "la Via, la Verità e la Vita". Cosa pretendiamo di più da Lui?
 

Meditazioni: «Via, Verità e Vita, per fare Vincere il bene sul male»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 24 Aprile 2005  -  Quinta di Pasqua