Meditazioni

Ecco, Io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo
 

Vincenzo La Gamba

Oggi celebriamo, dentro i cinquanta giorni pasquali, l' Ascensione del Signore come festa liturgica specifica.
Secondo la narrazione di Luca nel Libro degli Apostoli, l' Ascensione del Signore manifesta la Sua esaltazione come ascesa al cielo.

Il messaggio trasmesso è la piena glorificazione di Cristo presso il Padre, al quale ritorna dopo conclusasi la Sua missione terrena. Per questo è preferibile il termine "elevazione" o "glorificazione" più che "Ascensione".  Quest 'ultimo termine non rende un buon servizio, poichè, per uno scherzo del linguaggio comune, evoca miticamente la categoria di spazio: salire verso l' alto come un missile oppure un astronauta che si perdono nel cielo.  

Gesù Risorto non salì al Cielo nel senso letterale della parola; perchè Dio non vive negli spazi oltre le nubi, ma fu "elevato" come Signore alla gloria del Padre.

Definire il Cielo oppure il "Regno dei Cieli" supera i nostro concetto ed il nostro linguaggio. "Cielo" vuol dire essere e vivere con Dio, ma non possiamo precisarlo in uno spazio determinato ed ubicato in alto.

Più che un luogo, il "cielo" è uno stato, un essere con Dio e in Dio, vederlo, goderlo, possederlo per sempre.  Si potrebbe dire che il Cielo è fondamentalmente "Dio stesso", le "tre Persone divine", al cui amore ci è dato di partecipare, grazie a Cristo, in modo sublime ed irraggiungibile per i nostri limiti umani.

Si legge nel Primo Libro dei Corinzi ( 2,9): "Quelle cose che occhio non vide, nè orecchio udì, nè mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che Lo amano".

La parte finale del racconto dell' Ascensione secondo Luca nel libro degli Atti, parla di una nube che nasconde Cristo e di uomini in vesti bianche (angeli) che si presentano agli Apostoli riferendo di un messaggio del Signore.  La "rivelazione" trasmessa dagli angeli riguarda il glorioso ritorno del Signore Gesù alla fine dei tempi, senza speculare sul "quando".

Tra le due venute del Signore, quella già verificatasi e l' ultima, appunto da venire, trascorre  "il Tempo della Chiesa" (il tempo che abbiamo trattato nelle scorse settimane), cioè della missione evangelizzatrice sullo slancio dello Spirito di Gesù. ll mandato missionario che oggi Cristo affida alla Sua Chiesa consiste proprio nel continuare la Sua Signoria che libera la vita dell' uomo da tutto ciò che la rende meno umana.

Leggendo le ultime righe del Vangelo di Matteo si nota la "glorificazione di Gesù", senza menzionare l' Ascensione: "è stato dato ogni potere in cielo ed in terra", il cui sviluppo teologico sta al centro della riflessione di Paolo nell' odierna Seconda Lettura.

Conseguenza immediata di questa autorivelazione è il mandato missionario di Gesù: "Andate ed ammaestrate tutte le Nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".

Il nuovo popolo di Dio non ha altre frontiere per il missionarismo, se non proprio in limiti del mondo.

Cristo conosce molto bene l' enorme sproporzione che esiste tra le capacità dei discepoli ed il compito a loro affidato. Avranno sicuramente bisogno dell' aiuto dall' Alto, dello forza dello Spirito, quello stesso Spirito che ha guidato i Cardinali ad eleggere un Nuovo Papa.  Per questo è importante non dimenticare queste parole Sue: "Ecco, Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".

Cos'altro  vogliamo da Lui?
 

Meditazioni: «Ecco, Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 8 Maggio 2005 -  Settima di Pasqua