Chi avrà dato |
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Vincenzo La Gamba A volte ci sono dei Vangeli che sono difficili da interpretare. Perchè vedete, queste parole del Signore: “Chi ama il padre, la madre, il figlio o la figlia più di me, non è degno di me!" sono difficili da commentare, perchè ci domandiamo: ma allora, chi potrà essere degno di te, o Signore? Non sono queste le persone più care che tu ci hai dato, indispensabili ed utili a tutti? E la Tua pretesa, così alta, che cosa vuole da parte mia? Che rinunci agli affetti più cari? Non penso. Quello che più è reale, è che il Signore non instaura certamente una competizione affettiva, una gara di emozioni, una richiesta rivolta a tutti. Quello che traspare, invece, è che chi è chiamato a servirlo deve rinunciare a tutti gli affetti, perchè tutta la loro vita a Lui deve essere consacrata. Parliamo, ovviamente, di sacerdoti, di missionari, di suore che per unirsi a Lui che amano, devono lasciare "il padre, la madre!." Perchè, vedete, il mondo di Dio non coincide con il cerchio della famiglia. Così come la buona novella, la croce, la vita eterna, una storia di pace giustizia e solidarietà, si possono spiegare o si costruiscono interessandosi solamente della propria famiglia.
Bisogna sapere
accogliere nel cerchio, perchè accogliere, spezza l' intera
ripetizione di ciò che è già stato. È da rilevare, comunque, che a noi, spaventati dall' impegno di donare la nostra vita ad altri o per gli altri, e di avere una causa che valga più di noi stessi, Gesù aggiunge una frase dolcissima: "Chi avrà dato anche solo un bicchiere d' acqua fresca non perderà il premio". Come dire, facendo opere di bene a favore degli altri, io vi premierò, perchè meritate il mio amore e la mia benevolenza. Se analizziamo bene, la croce ed un bicchiere d' acqua, il dare tutta la vita, oppure dare un "qualcosina" agli altri, sono i due estremi di uno stesso movimento. Un gesto che anche l'ultimo degli uomini può compiere, però un gesto vivo, significato da quell' aggettivo così evangelico: "fresca". Acqua fresca deve essere, vale a dire procurata con cura, l' acqua migliore che abbiamo, un' acqua con dentro l' eco del cuore. Dare la vita non è la stessa cosa di dare un bicchiere d' acqua fresca. Notate quanto è bello questo concetto pedagogico. Non c'è nulla di troppo piccolo per il Vangelo, perchè nulla vi è autenticamente umano che non trovi eco nel Regno dei Cieli.
Mentre l' uomo è
superficiale e bada più alle apparenze che ad altro, Dio guarda negli
abissi del cuore. È lì che nasce l' amore verso di Lui, ma è anche
vero che tutto il Vangelo può essere pure "in un bicchiere d' acqua
fresca". |
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Meditazioni: «Chi avrà dato anche solo un bicchiere d' acqua fresca ...», Vincenzo La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 26 Giugno 2005 - XIII.ma Tempo Ordinario |