Cristo si fa presente nel povero
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Vincenzo La Gamba É, questo odierno, uno dei Vangeli più citati e discussi pertinente la festa di Cristo, Re dell' universo. Per alcuni esso riassume tutto il Vangelo, perché il messaggio é uno e solo uno: essere dalla parte dei poveri e degli emarginati. Essere lontani dal povero, significa essere lontani da Dio. Gesù, con la parabola del buon Pastore, che giudica il suo gregge, ci anticipa i criteri del giudizio. Gesù ci apre una finestra sul futuro e vuole che sappiamo che il giudizio riguarda l' amore, elemento essenziale all'interno di ogni comunità. La sfida o messaggio di questo Vangelo é incentrato su come vivere una carità consapevole, personale, in un ambito di comunità. Anche in forme associative, pure in forme politiche. Una carità credibile comporta uno slancio personale, l'adesione ad ogni forma di volontariato, la capacità di conoscere il vero senso della giustizia sociale, senza limitarsi all' elemosina. "Ciò che avete fatto ai miei fratelli, é a me che l' avete fatto", é il grido di speranza che Gesù ci induce a credere per diventare buoni d' animo. Non vi é migliore messaggio augurale di questa parabola, che chiude l'anno liturgico di San Matteo. A prima vista sembra una frase limitativa; in realtà non lo é, perché sappiamo tutti che ci sono milioni di poveri nel mondo. Ma che ci possiamo fare? É nostro dovere "localizzare" il povero. Ci sono qui, a New York, la città opulenta per eccellenza, un numero illimitato di poveri, di homeless, di emarginati. Ci sono persone anziane e sole, che non hanno nessuno che le va a trovare; famiglie devastate dalle malattie di un genitore od un figlio; persone truffate o raggirate. Cristo é presente in tutti loro, e non chiede soltanto elemosina e neppure si accontenta di qualche ora di volontariato. Il Cristo povero nei poveri chiede, invece, di essere accolto in una comunità di fratelli, cosi come fece e fa l' ordine della Beata Madre Teresa di Calcutta, oppure don Mazzi o la Charitas.
Cristo, il Re
dell' universo, ha bisogno di noi, oggi. É un messaggio paradossale
che questo brano evangelico, oggi, ci offre. Cristo si fa presente nel
povero, in chi ha bisogno di noi, e il giudizio finale riguarderà
proprio l' amore operoso verso chi ha fame, chi ha sete, chi é nudo,
chi é forestiero, chi é malato, chi é carcerato.
Davanti a Cristo
Re non dobbiamo essere mai impavidi, ma avere paura delle nostre
debolezze. Debolezza é presentarsi a Lui a mani nude e vuote. In quel
caso, é la nostra coscienza ad essere punita. |
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Meditazioni: «Cristo si fa presente nel povero», Vincenzo La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 20 Novembre 2005 - Cristo Re |