PREGHIERA: INTIMO INCONTRO CON L’ASSOLUTO |
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Vincenzo La Gamba É uno dei Vangeli che racconta una giornata intensa da parte di Gesù. La Sua giornata comincia con l' annuncio della Parola e l' ascolto delle persone, seguito dalle guarigioni, inclusa quella della suocera di Pietro. A sera tutto finisce e "Gesù scappa di nascosto per rifugiarsi nella preghiera". Se c'é una cosa che anche a noi é concessa é l' uso della preghiera, non solo a sera, ma in ogni momento del giorno e (per alcuni) in determinati momenti della vita. Da che mondo é mondo lo stress é sempre esistito e allora come ora la preghiera é motivo di relax spirituale, lo zenit del cordone ombelicale tra terra e cielo. L' esempio di Gesù é un esempio da imitare? Certo che sì, da colui che lavora manualmente, dietro la scrivania, in cantiere, nella professione giornaliera, nella missione del volontariato, e così via. Ognuno, infatti, si dedica al lavoro come un impegno preciso. La preghiera non rappresenta per la maggioranza dei credenti un impegno preciso, perché non tutti pregano all' inizio, durante o a conclusione di una giornata intesa di stress lavorativo. Come ci racconta Marco nel brano evangelico odierno, Gesù non vede l' ora di scappare e rifugiarsi nella preghiera. Non ci descrive perché, ma possiamo facilmente immaginare che Gesù, una volta assolto il compito terreno durante il giorno, si intrattiene nella preghiera notturna col il Padre, per stabilire quel contatto umano-divino, frutto di una missione ancora non rivelata ai Suoi Apostoli.
Per Gesù é la
contemplazione la sorgente dell' azione, fine di ciò che ha fatto e
principio di ciò che sta per fare. Sarebbe riduttivo rispondere che non é un obbligo pregare se non si sente dal di dentro di pregare per sé stessi e per gli altri. Se la preghiera fosse lavoro saremmo "costretti" a pregare perché é necessario lavorare per trovare il modo di guadagnare per pagare le spese mensili di mutuo, affitto, utilità, assicurazione e via di seguito. Partiamo e concludiamo con questo principio. L' uomo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio é solo se stesso quando sta davanti a Dio. Sarebbe quindi naturale pregare Dio per ringraziarLo e vivere nella gioia, nella verità e nell' amore. Questo sarebbe un modo obbligato per instaurare un rapporto spiritualmente intimo con Dio, perché da un vero rapporto con Dio nasce il vero rapporto con se stessi, per se stessi e per gli altri. La preghiera, ci suggerisce Gesù, é un misterioso ma intimo incontro con l' assoluto di Dio; é un silenzio che invade il cuore e dona la capacità di leggere la nostra vita in un diario d' amore con Dio.
La preghiera non
é necessariamente legata ad un desiderio. Non é, dunque, un obbligo,
ma é fondamentale per il cristiano, perché essa é il punto di approdo
in Dio di ogni realtà cristiana. |
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Meditazioni: «PREGHIERA: INTIMO INCONTRO CON L’ASSOLUTO», Vincenzo La Gamba - America Oggi, New York, Domenica 5 Febbraio 2006, Quinta di Tempo Ordinario |