Meditazioni

Come mai, il carpentiere figlio di Maria, sa tante cose? 

 

di Vincenzo La Gamba

"Nessuno é profeta in patria", racconta il Vangelo domenicale di Marco. Quante volte l'abbiamo sentita usare questa espressione, specialmente quando si assaporano delle grosse delusioni nella vita. Ma é anche vero che il Vangelo ci presenta un netto insuccesso di Gesù all' inizio della Sua missione profetica e proprio nella sinagoga della piccola città di Nazaret, dove era cresciuto.

All' inizio, i presenti nei riguardi di Gesù sono presi dallo stupore: “Come mai sa così tante cose?  Non é Lui il carpentiere, figlio di Maria?"

Poi la sorpresa prende un' altra piega: ma se egli é uno di noi, come tira in ballo delle cose che non sono di questo mondo?

Di conseguenza i suoi concittadini hanno poca fiducia in Lui. Ecco perché Gesù commenta con dolore: "Un profeta non é disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti ed in casa sua".

Il cattivo inizio di Gesù, come profeta, manifesta le difficoltà della Sua missione: Gesù é ascoltato con attenzione quando parla, ma, paradossalmente, non è accettato dalla Sua gente. Tra la stessa gente sorge un dubbio: ma chi é veramente Costui, quasi a manifestare disprezzo, più che meraviglia?

"Costui é il carpentiere, figlio di Maria", nulla sapendo che era il Figlio di Dio venuto in terra per redimerci dai peccati.
La verità é un' altra: qui assistiamo allo scontro tra l'orgoglio e l’umiltà. Gente, abituata a sentirsi superiore non può e non vuole accettare la verità, sol perché é detta da persone di stato sociale inferiore. In effetti  Gesù era un carpentiere, grazie all' arte imparata dal padre "adottivo", Giuseppe, marito di Maria.

Poniamoci questa domanda:  É veramente deluso Gesù dalla Sua stessa gente?

Mi viene in mente una frase di Pascal: "Dio non costringe nessuno a credere".

Come dire, c' é luce sufficiente per chi vuole credere, mentre c'é buio sufficiente per chi non vuole credere.
Molto spesso noi non sappiamo percepire la presenza di Dio nella nostra quotidianità: abbiamo ridotto la nostra fede ad un "buffet", nel quale c'é cibo per tutti i gusti. In un "buffet" si sceglie quello che piace, e molte volte non fa bene alla propria salute.

Ecco perché non abbiamo fiducia e fede nel prossimo, ci rifiutiamo di appartenere ad una società che fa del bene e non il contrario del bene; ci abbandoniamo ai piaceri; ci piacciono i "gossip" e gli scandali.

Insomma prendiamo gusto di cose che una religione di amore e di carità non può condividere.

Per chi non vuole credere é troppo poco per incontrare Dio; per chi vuole credere é più che sufficiente a sentire la presenza di Gesù Cristo.  Come a Nazaret.

Oggi più che mai c'é bisogno di uomini e donne credenti che, sull' esempio di Gesù, siano profeti e manifestazione di Dio per gli altri.

 

Meditazioni: «Come mai, il carpentiere figlio di Maria, sa tante cose?»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 9 Luglio 2006 -  XIV.ma Tempo Ordinario