"Venne un uomo di nome Giovanni" Ma, può un uomo cambiare la storia?
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di Vincenzo La Gamba Questo brano del vangelo fa parte dei così detti racconti dell'infanzia di Gesù. In modo particolare questo testo segue la scena della visitazione di Maria "nella casa di Zaccaria" (Lc 1, 40) dopo l'evento dell'annunciazione dell'angelo, che inaugura il compimento delle promesse di Dio al suo popolo (Lc 1, 26-38).
La gioia
dei tempi nuovi, che ha riempito Maria, inonda adesso il cuore di
Elisabetta. Essa gioisce dell'annuncio portato da Maria (Lc 1, 41).
Maria d'altronde "magnifica il Signore" (Lc 1, 46) perché ha operato
in lei grandi cose, come ha operato grandi prodigi per il suo popolo
bisognoso di salvezza. Tutti conosciamo come la nascita di Giovanni il Battista avvenne nel modo 'misterioso’, ossia voluto proprio dalla onnipotenza di Dio. Giovanni faceva parte di quel disegno di amore che Dio ha per gli uomini. In tutto Giovanni è precursore di Cristo. E così narra la sua natività Luca: "All'ottavo giorno, vennero i suoi genitori per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: "No, si chiamerà Giovanni" Le dissero: "Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome". Allora domandarono con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: "Giovanni è il suo nome". Tutti furono meravigliati. Può meravigliare questa decisione nel dare il nome Giovanni. Quando nasce un bambino, tutti noi ci affanniamo a indicare con quale nome chiamarlo. E normalmente il nome viene dato nel Battesimo, come per Giovanni nella circoncisione. Dietro quindi il nome di ciascuno di noi c'è un misterioso e meraviglioso disegno: un irrepetibile disegno. Quando mia madre mi chiamava evidenziava un rapporto unico tra me e lei, che nulla toglieva agli altri. Ma io ero Vincenzo (anzi Vicenzu) e basta. Così è davanti a Dio. Forse Giovanni XXIII, quando nacque a Sotto il Monte, certamente non sapeva che Dio gli aveva tracciato una strada incredibile. Seppe attraversare tempi storici che sembravano preludessero la catastrofe e lui lasciò tutti sorpresi, come di fronte ad una inaspettata Pentecoste, chiamando la Chiesa al Concilio Vaticano II, che davvero cambiò la storia del mondo e della Chiesa. E quando venne il giorno del suo ritorno a casa, la gente che sapeva della sua prossima morte, pregava giorno e notte sotto la sua finestra, chiedendo a Dio di lasciarlo tra di noi. Ma al Signore piacque continuare la sua storia di amore con altri: e sappiamo di quale grandezza. Quella piazza ricordò: "Venne un uomo di nome Giovanni". E dopo di lui venne Giovanni Paolo II. E, oggi, guardando all'opera di Dio, possiamo ripetere: "C'è stato un altro Giovanni". E che Papa egli é stato! Anzi é stato un Papa, che lo storia lo chiamerà Giovanni il Grande, profeta anche lui come Giovanni il Battista, profeta di pace. Molte volte mi sono fatto questa domanda: Può un uomo cambiare la storia? La risposta é una sola: SÌ. Giovanni il Battista ha cominciato. Giovanni Paolo II, che in tempi brevi verrà canonizzato, non solo ha cambiato la storia dell' umanità, ma ha stravolto la storia della Chiesa nel nome di Cristo, per Cristo e con Cristo.
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Meditazioni:
«"Venne un uomo di nome Giovanni". Ma, può un uomo cambiare la storia?», Vincenzo La
Gamba - America Oggi, New York, Domenica 24 Giugno 2007 - Natività
di San Giovanni Battista |
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Domenica 24 giugno 2007Lc 1,
5-17 |