Meditazioni

Sforzatevi di entrare per la porta stretta

di Vincenzo La Gamba

Nell' odierno Vangelo di Luca, Gesù si rifiuta di  rispondere alla domanda riguardante il numero di coloro che si salveranno: la questione della salvezza non si  pone infatti in termini generali, ma dipende dalla nostra  accettazione o dal  nostro rifiuto della salvezza che Gesù  ci offre: egli è la  via. Lo sforzo di entrare per  “la porta stretta” è lo sforzo di seguire il  cammino intrapreso da Gesù, cioè il cammino verso Gerusalemme, il cammino verso  il Calvario. Il Calvario fu solo una tappa nel cammino verso la destinazione  finale, una tappa di grande sofferenza, di tenebre e di solitudine, ma che sboccò direttamente su un mondo di luce e di gioia, illuminato dal sole nascente di Pasqua, vivente della gioia della risurrezione.

L’ingresso al sepolcro di Gesù, nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, è basso e stretto, all’interno l’ambiente è angusto e buio: eppure, proprio da qui la risurrezione,  in tutta la sua potenza irresistibile, levò il masso e aprì le tombe riempiendo  il mondo di luce e di vita.

Il punto in cui si incontrano i due bracci della  croce è stretto e basso, ma i bracci indicano i quattro punti cardinali, i  quattro venti del mondo. Là Gesù  “stese le braccia fra il cielo e la terra, in  segno di perenne alleanza” ed estese la sua offerta dell’amore e della salvezza di Dio a tutti gli uomini, ad oriente e ad occidente, a settentrione e a  mezzogiorno, invitando ogni uomo e ogni donna, di ogni età e di ogni razza, di  ogni colore e di ogni lingua, a partecipare al banchetto del regno di Dio. 

La porta stretta è il mezzo per uscire dalle angustie di un mondo senza amore; essa è l’apertura verso l’amore senza confini, verso il perdono e la  misericordia.

Una sottile angoscia coglie tutti noi accalcati a quella porta stretta, una disillusione crudele che cresce quando la porta da stretta diventa chiusa; quando la voce da dentro  risponde: «Non vi conosco».

Come fare per essere riconosciuti dal  Signore? Noi siamo conosciuti da Dio se nella mia vita viviamo qualcosa della vita di Dio. 

All'inizio della parabola le porte sembrano essere numerose, e i credenti si affollano davanti a porte sbagliate che non conducono da nessuna parte.

«Sforzatevi di entrare per la porta stretta». La porta del mondo nuovo è una sola, è stretta, e richiede uno sforzo per essere attraversata. Lo è non per il gusto della fatica, non per  ridurre il numero dei salvati, ma perché indica che Cristo "è lui solo il punto di passaggio tra i valori di questo mondo e quelli del  mondo venturo".

Quel punto di passaggio è stretto perché indica il posto che  Cristo ha scelto, l'ultimo posto, il posto di uno venuto per servire, il posto  di chi da ricco si fece povero, quello del bambino messo in mezzo al cerchio  degli adulti come modello. È stretta la porta, perché indica quel poco di legno  che gli bastò per morire.

Stretta, ma sufficiente: la grande sala infatti è  piena. Vengono i lontani, e sono folla, ed entrano. Non sono migliori di noi che  siamo vicini, non hanno più meriti di noi. Non mi illudo, la cruna dell'ago non sarà mai alla portata né dei vicini, né dei lontani. Ma Cristo non si merita, si  accoglie.

Stretta, ma bella. Riverbera simboli di festa: una sala colma, una mensa imbandita, e un turbinare di arrivi e un colorato confondersi di punti cardinali; un mondo finalmente altro, dove Dio stesso gioisce vedendo  uomini diventati fratelli. Se accolgo Cristo in me, divento anch'io, come Lui,  punto di passaggio, terra attraversata, piccola porta di comunione, per cui la vita va e viene. Comincerò così, umilmente e dolcemente, a varcare la soglia che  in me porta al mistero.
 
Meditazioni: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 26 Agosto, 2007 - XXI.ma Tempo  Ordinario 
 

Domenica 26 agosto 2007
Lc 13,22-30

22 Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. 23 Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 26 Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27 Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! 28 Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. 29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e sederanno a mensa nel regno di Dio.
30 Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».