Meditazioni

... Seguitemi, vi farò pescatori di uomini

 

di Vincenzo La Gamba

 

Nell' odierno Vangelo di Marco, Gesù fa la sua prima predica. 

È brevissima, ma offre una sintesi felicissima dei temi fondamentali di tutta la sua predicazione: il compimento del tempo, il regno di Dio, la conversione, la fede al Vangelo. Poi vi è la chiamata dei primi discepoli: Andrea, Giovanni, Giacomo e Pietro, cioè il paradigma concreto di ogni sequela.

Conversione e fede non sono due azioni che si succedono, ma due momenti del medesimo movimento: quello negativo del distacco, quello positivo di fondare la vita sul Vangelo, cioè credere, mettendosi a seguire Gesù, appunto come i sopracitati  Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni.

Vangelo è il termine greco che significa "lieta notizia nuova"  e giustamente una bella notizia porta sempre gioia. Il regno di Dio è l’espressione riassuntiva di tutta la gioia. Gesù è questo regno arrivato: la gioia è qui a portata di mano. Chi decide di seguire Gesù è sicuro di arrivarci assieme ai compagni di viaggio.

Il Signore torna lungo il mare delle nostre giornate e della nostra vita; torna all'inizio di questo nuovo anno 2009 e rivolge a ciascuno di noi, spesso ripiegati a riassettare le nostre reti, lo stesso invito di allora: "Seguitemi vi farò pescatori di uomini". Il Vangelo nota che "subito" i quattro lasciarono le reti e lo seguirono.

Gli affetti, il pianto, il godere, il comprare, l'usare... spesso esauriscono le nostre giornate, la nostra mente, la nostra vita, a tal punto da rinchiuderla come in una rete inestricabile.

Il Signore viene dentro questa rete ingarbugliata che imprigiona, mortifica e intristisce con sempre più violenza la nostra vita. Egli viene per scioglierla e per allargarla.

E perché quindi Gesù vuole sciogliere ed allargare la rete?  Perché Gesù vuole ampliare il nostro cuore all'amore per tante altre persone; vuole che piangiamo non solo su noi stessi ma che ci uniamo semmai al pianto di coloro che sono nell'afflizione; vuole che la gioia non sia riservata a pochi fortunati ma che tanti possano gioire; vuole che i beni di questo mondo non siano privilegio di alcuni perché essi sono destinati da Dio a tutti.

E’ quello che intuirono i quattro discepoli, dopo aver ascoltato l'invito di Gesù. Il Vangelo è "la parola" sulla nostra vita: indica a ciascuno la sua vocazione, la sua strada, il suo cammino.

Quei quattro (anche se non lo avevano capito appieno) si fidarono di quella chiamata e, "subito, lasciate le reti, lo seguirono". Il Regno di Dio inizia in questo modo, sulle rive del mare di Galilea. E continua lungo la storia con la stessa logica: la parola di Gesù, il Vangelo, percorre le rive delle tante Galilee di oggi cercando uomini e donne disponibili a diventare "pescatori di uomini".

 

Meditazioni: «... Seguitemi, vi farò pescatori di uomini»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York,  Domenica 25 Gennaio 2009, III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
 

Domenica 25 Gennaio 2009, III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Vangelo  Mc 1,14-20
Convertitevi e credete al Vangelo.

Dal Vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.