Meditazioni

Chi mangia la mia carne ha vita eterna

 

di Vincenzo La Gamba

Non é una mera coincidenza, ma é pur vero che nel brano evangelico odierno riscontriamo che per ben otto volte viene ripetuto l' invito a "mangiare Cristo".

Perché ci viene richiesto tutto questo? Per confermare che Gesù é una certezza, che Egli  possiede qualcosa; quel qualcosa che capovolge la vita chiamata alla morte. Se nella prima parte del discorso della domenica precedente Gesù vincolava la vita eterna alla fede in Lui, nel misterioso brano Evangelico di questa domenica, Cristo la vuole assoggettare alla comunione, cioè al Suo corpo ed al Suo sangue

Sta di fatto che fede e comunione, così come fede e sacramento ed ancora fede ed Eucaristia, si completano a vicenda.  

In sostanza il corpo ed il sangue di Cristo non sono altro che la sorgente di vita eterna già da ora per chi si comunica. Infatti, affermano i teologi che la vita eterna comincia già in terra con l' Eucaristia. Ma come ciò può avvenire se non siamo ancora morti?

Non si tratta di pura magia, cari fratelli e sorelle in Cristo, perché senza la fede sottolineata nella prima parte del discorso sul pane della vita, non c'è sacramento, vita, comunione con Gesù.

Va rilevato che i verbi ripetuti dall' Apostolo Giovanni (mangiare, bere e masticare) si possono leggere a vari livelli di natura storica, biblica, liturgica e mistica, sebbene  evocano la relazione amorosa con Cristo. 

Disse Gesù "Chi mangia la mia carne ha vita eterna". Ma in verità Gesù  non si "mangia": si "ama".

La persona amata diventa la vita di Colui che lo ama. Ne diventa la dimora e la casa.

Lo stesso dicasi quando nel Vangelo, Gesù afferma: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me ed Io in lui", che, tradotto in termini semplici, significa: "chi ama la mia umanità diventa la mia casa, il luogo dove l' amore trova casa". 

Se nel Vangelo della scorsa domenica, Gesù vincolava la vita eterna alla fede in Lui, in questa domenica, l' assoggetta alla Comunione con il Suo corpo e con il Suo sangue, che sono vero cibo e vera bevanda.

Di fatto, fede e comunione, fede e sacramento, fede ed eucaristia si completano a vicenda.
Il corpo ed il sangue di Cristo sono sorgente di vita eterna già da ora per chi si comunica, se riceve l' ostia (corpo) ed il vino (sangue) con la massima fede.

É questo che Gesù vuole significare: amare Lui è ricevere la vita eterna, che non solo é acquisita dopo la morte, ma nei momenti in cui, in vita, riceviamo il Suo corpo ed il Suo sangue, come binomio di fede e salvezza dell'anima.

 

Domenica 16 Agosto 2009,    XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
 

Vangelo  (Gv 6,51-58)
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

 Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
 

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Chi mangia la mia carne ha vita eterna»,  America Oggi,  New York, Domenica 16 Agosto 2009,    XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
 

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