Dio è sempre fedele:
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di Vincenzo La Gamba Il brano evangelico odierno contiene un linguaggio "apocalittico". E' Luca a parlarne e sappiamo pure che Luca è posteriore agli altri due evangelisti Matteo e Marco, per cui si pensa che Luca scriva con maggiore prospettiva storica rispetto a loro. Cari fedeli, e' trascorso un altro anno liturgico ( quello denominato "B" per intenderci) e siamo arrivati al periodo idell' Avvento in cui si proclama la speranza. Il contenuto dell' odierno brano evangelico chiarisce quella che possiamo chiamare la speranza dell' essere umano. E' Gesù che dice ai Suoi discepoli: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli (...) Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina" In queste parole ci potrebbero essere molte risposte magari ancora piene di inquietudini perché l' uomo di oggi non è che non sia simile a quello di 2009 fa. Chi sperava allora, spera adesso. Non c'e' motivo di alcun dubbio!.
L' Avvento è racchiuso in questa frase del Signore: «Io sono Colui che realizza le promesse di bene». Quali promesse, vi domandate? Quelle di un Dio fedele a parole "di bene" sull' uomo, nonché a promesse "di bene" per noi. Mentre si parla di Dio, il Vangelo riprende a disegnare il profilo del mondo: pieno di angoscia, inquietudine, paura, guerre. È facile, oggi, localizzare il rombo della guerra in Iraq ed Afhganistan, le catastrofi naturali nel territorio italiano, la furia dell' uomo sulle uccisioni di 13 soldati nella base militare americana di Fort Hood lo scorso mese e di tutto quel brutto che affligge l' umanità.
Questa è da sempre la verità inconfutabile, come pure è inconfutabile, durante la stagione dell' Avvento, la novità di Gesù: «Vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi» perchè Dio ha giudicato il mondo e l' ha trovato lontano. Cosa significa tutto questo? Significa che invece di sdegnarsi e' Lui stesso che viene. Perchè?
Il Signore giudica noi e ci trova con il cuore "pesante". Viene più vicino, perché anche un cuore pesante possa sentirlo. Il periodo dell' Avvento è un stagione di assoluta riflessione. L' Avvento è il farsi prossimo di Dio. Ma non sulle nubi verrà, bensì nei piccoli gesti puri dei cuori assetati di pace; non su un trono di fiamme verrà, ma nella delicatezza improvvisa di chi ci è vicino.
Noi ci presentiamo al mondo, cittadini e stranieri: custodi dei giorni e pellegrini dell'eterno, quindi, dobbiamo stare attenti al nostro cuore e attenti al Padre. Mai rinunciando a un amore in nome di un altro amore.
Secondo le temibili parole di Paolo: «Il Signore vi faccia abbondare nell' amore vicendevole e verso tutti». Non solo amare, dunque, ma essere abbondanti nell'amore; non solo verso i pochi che ti sono indispensabili per la tua vita affettiva, ma verso tutti. Abbondare significa dare, senza misurare. In questo mondo così avaro di sentimenti, sarebbe bello amare (questa la vera speranza) con abbondanza. E questo, assicura Paolo, renderà saldo il cuore del mondo. Quel cuore che, come Dio, trova il suo riposo solo nell' affaticarsi ancora. Quel cuore che, fra meno di un mese, trema perchè quella speranza non ci inganni: il Bambin Gesù.
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Dio è sempre fedele: "Io sono Colui che realizza le promesse di bene"», America Oggi, New York, Domenica 29 Novembre 2009, I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C) |
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