La vera ricchezza dei beati é la benevolenza di Dio, che sceglie coloro i quali sembrano gli inutili ... i perseguitati a causa della Parola
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di Vincenzo La Gamba C’è sempre davanti a questo brano evangelico la stessa paura di rovinarne l’annuncio. Oggi il Vangelo é improntato sulle Beatitudini, che significa "felicità suprema". Significa leggere in otto frasi il disegno salvifico di Gesù, presentato da Luca come un Catechismo di iniziazione cristiana, opposto all’ideale religioso giudaico. Infatti prima c’era la Legge che Mosé aveva ricevuto da Dio sul Monte Sinai. D’ora in poi c’é la "Nuova Legge", che Gesù narra sulla montagna, come un nuovo Sinai. Certamente non toglie nulla alla Legge di Mosé, ma sicuramente va alla radice dei comportamenti umani. Più leggiamo le "Beatitudini", più diverso il significato di questo messaggio evangelico, che però ha un comune denominatore: il Regno di Dio, proclamato da suo Figlio in terra per redimerci. La Sua venuta ha aperto all’umanità orizzonti nuovi. Ci sentiamo essere "beati" perché "poveri di spirito"? Certo che lo siamo! Siamo tutti beati, ma nel contempo "poveri", perché la vera ricchezza dei beati é la benevolenza di Dio, che sceglie coloro i quali sembrano gli inutili, gli emarginati, gli afflitti, quelli che piangono, quelli che hanno fame e giustizia, quelli che lavorano per la pace, i perseguitati a causa della Parola. Questo, in sintesi, quello che Luca ha scritto nel Vangelo di oggi. Fa solamente senso ai fedeli se letto in un’ottica di chi non confonde la ricchezza divina al cospetto di una povertà di spirito. Sono veramente felici tutti i "beati" che Luca racconta oggi? Se Gesù li esalta, vuole dire che Gesù li considera Beati, cioè degni di appartenere al Suo Regno! La parola chiave é quella indicata sopra: il Regno di Dio! É la nostra appartenenza ad esso che ci rende tutti beati, perché ci accorgiamo sempre di più, che nel nel rileggere queste otto frasi di beatificazione si "fotografa" una vita che converge verso la santità. Sono frasi che parlano direttamente al cuore e alla mente umana. Io provo una grande emozione quando le rileggo, perché mi sento più "ricco" a credere che sono più "povero" di cose materiali. Perché dico questo? Perché considero le Beatitudini una preghiera poetica, in cui il credente ha la facoltà di possedere un cuore che batte per i poveri ed una mente che, leggendo bene le frasi di Gesù, é agli antipodi di ciò che abitualmente pensiamo, diciamo e facciamo. É Gesù il poeta, che ci affascina con la Sua Parola. Siamo noi che dovremmo memorizzare le Beatitudini come parte della nostra quotidianità. Se li dovessi descrivere poeticamente direi che questi raggi di sole, sono la primavera della nostra fede, che, però, scaldano i nostri cuori in tutte le stagioni della nostra vita! Sono raggi di sole che confermano l’autenticità del cristiano che conducono alla santità. Beati noi, quindi, che siamo "poveri" cristiani. Che cosa vogliamo di più nella vita? |
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «La vera ricchezza dei beati é la benevolenza di Dio, che sceglie coloro i quali sembrano gli inutili ... i perseguitati a causa della Parola», America Oggi, New York, Domenica 14 Febbraio 2010, VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) |
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