"Amerai i tuoi nemici", nella nostra quotidianità: non rispondere ad un amore, ma anticiparlo
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di Vincenzo La Gamba E' un bravo evangelico quello odierno che molti cristiani e non, vengono sono messi alla prova se sono effettivamente buoni o veri cristiani. Il messaggio di Gesu', attraverso l' evangelista Luca propone attraverso la Sua imposizione ai Suoi discepoli, il comandamento dell’amore dei propri nemici. Non tutti (ed una maggioranza di buoni cristiani) riescono a perdonare i "nemici", perche' appunto nemici e non il contrario. C'e' un vano orgoglio da parte di chi si sente nella ragione e non vuole sentire altre ragioni ma le sue. D' altro canto l' altra parte può anche perdonare ma non "dimenticare". E' la storia di tutti i giorni. La storia di un mondo caotico, che lo è adesso come lo è stato allora, ma l' ammonimento di Gesù "Amerai i tuoi nemici" è ancora vivo ed attuale perché tramanda pure a noi , nella nostra quotidianità il messaggio di amare per primi. Non si tratta di rispondere ad un amore, ma anticiparlo. Amare senza aspettarci null’ altro. Amare perfino l’ inamabile. Così ha fatto Gesù. Gesù non ha mai conosciuto la cattiveria. Egli ha conosciuto che cosa voleva dire essere detestato, spogliato, percosso e crocefisso perché pur amando coloro che lo odiavano, ha dato più di quanto non gli fosse stato tolto. Egli ha benedetto e perdonato coloro che lo deridevano e maledicevano. L' essenza della venuta di Cristo in terra è solamente fondata sull'amore per salvare il mondo caotico (di allora) cui, impotenti, assistiamo oggi in una società vuota e materialistica. Siamo abituati pure di vedere nei vari mass-media politici, sociologi o psicologi che parlano e dicono un mondo di sciocchezze. Gesù quando parla ci insegna che questo messaggio d’amore supera il male attraverso la sofferenza. Nell’equilibrio del dare e dell’avere, nell’ illusorio pareggio contabile dell’amore, Gesù introduce il disequilibrio. Ci dice: "Date; porgete, benedite, prestate, fate, per primi, in perdita, ad amici e nemici". «È impossibile amare i nemici», é il messaggio perentorio di Freud, padre della moderna psicologia. Ma Freud non é un mortale? Si perché il vero discepolo di Gesù ribatte: "È impossibile? Quindi io deciderò a farlo!". Perché nulla è impossibile presso Dio (Lc 1,37). Se tutti amassero i loro nemici, non ci sarebbero più nemici. Non é vero? Se tutti porgessero l’altra guancia non ci sarebbero più guance da colpire. Ciò é altrettanto vero. E allora? Porgendo l’altra guancia mostrando che non abbiamo nulla da difendere: neppure noi stessi, e il nemico capirà l’assurdo di esserci nemici. Porgendo l’altra guancia non significa essere fragili; significa fare il primo passo, perdonando, ricominciando, amando senza aspettare di essere riamati. Sappiamo quanto difficile é perdonare senza essere riamati; sappiamo tutti che per porgere l’altra guancia é solamente una questione di umiltà; sappiamo tutti che non si trionfa sul male con il male. Non si trionfa nemmeno sulla violenza con la violenza. Il male e la violenza sono vinti quando li si lascia dissolvere, senza rilanciarli con una risposta analoga, tipo "occhio per occhio, dente per dente”. L’ odio non può essere distrutto che dall’ amore che lo subisce gratuitamente.
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «"Amerai i tuoi nemici", nella nostra quotidianità: non rispondere ad un amore, ma anticiparlo», America Oggi, New York, Domenica 21 Febbraio 2010, I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) |
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