La pazienza di Dio: Egli non é vendicativo ma misericordioso e aspetta "frutti" di conversione
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di Vincenzo La Gamba Dopo i brani evangelici delle due ultime domeniche riguardanti le tentazioni del diavolo e la trasfigurazione di Ges' sul Monte Tabor, il Vangelo odierno di Luca è pertinente alla pianta del fico sterile. Perché "sterile? Semplice, perché noi siamo "sterili"; siamo come una pianta, quella appunto del fico, sotto la quale amavano stare gli ebrei (e ripararsi dal caldo e dalla luce) per potersi dare alla ricerca della fede e quindi di Dio. Ma non serviva solo a questo la pianta del fico. Da essa si aspettavano frutti per nutrirsi. Ecco perché Gesù usa la parabola secondo cui "Un padrone aveva un albero di fico piantato nella vigna e venne a cercare i frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Taglialo! Ma quegli gli rispose: "Padrone, lascialo ancora quest'anno, finché io gli zappi intorno e vi metta il concime”. “Vedremo se porterà frutto per l'avvenire: se no, lo taglierai" (Luca 13, 1-9). Questa parabola Gesù la raccontò, per rendere comprensibile la risposta che aveva dato ad alcuni, che erano venuti a Lui e chiedevano una "ragione" di alcuni fatti di sangue succeduti nella Galilea, da parte di Ponzio Pilato: "quei diciotto sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise". "Credete - risponde Gesù - che tutti quei morti, per mano di uomini o per altre cause accidentali, fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo". Parole dure e crude che echeggiano vibranti ed importanti durante questo cammino quaresimale. Quante volte ci siamo domandati se Dio recita la parte del "buon vignaiolo", colui il quale taglia rami secchi, ma il cui ruolo é veramente di piantare, seminare, curare, aiutare, rinforzare, pazientare? Ecco una delle risposte: la pazienza di Dio! La ragione su cui si basa la pazienza di Dio é che Egli non é vendicativo, ma misericordioso e manifesta la sua pazienza aspettando da noi "frutti" di conversione. Le conversioni (se accadono durante la stagione quaresimale) sono "frutto" del dono della Grazia; quel dono di vedere sulle nostre piante di fico non foglie parassitarie, ma tanti frutti, in vista della salvezza pasquale che ci é offerta. La nostra salvezza è portare frutto, per altri. Come il fico che, se vive solo per sé, non vive. Che, per vivere, deve dare, per la fame e la gioia d'altri, un frutto che permetta ad altri di gustare la vita e di maturarvi i propri buoni frutti. Questo succederà se decidiamo di non essere "sterili". Se invece siamo consapevoli di essere "sterili" in questo periodo quaresimale, allora, leviamo via tutte le foglie parassitarie e presentiamoci a Dio con la nostra nudità totale, "a mani vuote", come dice Santa Teresa di Lisieux nel suo ultimo scritto. Presentiamoci noi come un albero di fico dei tanti frutti. Affidiamoci a Lui, che ha detto: "il deserto fiorirà" (Isaia 32, 15) e soprattutto "la sterile ha partorito sette volte!". (I Sam 2, 5).
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «La pazienza di Dio: Egli non é vendicativo ma misericordioso e aspetta "frutti" di conversione», America Oggi, New York, Domenica 7 Marzo 2010, III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) |
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